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Gli stoccaggi minerari per il gas, nel panorama continentale europeo e con l’importante eccezione britannica (qui i siti di stoccaggio minerario sono notoriamente risibili e Londra si affida al floating storage sulle navi metaniere e all’aumento stagionale dell’import dal continente e dalla piattaforma norvegese), funzionano allo stesso tempo da “termometro” della salute del mercato (e dell’eventuale rischio di shortage) – e da “catalizzatore” finale di ogni variegato discorso sulla domanda e sull’offerta
L’arrivo della primavera sta scandendo la fine di un altro inverno turbolento per il mercato del gas europeo, la cui influenza sull’evoluzione di prezzi e le dinamiche di mercato si farà sentire per il resto del 2025. Dopo due anni di consumo invernale ben inferiore alla media, le condizioni metereologiche degli ultimi mesi meno favorevoli hanno portato a una domanda di gas superiore di circa il 5% rispetto alle aspettative stagionali (Fig. seg).
The end of Russian gas transit via Ukraine on 1 January 2025 was a significant event, and another step in the decline of Russian gas supplies to Europe. Deliveries via TurkStream to South-Eastern Europe and Hungary now remain the only route for Gazprom to supply gas to a European market where it was once the single largest supplier.
Liquefied Natural Gas (LNG) has become a central topic in discussions about energy security, geopolitics, and economic stability in Europe, particularly due to the continent's growing reliance on LNG imports amidst rising tensions with major natural gas suppliers like Russia.
Il gas naturale liquefatto (GNL) è diventato un tema centrale nei dibattiti sulla sicurezza energetica, la geopolitica e la stabilità economica dell’Europa, in ragione della crescente dipendenza del continente dalle importazioni di GNL a seguito dello scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina.
La cessazione, il 1° gennaio 2025, del contratto di transito del gas russo attraverso l'Ucraina ha rappresentato un altro tassello nel declino delle forniture di gas dalla Russia all'Europa. Le consegne tramite TurkStream all'Europa sud-orientale e all'Ungheria rimangono ora l'unica via per Gazprom per fornire gas a un mercato europeo, che un tempo dipendeva per la maggior parte del suo import da Mosca.
L'interruzione delle esportazioni di gas russo via Ucraina, avvenuta il 1° gennaio, giunge in una fase in cui l'Italia già da tempo ha drasticamente ridotto la sua dipendenza da Mosca. Per questo l'impatto immediato sul sistema è stato finora modesto e non dovrebbe essere particolarmente complesso rimpiazzare i volumi mancanti.
Nel 2024, i sistemi del gas naturale italiano ed europeo hanno mostrato un quadro ambivalente rispetto alle tendenze strutturali che era possibile individuare dodici mesi fa. Da un lato, è proseguito, ma senza accentuarsi – almeno fino allo scoccare del 1° gennaio 2025 –l'adattamento al traumatico abbandono di gran parte del gas russo, sostituito dal GNL e dalle forniture attraverso i punti di ingresso meridionali (Mazara e Melendugno).
Il Green Deal europeo, applicato secondo il modello Timmermans, si è dimostrato estremista e ideologico, mancando di un'analisi costi-benefici e ignorando le conseguenze sui sistemi industriali. Con la formazione della nuova Commissione europea e le riflessioni emergenti, sarà necessario riaffrontare il tema con maggiore pragmatismo.
Chi è convinto che la lotta ai cambiamenti climatici dovrebbe essere una priorità e osserva l’andamento crescente delle emissioni di CO2 (il principale gas serra con emissioni di origine antropica), non dovrebbe avere dubbi sul fatto che tutti mezzi per ridurre tali emissioni dovrebbero essere visti con favore.