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In data 11 marzo 2025 è stato pubblicato il provvedimento finale ("Provvedimento") avente ad oggetto l'operazione di concentrazione C12688 ("Operazione") con cui l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ("AGCM" o "Autorità" o "Antitrust") ha autorizzato - con impegni - l'acquisizione da parte di Italgas S.p.A. ("Italgas" o "Incumbent") di 2i Rete Gas Spa ("2i").
La concorrenza per l'affidamento di servizi o lo sfruttamento di risorse pubbliche è passata di moda in Italia? Sembrano suggerirlo, con poche eccezioni, non solo le cronache degli ultimi anni, ma più che mai quella recente e recentissima. Dalle spiagge al geotermico, dall'idroelettrico alle concessioni per la distribuzione elettrica e gas, in meno di sei mesi è stata decisa, discussa con insistenza o semplicemente sancita nei fatti la rinuncia allo (o l'irrilevanza dello) strumento delle gare, pur previsto da normative nazionali o UE.
Nel 2015, l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato impose la cessione di oltre 41 mila punti di riconsegna (PDR) nell’ATEM di Bolzano, su un totale di 90 mila serviti congiuntamente, per autorizzare la concentrazione tra Sel e Ae. Nel 2018, impose la cessione di un quarto dei PDR serviti nell’ATEM Bari 2 e la metà di quelli a Foggia 1 per autorizzare la concentrazione tra 2i Rete Gas e Nedgia. Nel 2021, impose la cessione di un terzo dei PDR a Roma 4 per autorizzare la concentrazione tra 2i Rete Gas e Infrastrutture distribuzione gas.
ASSOGAS, nel corso dell’assemblea nazionale tenutosi presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano in data 11 ottobre 2019, ha presentato uno studio in materia di formazione dei valori unitari di Vincolo dei Ricavi (VRT), ovvero il ricavo massimo spettante a ciascun operatore in funzione delle regole tariffarie stabilite da ARERA, alla loro struttura ed alla loro composizione.
Il 6 marzo 2025 il Collegio dell’Autorità per la concorrenza ha approvato l’acquisizione di 2i Rete Gas da parte di Italgas, subordinando l’attuazione dell’operazione ad una serie di misure correttive in modo da ridurre le criticità esistenti rispetto alla concorrenza nelle gare d’ambito di distribuzione del gas.
Il provvedimento ha concluso l’istruttoria avviata da AGCM il 23 dicembre 2024, a seguito della notifica preventiva dell’operazione presentata da Italgas il 20 novembre. Nella delibera di avvio dell’istruttoria l’Autorità ha affermato che l’aggregazione fa sorgere criticità per la concorrenza nelle gare d’ambito di distribuzione gas.
In merito all’acquisizione di 2i Rete Gas Spa (2iRG) da parte di Italgas, ASSOGAS non condivide la valutazione finale dell’Autorità Antitrust secondo la quale i rimedi proposti da Italgas, seppure rivisitati e migliorati, risultano di fatto idonei a risolvere le criticità derivanti dall’operazione.
E questo, nonostante il ruolo attivo all’interno dell’Istruttoria AGCM, di piccoli e medi distributori che hanno portato contenuti interessanti e di difficile contestazione, ma che hanno suscitato un marginale interesse.
Tutti i tasselli ci sono ed il puzzle ormai si sta componendo in un nuovo disegno del sistema elettrico in cui i mercati spot vengono confermati ma con un ruolo focalizzato al solo dispacciamento efficiente delle risorse, ossia l’individuazione degli impianti più efficienti da far produrre in ciascun momento. Il compito, invece, di fornire segnali per indirizzare le scelte di investimento viene “strutturalmente” demandato ad una serie mercati di lungo termine che si trovano oggi in una fase più o meno avanzata di implementazione.
Negli ultimi decenni, il mondo ha assistito a una crescente consapevolezza riguardo alla necessità di una transizione energetica verso fonti rinnovabili e sostenibili. Questo cambiamento è diventato una priorità globale, con molte nazioni impegnate a ridurre le proprie emissioni di gas serra e a promuovere l'adozione di energie pulite.
"Non è mai troppo tardi!" Così, con la riedizione di un refrain televisivo degli anni ’60, potremmo esultare all’affermazione in Europa dei mercati della capacità produttiva. Dunque, Capacity Market sia: un’idea tutta italiana sin dal 2011, ispirata su alcune esperienze pionieristiche nei mercati energia degli Stati Uniti ed adattata al contesto europeo, è stata approvata nel 2018 dalla Commissione europea ed implementata nel nostro Paese già dal lustro scorso.
I processi di decarbonizzazione e transizione energetica impongono target molto ambiziosi e sfidanti per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto sera. I recenti indirizzi della Commissione europea indicano, per il 2040, l’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990, a fronte poi di un obiettivo vincolante “net-zero” al 2050 (le emissioni EU27 si sono ridotte del 30% circa tra il 1990 ed il 2021).