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Dopo moltissime discussioni e analisi di scenario “top-down” seguite al dibattimento al Parlamento Europeo della Direttiva EPBD (“Case Green”) è venuto il momento di approcciare la sfida della decarbonizzazione degli edifici (residenziali) esistenti ponendosi nei panni non più del legislatore che ragiona per macro-indirizzi e su soluzioni tecniche apparentemente “disponibili a catalogo”, ma piuttosto nei panni del progettista e dell’utente finale, che dovrebbero realizzare per davvero il cambiamento.
Il 5 ottobre 2024 Italgas ha annunciato che i soci di 2i Rete Gas, F2i SGR con il 63,9% e Finavias (gruppo Ardian) con il 36,1%, hanno accettato l’offerta vincolante per la vendita delle loro azioni e hanno stipulato con Italgas il contratto di compravendita, al termine della trattativa in esclusiva iniziata a maggio 2024.
L’Italia ha un tasso di riciclo complessivo e un utilizzo circolare di materie superiore alla media europea. Un risultato che riflette l’impegno delle imprese, oggi sempre più attente e protagoniste della transizione ecologica. E sebbene il settore della green economy presenti ancora una forte frammentazione e un gap impiantistico soprattutto tra Nord e Sud
Uno studio recente del Joint Research Centre della Commissione europea dimostra come l’uso della plastica riciclata, in sostituzione di quella vergine, potrebbe evitare ogni anno in Italia l’emissione di 7,2 milioni di tonnellate di CO2. Si tratterebbe di un contributo straordinario alla decarbonizzazione, da solo capace di far centrare all’Italia l’obiettivo di abbattimento delle emissioni fissato dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima (PNIEC) per il settore gestione rifiuti entro il 2040.
Oggi più che mai, a partire dalle importanti novità del panorama normativo europeo, il percorso verso una produzione sempre più sostenibile è una sfida che riguarda tutti i contesti produttivi.
La cosmetica è una delle industrie che offre maggiori opportunità competitive in questa direzione e che si impegna da anni per diffondere la cultura della sostenibilità tra le imprese
Senza dubbio gli ultimi 36 mesi stanno registrando un sensibile mutamento nell’approccio di cittadini e imprese alla necessaria transizione ambientale. L’urgenza di giungere al più presto a un nuovo rapporto fra generazione di benessere e impatto ambientale è immutata, ma al contempo avanzano nuove consapevolezze nel cammino verso la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Gli studi e i rapporti sul mercato dei rifiuti sono molto spesso concentrati su porzioni della filiera. Infatti, le analisi si focalizzano sulle fonti di dati pubblici ma essi sono disponibili solo per alcuni segmenti specifici e restituiscono un quadro frammentario, che non aiuta a capire in che direzione si sta muovendo l’industria nel suo complesso.
La transizione verso l’economia circolare è ormai avviata e, nel nostro Paese, il settore dei rifiuti sta affrontando una serie di importanti riforme strutturali per garantire il raggiungimento dei target fissati dall’Unione europea.
L’incertezza, sebbene rappresenti un fattore sempre presente nelle analisi di lungo periodo delle dinamiche dei sistemi energetici, emerge nell’attuale momento storico come una delle principali chiavi di lettura delle recenti stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia nel suo ultimo World Energy Outlook (WEO 2024).
The World Energy Outlook by IEA was one of the most expected documents to be issue by stakeholders in the energy sector, policymakers and private decision makers and analysts. Other than describing forecasted energy developments, it provides a critical analysis of the main events that characterise the current global energy scenario.