::

MONDO ENERGIA | 150 ARTICOLI

Come aumentare la resilienza delle supply chain in un contesto economico complesso?

È ormai assodato che a competere non siano più solo le singole imprese, ma le intere filiere cui queste appartengono. Ogni azienda è ormai parte di reti di imprese ad assetto variabile, con cui collabora e a volte compete nella ricerca incessante delle più opportune modalità di creazione di valore. Negli ultimi decenni, i processi di de-verticalizzazione attuati su scala globale hanno sancito che, per competere, una azienda deve appartenere o costruire supply chain a loro volta competitive e operare in contesti allargati.

C’è il rischio di una prossima grave crisi petrolifera nel 2027/28?

Il mondo sta vivendo una seria crisi energetica complicata dall’intrecciarsi di quattro importanti elementi di natura essenzialmente geopolitica: 1) sanzioni contro la Russia; 2) fluttuazioni molto violente dei consumi di energia a causa di una congiuntura internazionale che è salita su un ottovolante; questi movimenti della domanda sono esasperati dagli acquisti preventivi che consumatori e Stati realizzano per garantirsi un flusso regolare; 3) rallentamento dell’economia cinese (strutturale o solamente tecnico, con la strategia dello zero-covid ?); 4) rivoluzione strutturale dell’energy mix mondiale con la volontà di limitare/abbandonare progressivamente il consumo dell’energia fossile (energia nera) a vantaggio dell’energia rinnovabile (energia verde).

Macrotrends 2022-2023: il difficile futuro che ci aspetta

Si intitola “Il nuovo (dis)ordine globale”, il rapporto Macrotrends 2022-2023 di Harvard Business Review Italia, un’opera collettiva di quasi 30 autori che analizzano il presente e il futuro degli eventi e delle tendenze più importanti di cui ogni decision maker deve tenere conto in questi tempi perturbati. Tra gli autori Stefano Venier, Renato Mannheimer, Rony Hamaui, Umberto Bertelè, Carlo Stagnaro, Ugo Loeser e Andrea Granelli. I 25 saggi del rapporto affrontano i temi più rilevanti in un quadro globale sempre più dominato da crisi convergenti, come la guerra russo-ucraina, i persistenti effetti della pandemia, il contrasto ai cambiamenti climatici, la difficile transizione energetica.

Fronteggiare e resistere alle incertezze: l’esperienza di IMA

Con una grande crisi economica alle spalle, il Covid e la guerra in Ucraina, possiamo affermare che una tempesta così perfetta è difficile da ricordare, se non tornando indietro alle grandi guerre del secolo scorso. Nel caso di IMA, siamo stati fortunati, ma soprattutto strutturati per poter resistere a queste tempeste grazie ad un’attenta analisi della situazione internazionale e della nostra capacità di risposta. Il Gruppo IMA, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il packaging, si rivolge principalmente ai settori Pharma e Food. Oggi si occupa anche di mobilità elettrica grazie alle recenti acquisizioni. Si tratta di settori essenziali, in cui è fondamentale investire in innovazione e sostenibilità.

Supply chain sostenibili e resilienti: l’impegno del Gruppo Hera

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad eventi dirompenti che mettono a dura prova la tenuta del sistema produttivo. Si parla di “supply chain crisis”, ovvero della difficoltà di garantire i processi che vanno dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, fino alla distribuzione, con impatti significativi in molti settori (dall’energia all’industria, dall’alimentare alla chimica, solo per citarne alcuni). Come superare queste criticità? Tra le possibili soluzioni, le imprese devono ripensare le proprie supply chain rendendole sostenibili e resilienti e ragionare sempre più in ottica di rigenerazione delle risorse, circolarità, innovazione delle catene di valore e gestione del capitale umano. Un tema ampio e complesso tanto che il Gruppo Hera, tra le principali multiutility in Italia, lo ha messo al centro dell’annuale convegno della sua Corporate University HerAcademy. Ne parliamo con Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo della multiutility e alla guida del Gruppo dal 2002.

Petrolio e politica: Europa e Stati Uniti alla prova del price cap

I modi per limitare la rendita petrolifera russa sono oggetto di dibattito, in Europa e negli Stati Uniti, sin dai giorni immediatamente successivi all’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio. L’assunto di fondo è che Mosca utilizzi larga parte dei ricavi delle esportazioni energetiche per finanziare il suo sforzo militare e che la riduzione di questi ricavi possa contribuire ad accelerare la fine delle ostilità. Il taglio delle importazioni si inserisce, quindi, nel quadro della strategia di pressione economica che ha portato all’adozione e al rafforzamento delle sanzioni cui la Russia è oggi sottoposta.

L’embargo petrolifero visto dalla Russia e dai russi

Dal 5 dicembre è attivo l’embargo al petrolio russo importato via mare da parte dell’Unione Europea, unito al tetto massimo (price cap) al prezzo del greggio, quest’ultimo pensato per evitare una reazione negativa dei mercati. Le sanzioni europee ed americane, attivate successivamente all’invasione russa dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio, hanno suscitato dubbi e un acceso dibattito tra gli analisti sugli effetti concreti di queste iniziative economiche sulla politica domestica russa.

La Russia ragiona sul breve periodo e sottostima i danni

Il 5 dicembre sono partite le sanzioni europee sul petrolio russo e a febbraio dovrebbero partire quelle sui prodotti. Il mondo accademico e non solo non è concorde sull’effettiva efficacia che questi strumenti avranno o hanno già avuto, nel caso di quelli già in vigore, per l’economia russa. Di questo argomento ne abbiamo parlato con Andrei Belyi Professore di Energy law and Policy all’University of Eastern Finland e consulente alla Balesene OU che ci ha esposto il suo punto di vista.

La decarbonizzazione passa dall’implementazione delle norme di sicurezza

La sfida della decarbonizzazione coinvolge tutti gli stakeholder a ogni livello, e anche il Corpo dei Vigili del Fuoco è impegnato in questo campo. Come Corpo siamo da sempre attenti al tema del cambiamento climatico e a come i nuovi vettori energetici si inseriscono in questo contesto.

Da qui muove la necessità di un aggiornamento delle regole tecniche che afferiscono a questi prodotti, fra cui per l’appunto GNL,GPL.

GPL e GNL: due opzioni sul tavolo per il superamento della crisi

La Direzione generale Infrastrutture e Sicurezza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è da sempre particolarmente attenta ai temi dei settori del GPL e del GNL, e ancor più in questo periodo così intenso scaturente dal conflitto russo-ucraino, in cui i temi della sicurezza energetica e degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di CO2 occupano quotidianamente le agende.

Page 14 of 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 »
Execution time: 315 ms - Your address is 3.147.47.15