::

MONDO ENERGIA | 150 ARTICOLI

Nucleare in Italia: perché sì

Dopo l’incidente di Chernobyl, l’Italia ha abbandonato il nucleare, riformulando le proprie politiche energetiche senza contare su questa fonte. Altri paesi, però, in tutto il mondo, non solo hanno continuato a utilizzare il nucleare, ma stanno dando vita a nuovi sviluppi. Oggi a distanza di quasi 40 anni, si riapre il dibattito sull’opportunità o meno di puntare su questa fonte anche nel nostro paese.

Nucleare in Italia: perché no

Secondo l’ultima versione del PNIEC inviata a luglio a Bruxelles, le rinnovabili dovrebbero soddisfare il 65% dei consumi finali di elettricità nel 2030, con una quota aggiuntiva di potenza pari a 74 GW.  Considerato il calo del costo del fotovoltaico e il fatto che una parte dei progetti di eolico offshore vedrà la luce nel prossimo decennio, possiamo immaginare che prima del 2040 la percentuale di elettricità verde raggiungerà o oltrepasserà l’80% della domanda elettrica (che è, peraltro, l’obiettivo della Germania per il 2030).

Quali sviluppi nucleari in giro per il mondo

Da quando, nel 2018, il rapporto speciale del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme che, in assenza di un’azione urgente e trasformativa, ci saremmo diretti a capofitto verso un disastro climatico entro il 2035, i politici di tutto il mondo hanno raddoppiato gli sforzi per attuare le politiche climatiche di mitigazione. 

Nucleare: l’importanza della ricerca scientifica

La ricerca scientifica e tecnologica relativa agli usi pacifici del nucleare riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo di ogni paese in relazione ai tanti benefici, diretti ed indiretti, che ne derivano, ed ha importanti ricadute in molteplici ambiti e settori. Esistono, infatt, i vari modi di declinare i possibili impieghi dei risultati ottenuti, a seconda di chi sia il principale utente finale della ricerca stessa.

L‘Italia è pronta a una rinascita nucleare?

A valle di articoli, interventi, dibattiti negli ultimi mesi sul possibile ruolo dell’energia nucleare per l’Italia, ma soprattutto dopo le dichiarazioni recenti di alcuni politici e ministri e a fronte di una prima iniziativa importante, quale il lancio della “Piattaforma per il Nucleare sostenibile” da parte del Ministro Pichetto-Fratin, è più che lecito porsi la domanda: ad oggi, la tecnologia nucleare disponibile potrebbe supportare una nuova rinascita del nucleare in Italia?

Il fallimento della diplomazia del gas

Il conflitto in corso in Medio Oriente ha già avuto le prime ripercussioni sui mercati globali del petrolio e del gas e la stessa sicurezza delle infrastrutture regionali é mesa seriamente in discussione. L'aumento giorni del 5% nei prezzi del Brent è un primo chiaro segnale della preoccupazione dei mercati riguardo all'instabilità nella regione.

La guerra tra Israele-Hamas: diplomazia regionale ed energia in bilico

La minaccia di un’escalation di violenze tra Israele e Hamas ha fomentato nuove fibrillazioni nel già fragile ordine internazionale. Le cancellerie in tutto il mondo rivalutano attentamente i propri allineamenti diplomatici e strategici alla luce del mutato quadro mediorientale, distogliendo l’attenzione di policymakers e analisti da altri scenari di rilevanza globale come l’invasione russa dell’Ucraina.

L’attacco al cuore di Israele ingarbuglia la matassa dell’energia

Cinquant’anni passati invano? Nell’illusione di poter allontanare i rischi di nuove guerre e di invertire il clima di odio che dominava e domina purtroppo ancora oggi vaste aree del mondo? Sono due delle domande che suscitano le analisi e i commenti che si rincorrono ogni giorno sulla stampa, alla radio e alla televisione.

Le conseguenze dell’uragano Daniel sull’industria energetica libica

Tra gli stati interessati dalle tempeste meteorologiche che hanno attraversato la regione del Mediterraneo orientale nella prima metà di settembre, la Libia è sicuramente quello maggiormente colpito. Il ciclone Daniel (così ribattezzato dal servizio meteorologico greco) si è infatti abbattuto sulle coste orientali del Paese nordafricano tra il 10 e l’11 settembre, con piogge torrenziali e venti fino a 180 km/h che hanno provocato la rottura di due dighe a monte della città di Derna. La violentissima inondazione che ne è derivata ha distrutto gran parte della città costiera, trascinando interi quartieri in mare e provocando migliaia di vittime.

La transizione energetica e il nodo delle materie prime critiche

Garantire la disponibilità e l’approvvigionamento dei Critical Raw Materials è cruciale per la produzione di energie pulite e l’intero percorso verso la decarbonizzazione, ma molte sono le sfide, tecnologiche e geopolitiche, da affrontare.

Partendo da questa premessa, WEC Italia - Comitato Nazionale Italiano del World Energy Council ed Assorisorse - Associazione di Confindustria per le Risorse Naturali ed Energie sostenibili, in collaborazione con SDA Bocconi School of Management e col supporto del knowledge partner CESI, hanno dato vita all’Osservatorio italiano sui Materiali Critici Energia” - OiMCE, quale presidio permanente nazionale aperto all’adesione degli stakeholder impegnati sul tema.

Page 10 of 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 »
Execution time: 344 ms - Your address is 18.227.190.231