The European carbon market (EU ETS) has experienced a highly dynamic 2025, with the price of allowances (EUAs) being pulled between the structural tightening mandated by the "Fit for 55" package and the counter-pressures of global trade tensions. As the bloc progresses toward its ambitious climate targets, the carbon price remains the most sensitive barometer of both regulatory certainty and macroeconomic risks.
After years of negotiation, the architecture of a global carbon market is finally complete. The Article 6 Rulebook, finalised at COP29 in Baku, sets the legal foundation for countries to trade emissions reductions and removals under the Paris Agreement. The challenge now, as detailed in our latest Oxford Institute for Energy Studies (OIES)’s paper ‘From Principles to Practice: Operationalization of a Global Carbon Market under Article 6’ is far more practical – building the infrastructure, finance, and trust to make it work.
Nel meccanismo europeo di scambio delle emissioni (EU Emissions Trading System, “EU ETS”) ogni tonnellata equivalente di CO2 ha un prezzo e, di conseguenza, ogni quota venduta genera un ricavo. Quei proventi, secondo la logica originaria, dovrebbero alimentare la transizione energetica, finanziare efficienza, rinnovabili, trasporti puliti e sostenere le famiglie vulnerabili. Ma se a Bruxelles il principio è chiaro, nei bilanci nazionali la pratica è tutt’altro che lineare. L’Italia, in particolare, è oggi al centro di un dibattito acceso su ritardi e destinazione dei fondi.
Dopo anni di negoziati, l’architettura di un mercato globale del carbonio è finalmente completa. L'articolo 6 del Rulebook, redatto alla COP29 di Baku, getta le basi giuridiche che consentono ai paesi di scambiare riduzioni e rimozioni di emissioni nell’ambito dell’accordo di Parigi. Adesso la sfida, come descritto in dettaglio nell’ultimo documento dell’Oxford Institute for Energy Studies (OIES) intitolato From Principles to Practice: Operationalization of a Global Carbon Market under Article 6, è più concreta: costruire le infrastrutture, i finanziamenti e la fiducia necessari per farlo funzionare.
I crediti di CO₂ sono strumenti utilizzati nel contesto delle politiche ambientali. Un credito rappresenta l’equivalente di una tonnellata di anidride carbonica (CO₂) o un suo equivalente di gas serra. Il fine di essi è la riduzione o la rimozione dall'ambiente dei suddetti climalteranti con l’ausilio di differenti progetti, di solito realizzati in Paesi in via di sviluppo.
Nel 2024, i sistemi del gas naturale italiano ed europeo hanno mostrato un quadro ambivalente rispetto alle tendenze strutturali che era possibile individuare dodici mesi fa. Da un lato, è proseguito, ma senza accentuarsi – almeno fino allo scoccare del 1° gennaio 2025 –l'adattamento al traumatico abbandono di gran parte del gas russo, sostituito dal GNL e dalle forniture attraverso i punti di ingresso meridionali (Mazara e Melendugno).
In 2024, European carbon market saw another year of volatile trading with prices tracking European gas prices’ rollercoaster ride closely. The benchmark EUA contract ended the year at €73/t and averaged only €66.5/t in 2024, down 20% from the previous year’s average of €85/t. This was despite the tightening of the overall EU ETS Cap following the implementation of the EU Fit for 55 package.
Nel 2024, il mercato europeo del carbonio è stato contraddistinto da un’accesa volatilità con prezzi che hanno seguito da vicino le montagne russe delle quotazioni del gas europeo. Il contratto di riferimento EUA ha chiuso l'anno in media a 66,5 €/ton, in calo del 20% rispetto agli 85 €/ton dell’anno precedente, pur esibendo un andamento poco lineare con quotazioni giornaliere che a fine dicembre si collocano sui 73 €/ton.
In materia di decarbonizzazione e di come si stanno muovendo i vari stakeholder per favorire il processo di transizione ecologica, Dario Sori, Direttore di Assocostieri, ha sottolineato come quest’associazione stia dispiegando il suo impegno su tre principali aree per raggiungere l’equilibrio tra sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Nel corso dell’evento, Silvia Migliorini, Direttore di Federchimica-Assogasliquidi, sulla necessità di percorrere la strada verso la decarbonizzazione, ha evidenziato come Assogasliquidi condivida gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 definiti dall’Unione Europa.