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MONDO ENERGIA | 26 ARTICOLI

Quanto servirebbe un buon PNIEC

Il PNIEC avrebbe – in quanto documento programmatico al 2030/2040 – la possibilità di esercitare senza conseguenze immediate la virtù rara della chiarezza, almeno su obiettivi e processi già ampiamente in cantiere come la revisione del mercato elettrico e il phase out progressivo dei fossili. Eppure, come tutte le linee normative a tema FER che si sono sviluppate nell’ultimo periodo

PNIEC: le cose dette e quelle taciute

Il limitato contributo previsto per gran parte delle misure di decarbonizzazione più efficaci è Il filo rosso che lega la versione aggiornata del Pniec. Nel 2030 sono, infatti, superiori ai target europei sia i consumi di energia primaria (123 vs. 111 Mtep), sia quelli di energia finale (102 vs. 93 Mtep). 

GET the transition: diversi strumenti per un percorso graduale

Dopo tre giorni di dibattiti, dialoghi e collaborazioni incentrati sull'azione, si è conclusa la prima edizione del Global Energy Transition Congress and Exhibition 2024, svoltasi a Milano dall’1 al 3 luglio. Un’occasione preziosa in cui si sono riuniti ministri dell'energia internazionali, responsabili di istituti finanziari e leader d'impresa provenienti sia dalla catena del valore dell'energia che dai settori energivori per promuovere la decarbonizzazione

Rispondere al caro bollette disegnando un nuovo scenario di politica energetica e industriale

L’Ocse stima per l’Italia una crescita del 5,9% nel 2021 e non è l’unica previsione che attesta il nostro Pil intorno al +6% a fine anno. Segno che cittadini e imprese possono guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi dopo i pesanti danni causati dal Coronavirus. La crescita globale porta però con sé anche il forte incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Le bollette di elettricità e gas avrebbero subito un aumento generalizzato, già dal mese di ottobre, che non potevamo consentire. Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica ad aver acceso i riflettori sulla necessità di un intervento immediato.

Dov’è finita l’energia made in Italy

Nelle ultime settimane, l’opinione pubblica è stata sensibilizzata sul reale rischio dell’aumento considerevole delle bollette elettriche ascrivibile ai forti rincari delle materie prime. Il problema, purtroppo, era già noto agli “addetti ai lavori” ma, come spesso accade, era stato accantonato considerandolo non prioritario nel dibattito politico attuale. L’uomo talvolta, nel suo cammino, inciampa nella Verità ma si rialza immediatamente per continuare la propria strada…

Prezzi e transizione: ridimensioniamo il ruolo del gas

Sul caro bollette scontiamo il ritardo nella transizione ecologica: se si fosse accelerata l'installazione delle rinnovabili il peso del gas nel nostro mix elettrico sarebbe stato decisamente inferiore. Lo ha spiegato bene il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, dicendo che solo un quinto dell'attuale aumento dei prezzi dell’energia può essere attribuito alla crescita del prezzo della CO2 e soprattutto che se avessimo fatto il Green Deal cinque anni fa saremmo meno dipendenti dalle fonti fossili e dal gas e non saremmo in questa situazione.

Il dilemma della neutralità tecnologica

In teoria non c’è differenza tra teoria e pratica, ma in pratica c’è differenza. La battuta erroneamente attribuita a Yogi Berra si applica perfettamente, rovesciandola, alla distinzione tra politica ambientale e politica industriale. In teoria tra le due c’è una differenza molto netta, ma in pratica l’una sovente sfuma nell’altra.

In principio, la politica ambientale dovrebbe occuparsi di “correggere” il funzionamento del mercato in modo tale da imporre l’internalizzazione dei costi esterni, allineando il costo “privato” e quello “sociale” della produzione e consumo di energia.

Decarbonizzare l’industria: cosa c’è oltre l'elettrificazione?

L’industria italiana si posiziona ai massimi livelli di efficienza energetica in Europa e nel mondo e proprio grazie all’ottimale utilizzo del gas nei propri processi produttivi contribuisce a rendere l’Italia uno dei paesi industrializzati a minore intensità energetica. È sulla base di tale considerazione che dobbiamo indirizzare il graduale processo di elettrificazione, oltre che sulla valutazione delle migliori tecnologie disponibili e della loro implementabilità nei cicli.

Investire sulla ricerca per arrivare alla decarbonizzazione

Si tende a parlare di decarbonizzazione solo in termini di elettrificazione degli usi finali. Ma come ha sottolineato anche il World Energy Outlook 2018 (WEO2018), senza l’adozione di misure aggiuntive, vi è il “rischio di un’elettrificazione che sposta semplicemente le emissioni di anidride carbonica da valle a monte, ossia dai settori finali alla generazione elettrica”. È d’accordo con questa visione?

Francamente, penso che quello di cui abbiamo bisogno sia non mettere in piedi una nuova “guerra di religione” sul tema “elettrificazione sì, elettrificazione no” con connesse scomuniche ed eretici.

Intelligenza artificiale: le prospettive per green energy e efficienza energetica

L’Artificial Intelligence (AI) è considerata la tecnologia con maggior potenziale per il prossimo futuro in una molteplicità di settori, tra cui spiccano la robotica, il marketing, la sanità e la grande distribuzione. Ma in cosa consista esattamente questa tecnologia e quali siano le sue potenzialità in ambito energetico, sono questioni tutte da chiarire e da esplorare.

L’intelligenza artificiale è una scienza che studia il pensiero umano per costruire entità intelligenti finalizzate alla risoluzione di problemi complessi.

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