In poco più di vent’anni i datacenter sono passati da essere delle stanze in cui si mettevano, spesso su scaffali, computer che erogavano servizi di rete a veri e propri ecosistemi disegnati per fornire grandi quantità di energia ottimizzandone l’uso e il consumo. I server, gli storage e gli apparati di rete hanno infatti bisogno di dissipare quantità di calore sempre più ingenti che richiedono soluzioni tecniche di raffreddamento sempre più sofisticate al fine di assicurare la migliore condizione possibile per il funzionamento degli apparati e allo stesso tempo il minor costo possibile in termini energetici per raffreddare i sistemi.
The emergence of Artificial intelligence (AI), rapidly rising from a mostly academic pursuit to reach the top of the political and business agenda, has big implications for the energy sector. AI depends on energy – specifically electricity – but it also has the potential to transform many aspects of the global energy system. To help governments and other energy sector actors understand these wide-ranging impacts, at the International Energy Agency (IEA) we have leveraged our data and expertise to publish a major Special Report on Energy and AI.
L’incertezza e la crescente volatilità dello scenario internazionale rendono sempre più incisivo il ruolo delle infrastrutture tecnologiche per la gestione dei dati. Non solo i data center rappresentano un asset cruciale per rinforzare l’autonomia strategica dell’Unione Europea e la sua competitività, ma sovranità digitale e sicurezza dei dati diventano una priorità geopolitica. Chi gestisce i dati ha il potere di prendere decisioni informate e può preparare delle strategie e delle tattiche moderne ed efficaci. Ciò senza dimenticare il peso crescente dell’Intelligenza Artificiale (IA), un vero “booster” dalle infinite potenzialità per l’industria, che si “nutre” principalmente di dati.
L'industria globale dell’energia, tradizionalmente associata a grandi progetti infrastrutturali, è uno dei settori che ha per primo iniziato una vera e propria rivoluzione digitale, prevalentemente improntata ad un aumento dell’efficienza e alla riduzione dei rischi, sia nella produzione che nell’esplorazione.
Il diffondersi dell'Intelligenza Artificiale (IA), che da applicazione prevalentemente accademica sta rapidamente emergendo come tema centrale nell'agenda politica e aziendale, ha importanti implicazioni per il settore energetico. L'IA dipende dall'energia, in particolare dall'elettricità, ma ha anche il potenziale di trasformare molti aspetti del sistema energetico globale. Per aiutare i governi e gli altri attori del sistema a comprendere questi impatti di vasta portata, l'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) ha sfruttato i propri dati e la propria competenza per pubblicare un importante Rapporto Speciale dedicato ad Energia e IA.
A novembre 2024, Eni ha annunciato il completamento del nuovo sistema di super calcolo (High Performance Computing - HPC) HPC6 che, con una straordinaria potenza di calcolo di 606 PFlops di picco, pari a oltre 600 milioni di miliardi di operazioni matematiche complesse al secondo, si è collocato al 5° posto assoluto della nuova classifica mondiale Top500 (rilasciata il 18 novembre 2024). HPC6 è, inoltre, il primo supercomputer in assoluto in Europa, primo al mondo fra i supercomputer a uso industriale e unico sistema non-USA tra i primi 5 al mondo.
L’Italia non ha ancora recepito la Energy Performance of Buildings Directive, avrà tempo sino al gennaio 2026. Tra le ragioni di questa attesa – si consideri che la direttiva è del maggio 2024 – vi è sicuramente la portata dell’impatto sul nostro Paese che, anche per le particolari caratteristiche del nostro patrimonio edilizio, è probabilmente tra i più forti in Europa.
Si parla di povertà energetica quando un nucleo familiare non riesce ad accedere a servizi energetici adeguati. Questa condizione può impattare negativamente sulla qualità della vita dei soggetti coinvolti, oltre ad ostacolare la transizione ed aumentare le disparità sociali. Questo fenomeno, solitamente, origina in famiglie con un basso reddito che spesso vivono in edifici dotati di scarsa efficienza energetica e per le quali i costi dell’energia sono elevati.
Crescono gli acquisti di ‘case green’ in Italia. Per il mercato immobiliare il 2024 è stato un anno positivo, con una crescita delle compravendite residenziali e delle prime case e un’accelerazione per le abitazioni meno energivore, considerati i crescenti costi delle bollette. Prospettive positive anche per il 2025 grazie ai tassi di interesse sui mutui, in consistente calo e previsti ancora in diminuzione nei prossimi mesi.
Nel panorama dell'edilizia italiana, gli incentivi fiscali rappresentano uno strumento fondamentale per sostenere la crescita del settore, soprattutto per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici nell’ottica della salvaguardia del clima. Nel 2022 il parco edilizio europeo è stato responsabile del 37% delle emissioni climalteranti responsabili di effetto serra e inquinamento dell’atmosfera, e per contrastare questa tendenza, la recente Direttiva EPBD IV emanata dall’Unione Europea – che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 29 maggio 2026