FONTI RINNOVABILI | 150 ARTICOLI
Il processo di transizione energetica è ormai in atto e vede coinvolti, a diversi livelli, i cittadini, le pubbliche amministrazioni e le imprese. Queste ultime sono chiamate a intraprendere o implementare il difficile, ma non più rinviabile, percorso di decarbonizzare delle proprie attività e dei propri processi produttivi.
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono una minaccia per l'Europa e per il mondo. Per superare queste sfide, i paesi dell'UE si sono impegnati a conseguire l'ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, rispettando gli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi.
Lo scorso 26 febbraio, a pochi giorni dall’approvazione delle Regole Operative per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo PNRR che sono seguite alla pubblicazione di gennaio 2024 del decreto attuativo - decreto CACER (Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile) -, Confindustria Veneto Est ha promosso nella propria sede di Venezia Marghera un incontro informativo per le imprese e gli amministratori pubblici sugli incentivi e opportunità delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili.
In attuazione dell’articolo 1, comma 2 del DL n. 181/2023, con Decreto Ministeriale n. 268/2024, lo scorso 23 luglio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato il nuovo Decreto “energy release” (dopo quello introdotto con Decreto Ministeriale n. 341/2022).
Après avoir mené pendant ces dernières décennies, une politique incitant à la sortie du nucléaire comme les Allemands ou, du moins, à une baisse de production d’électricité via cette source d’énergie, le gouvernement français a compris qu’il ne pouvait pas respecter ses engagements envers la lutte contre le réchauffement climatique sans développer le nucléaire qui ne rejette pratiquement pas de gaz à effet de serre (4 grammes de CO2/kWh à comparer aux 1 150 grammes de CO2/kWh pour la combustion du lignite allemand !).
Judged on press reporting, Europe is on the brink of a major nuclear revival. Countries that appeared to have turned their backs on nuclear, such as the Netherlands, Sweden and Italy are reconsidering; new large reactors are being proposed in several countries, including France, the UK, Poland and the Czech Republic; small modular reactors (SMRs) are being pursued in several countries including the UK, the Czech Republic and Romania.
È «impossibile» vincere la corsa all’intelligenza artificiale senza l’energia nucleare. La dichiarazione è di uno che se ne intende: Jensen Huang, l’amministratore delegato di NVIDIA, la società di semiconduttori a maggiore capitalizzazione al mondo.
Dopo aver perseguito negli ultimi decenni una politica che incoraggiava l’uscita dal nucleare, seguendo l’esempio tedesco, o, almeno, una riduzione della generazione elettrica da questa fonte, il governo francese ha capito che senza l’atomo non avrebbe potuto traguardare i suoi impegni nella lotta contro il cambiamento climatico.
Giudicando dalla stampa, l’Europa sembra essere sull’orlo di una grande rinascita del nucleare. Alcuni paesi che sembrava avessero abbandonato questa fonte come Svezia, Italia e Paesi Bassi lo stanno oggi riconsiderando. Nuovi reattori sono proposti in altri stati, tra cui la Francia, il Regno Unito, la Polonia e la Repubblica Ceca. Progetti di piccoli reattori modulari (SMRs) sono anche discussi in paesi come Regno Unito, Repubblica Ceca e Romania.
Lo scorso marzo, al summit dell'Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Ursula von der Leyen ha dichiarato: "La tecnologia nucleare può svolgere un ruolo importante nella transizione energetica", ma ha aggiunto che "la realtà odierna, nella maggior parte dei paesi, è una realtà di lento ma costante declino della quota di mercato" per l'energia da atomo.