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FONTI FOSSILI | 73 ARTICOLI

La riforma dei carburanti per il futuro della mobilità

Un’assemblea “monografica” sulla riforma della rete carburanti, arricchita da uno sguardo attento e approfondito sulla situazione e l’evoluzione del panorama energetico nazionale e internazionale. Chi lavora nel settore dei carburanti – o dei “servizi per la mobilità”, come la transizione impone ormai di dire – non può fare a meno di aggiornarsi continuamente sull’evoluzione del mondo energetico e dei trasporti

Concretezza e pragmatismo alla base della riforma della rete

L’Assemblea di Assopetroli-Assoenergia, tenutasi lo scorso 3 luglio a Roma, ha avuto come focus la necessità di riformare la rete carburanti. Di fatto, quando si parla di trasporti, riformare e decarbonizzare sono due facce della stessa medaglia. 

Il progetto di riforma della rete di distribuzione dei carburanti. Se non ora, quando?

Dopo anni di immobilismo sta per vedere la luce il progetto di riforma per la riorganizzazione del settore della distribuzione dei carburanti, che si pone l'obiettivo di razionalizzare la rete e accompagnarla verso modelli di sostenibilità e transizione green

LPG Week: a Roma occhi puntati sul GPL

Il GPL e i suoi sviluppi bio e rinnovabili come energia “giusta” per la mobilità ed il settore civile ed industriale: questo il file rouge che ha attraversato la LPG Week, il principale evento mondiale sul GPL organizzato ogni anno dalla World LPG Association e dalla Liquid Gas Europe.  Ad ospitare questa vetrina, dal 13 al 17 novembre, è stata Assogasliquidi-Federchimica, associazione industriale di riferimento in Italia, presso il Nuovo Centro Congressi di Roma, la Nuvola.

Una cronistoria

La lotta ai cambiamenti climatici prende il via nel lontano 1992, con la prima Conferenza mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (Earth Summit) tenutasi a Rio de Janeiro, nel momento in cui venne istituita la “Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici” (UNFCCC). L’obiettivo, non vincolante, era quello di “ridurre le concentrazioni atmosferiche di emissioni GHG e prevenire interferenze antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre. La Convenzione entrò in vigore nel marzo del 1994 dopo la ratifica di 50 dei 154 Paesi aderenti ed aprì la strada alla prima “Conferenza delle Parti” (COP1), svoltasi a Berlino dal 28 febbraio al 7 aprile 1995, che si diede due anni di tempo per mettere a punto una serie completa di azioni coerenti con gli obiettivi di Rio.

Russia: how much do the European sanctions cost?

Almost a year has passed since Russia started its illegal invasion of Ukraine, killing tens of thousands and driving millions out of their homes. The military buildup that led to the invasion, and the ongoing costs of that invasion, are being paid for by revenue from fossil fuel exports.

Until late 2022, it seemed that Russia was winning its gambit of weaponizing Europe’s fossil fuel reliance. The country’s successful manipulation of gas, oil and coal markets led to record-high prices, export revenue and tax income from fossil fuel exports.

Quanto costa alla Russia la politica sanzionatoria europea?

È passato quasi un anno da quando la Russia ha iniziato l’invasione dell'Ucraina, decine di migliaia di persone hanno perso la vita e milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case. Questi mesi sono stati caratterizzati da un’escalation militare, finanziata da Mosca attraverso gli introiti derivanti dalle esportazioni di combustibili fossili.

Fino alla fine del 2022, sembrava che la Russia stesse vincendo la sua scommessa di fare della dipendenza europea un’arma di guerra: era, infatti, riuscita, a manipolare i mercati del gas, del petrolio e del carbone determinando un aumento record dei prezzi e conseguentemente una crescita significativa delle entrate fiscali per il paese.

L’impatto delle sanzioni su noli, rotte e navi cisterne

L’impatto che le sanzioni ai prodotti petroliferi avranno sui noli dipende da tantissimi fattori, molti dei quali pressoché imponderabili. Ecco perché, le previsioni su come andrà il mercato cisterniero relativo al naviglio atto al trasporto di oil product dopo il prossimo 5 febbraio vanno valutate tenendo a mente la conclusione alla quale giungeva Doris Day cantando la celebre “Whatever will be, will be”. Ossia, the future is not ours to see. Però, se la sorte non provocherà eccessivi imprevisti e ci s’accontenta di ragionare in termini di trend, non è proprio vero che the future is not ours to see.

Italia: l’impatto dell’embargo sui prodotti raffinati russi

L’embargo petrolifero alla Russia si pone il duplice obiettivo di ridurre i ricavi petroliferi della Russia senza fermarne però le esportazioni, evenienza quest’ultima che avrebbe impatti di mercato indesiderati. Si tratta di due obiettivi difficili da conciliare, perché presuppongono la creazione di una situazione di mercato in cui la stessa commodity viene venduta a prezzi diversi in due segmenti distinti. I due segmenti verranno creati negando ai prodotti russi l’accesso al mercato dei paesi sanzionanti, nei quali continuerà ad essere praticato un prezzo di mercato.

L’embargo e la vicenda della raffineria di Priolo

È stato convertito in legge il decreto firmato dal governo – il cosiddetto Dl Priolo – che garantisce alla raffineria Isab di Priolo, in Sicilia, una rete di sicurezza (commissariamento e “continuità del lavoro” per stare alle parole della presidente del Consiglio Meloni nell’annunciare la misura) nel caso in cui le cose si mettessero troppo male. Il provvedimento, dopo l’ok del Senato, è stato approvato alla Camera.

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