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FONTI FOSSILI | 150 ARTICOLI

Coal’s Global Footprint: Exploring Key Reserves and the Future of Mining Investment

Coal is the most abundant source of electricity generation worldwide, currently contributing over 36% of the world's electricity supply. Coal-powered plants which around 16% of the electricity in the United States. Coal is an energy resource that is produced domestically. Nearly total volume of coal is mainly utilized for domestic electricity generation comes from U.S. mines. In contrast, significant energy sources such as nuclear and renewable energy depend heavily on imported minerals to power nuclear reactors or build wind turbines and solar panels.

How upstream could meet the demands of a delayed energy transition

The world is edging towards a slow-paced energy transition, with fossil fuels remaining cheaper and more accessible than many lower-carbon alternatives. In Wood Mackenzie's base case, the world is on a 2.5°C pathway, with liquids demand slowly peaking early next decade around 106 million barrels per day (b/d) and gas a decade later at over 440 billion cubic feet per day (bcfd).

Carbone: le riserve e il futuro degli investimenti minerari

Il carbone è la principale fonte di generazione elettrica al mondo e copre oltre il 36% del mix elettrico globale. Negli USA, nonostante il declino intrapreso negli ultimi anni, le centrali a carbone continuano a generare il 16% dell'elettricità. Qui il carbone viene prodotto a livello nazionale,  a differenza di altre fonti di energia come il nucleare o le rinnovabili che dipendono fortemente dai minerali importati per alimentare i reattori nucleari o costruire turbine eoliche e pannelli solari.

La risposta dell’upstream di fronte a una transizione energetica ritardata

Il mondo si sta avviando verso una transizione energetica rallentata, caratterizzata da fonti fossili ancora a buon mercato e maggiormente accessibili rispetto ad altre alternative low-carbon. Nello scenario base di Wood Mackenzie, il mondo si trova su un percorso che porta ad un incremento delle temperature di 2,5°C, con una domanda di greggio e prodotti petroliferi che arriverà lentamente a toccare il picco di 106 mil bbl/g già all’inizio del prossimo decennio. Per il gas, invece, il picco di oltre 440 mld pc/g dovrebbe essere raggiunto nel corso del decennio 2030-2040.

Le sfide attuali nell’Upstream Oil&Gas

Mentre in Europa si organizza il funerale del petrolio, il resto del mondo pensa ad investire per garantire i rifornimenti di petrolio per i prossimi decenni. La crescita della domanda di petrolio nel mondo sta avvenendo a ritmi elevati ed impensabili. Ha ormai superato il tetto dei 100 milioni di barili al giorno, assestandosi per il 2025 sui 105 milioni di barili al giorno. Riuscire a coprire questo livello di domanda richiederà investimenti finanziari enormi, sfide tecnologiche gigantesche, una ristrutturazione del settore della raffinazione, un ripensamento del mercato petrolifero internazionale.

The End of the Russian-Ukraine Gas Transit Deal: A Game-Changer?

The end of Russian gas transit via Ukraine on 1 January 2025 was a significant event, and another step in the decline of Russian gas supplies to Europe. Deliveries via TurkStream to South-Eastern Europe and Hungary now remain the only route for Gazprom to supply gas to a European market where it was once the single largest supplier. 

LNG and rising tensions in Europe

Liquefied Natural Gas (LNG) has become a central topic in discussions about energy security, geopolitics, and economic stability in Europe, particularly due to the continent's growing reliance on LNG imports amidst rising tensions with major natural gas suppliers like Russia.

GNL e le crescenti tensioni in Europa

Il gas naturale liquefatto (GNL) è diventato un tema centrale nei dibattiti sulla sicurezza energetica, la geopolitica e la stabilità economica dell’Europa, in ragione  della crescente dipendenza del continente dalle importazioni di GNL a seguito dello scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina. 

La fine del contratto di transito russo-ucraino: un game changer?

La cessazione, il 1° gennaio 2025,  del contratto di transito del gas russo attraverso l'Ucraina ha rappresentato un altro tassello nel declino delle forniture di gas dalla Russia all'Europa. Le consegne tramite TurkStream all'Europa sud-orientale e all'Ungheria rimangono ora l'unica via per Gazprom per fornire gas a un mercato europeo, che un tempo dipendeva per la maggior parte del suo import da Mosca. 

Stop del gas russo, effetti limitati sull'Italia

L'interruzione delle esportazioni di gas russo via Ucraina, avvenuta il 1° gennaio, giunge in una fase in cui l'Italia già da tempo ha drasticamente ridotto la sua dipendenza da Mosca. Per questo l'impatto immediato sul sistema è stato finora modesto e non dovrebbe essere particolarmente complesso rimpiazzare i volumi mancanti. 

 


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