Dopo anni di immobilismo sta per vedere la luce il progetto di riforma per la riorganizzazione del settore della distribuzione dei carburanti, che si pone l'obiettivo di razionalizzare la rete e accompagnarla verso modelli di sostenibilità e transizione green. Una riforma fortemente voluta dal mondo associativo e indice di un recupero di attenzione ai temi della rete distributiva e, nel suo insieme, al comparto energetico; un’attenzione che segna una fortunata e apprezzata discontinuità rispetto ad alcuni momenti dei governi precedenti.
Questo il tema al centro del dibattito dell’assemblea di Assopetroli-Assoenergia, tenutasi a Roma il 3 luglio 2024. Come affermato all’avvio dei lavori dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, titolare del progetto di riforma, “la rete necessita di un ammodernamento”. Il Ministro, inoltre, chiamando tutti gli attori della filiera ad apportare il proprio contributo al progetto di riforma, ha parlato anche dell’esigenza di “fare uno sforzo”, sottendendo alla necessità di uscire da visioni particolaristiche per adottare una visione d’insieme del sistema energetico.
Se è vero infatti che le associazioni, come la nostra, hanno come mission quella di tutelare gli interessi legittimi delle proprie imprese, è altrettanto vero che l’attività di rappresentanza deve essere imprescindibilmente condotta all’interno di una visione ampia, una responsabilità di sistema, al fine di produrre soluzioni e sintesi capaci di portare a un cambiamento concreto.
E questo vuol dire avere la capacità di esercitare una spinta propulsiva, positiva e trovare compromessi, non al ribasso, ma avanzati. In altre parole, il vero lavoro di un attore della rappresentanza non è solo quello di rappresentare i bisogni della propria base associativa, ma è trovare risposte.
Come Assopetroli-Assoenergia, in quest’anno di intenso lavoro sulla riforma della rete, abbiamo cercato di improntare la nostra azione in questa direzione, avendo questa bussola di riferimento.
Il tema della rete è certamente un “di cui” rispetto al sistema complessivo della distribuzione, ma è un “di cui” molto rilevante, a cui arriviamo, da un lato, per un recupero di attenzione al settore e dall’altro, dopo una serie di errori proficui, per citare il Professor Zorzoli. Esistono infatti errori devastanti ed errori che possono essere convertiti in una spinta proficua ad affrontare i problemi. All’inizio del 2023, dopo il ripristino delle accise con la fine dello sconto voluto da Draghi, si sono verificati alcuni cortocircuiti nella comunicazione che hanno portato ad alcuni “passi falsi” del governo, da noi prontamente segnalati. Tuttavia, quegli errori sono diventati proficui, in quanto hanno portato all’apertura di un confronto di ampio respiro, che ci consente oggi di trattare i problemi del settore con tutt’altro livello di profondità e ambizione.
Ormai da oltre un anno ci stiamo attivamente occupando di questa riforma, facendoci carico della richiesta del governo di fare una sintesi tra i vari rappresentanti del settore. Si tratta di un treno straordinario che potrebbe non ripassare, specie dopo vari decenni in cui i governi hanno quasi sempre affrontato i problemi con altre priorità in mente: la concorrenza, le liberalizzazioni, l’agenda green…
Questa volta, invece, il settore della distribuzione dei carburanti torna all’attenzione del governo in ottica prettamente industriale. Oggi, quindi, siamo chiamati a renderci conto di questa opportunità e a produrre una proposta ponderata e omnicomprensiva, che possa davvero ridare slancio al comparto.
Ecco dunque il senso della nostra “assemblea monografica” sul tema della riforma della rete: creare un momento di informazione e confronto pubblico, per riuscire insieme a fare quel famoso “sforzo”, oltre le posizioni particolari.