In un contesto economico e geopolitico sempre più incerto e teso, il tema della competitività dell’industria manifatturiera europea si impone come prioritario. Non si può pensare di fare una sana ed equa transizione se si dipende eccessivamente dall’estero e non si dà priorità alle filiere industriali europee. Di questi temi e degli impatti che l’apparato normativo europeo, troppo sbilanciato verso il “tutto elettrico”, avranno per l’industria del Vecchio Continente si è parlato all’Assemblea di Unem di ieri 12 giugno. RiEnergia, a valle dell’evento, vi propone alcune considerazioni fatte dal Presidente di Unem, Gianni Murano.
Sia a livello europeo che su scala mondiale, lo sviluppo di carburanti sostenibili alternativi a quelli tradizionali è un passo essenziale verso la decarbonizzazione del settore dei trasporti, sia nello stradale (verso la transizione ad altri vettori energetici, quali elettrico ed idrogeno) che nei segmenti del trasporto pesante su strada, quello marittimo e quello aereo. Tali settori sono peraltro interconnessi, in quanto in numerosi casi le configurazioni delle bioraffinerie generano diverse tipologie di prodotti energetici, e non un singolo biofuel.
Si può arrivare ad una stessa destinazione attraverso strade diverse. E chi viaggia dovrebbe poter scegliere quella che meglio si adatta alle proprie capacità, alle proprie esigenze ed obiettivi. È un errore togliere al viaggiatore la libertà di scelta, ed imporre arbitrariamente una strada obbligata. Fuor di metafora, di cosa parliamo?
Per raggiungere l’obiettivo del Net Zero, l’AIE (nei suoi ultimi report, preparati in occasione del recente G20 Energia a Foz do Iguaçu, Brasile) mostra come sia essenziale accelerare, ed in modo significativo, nell’impiego dei biocombustibili sostenibili, senza il contributo dei quali non saremo nelle condizioni di seguire il percorso previsto.
In materia di decarbonizzazione e di come si stanno muovendo i vari stakeholder per favorire il processo di transizione ecologica, Dario Sori, Direttore di Assocostieri, ha sottolineato come quest’associazione stia dispiegando il suo impegno su tre principali aree per raggiungere l’equilibrio tra sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
La politica di decarbonizzazione europea è particolarmente ambiziosa. Il settore metano per auto in Italia sta rispondendo come nessun altro comparto dei trasporti. Così Dante Natali, Presidente Federmetano, durante l’evento ha affermato quanto già raggiunto dal settore del biometano che ha superato i target che l’Europa aveva posto per il 2030 ed entro la fine dell’anno
Nel corso dell’evento, Silvia Migliorini, Direttore di Federchimica-Assogasliquidi, sulla necessità di percorrere la strada verso la decarbonizzazione, ha evidenziato come Assogasliquidi condivida gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 definiti dall’Unione Europa.
Decarbonizzare non è una scelta ma una necessità, tanto che, come affermato da Sebastiano Gallitelli, Segretario Generale Assopetroli-Assoenergia, il settore del commercio dei prodotti energetici sta adottando un approccio strutturato per supportare la transizione ecologica, in linea con il quadro normativo delineato dalla Direttiva RED III.
Decarbonizzare ormai non è una scelta ma una necessità. Ce lo chiede l’Europa, ma ce lo chiedono anche l’ambiente e il clima. Secondo Marina Barbanti, Direttore Generale di UNEM, oggi qualsiasi strategia di investimento nel campo energetico ha quale precondizione una valutazione oggettiva sulla sua capacità di contribuire alla graduale decarbonizzazione dei processi e dei prodotti.
Relatore all’ultima assemblea annuale di Unem, del 10 luglio scorso, il Presidente di Legambiente Stefano Ciafani ci parla di decarbonizzazione, della necessità urgente di implementarla e delle opportunità per l’ambiente, la società e l’economia che da questo processo discendono. Per raggiungerla però, ognuno però deve fare la sua parte: il governo, le associazioni di settore e il mondo ambientalista. Serve una pianificazione seria e certezza sugli obiettivi da raggiungere: driver importanti per gli ingenti investimenti che la transizione energetica richiede.