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Rinnovabili: progressi sulla strada degli ambiziosi obiettivi europei

La conclusione di un anno così complesso come il 2022 richiede di redigere un “bilancio energetico”. Il primo punto di attenzione è che l’anno appena trascorso ha evidenziato con sempre maggior vigore la stretta relazione tra energia e geopolitica. L’ultimo tassello del conflitto russo-ucraino, iniziato nel 2014 e culminato con l’invasione del febbraio 2022, ha inasprito i già complessi equilibri per l’approvvigionamento del gas naturale e messo in luce la fragilità europea in termini di dipendenza energetica. Alle soglie del 2022, circa il 50% del gas naturale importato dall’Europa proveniva dalla Russia.

Più rinnovabili più benefici locali: l’appello di Elettricità Futura

Non c’è più tempo; in Italia la povertà energetica sta velocemente crescendo, a causa sia dei prezzi sia della carenza di gas. I Cittadini, le Imprese e anche le Istituzioni hanno estremo e urgente bisogno di elettricità a basso costo. Elettricità Futura, che rappresenta oltre il 70% del mercato elettrico italiano, rivolge un Appello urgente ai Governatori delle Regioni e ai Sindaci dei Comuni d’Italia per chiedere di contribuire a risolvere l’emergenza energetica autorizzando velocemente le numerose richieste di costruzione di nuovi impianti rinnovabili. Le Regioni e i Comuni possono fare la differenza e hanno la responsabilità di farlo, permettendo un rapido aumento della produzione di elettricità rinnovabile.

Per accelerare la transizione ogni ente deve dare un contribuito

Un aspetto decisivo per il decollo spinto delle rinnovabili, a tutti i livelli istituzionali, afferisce alla forte convinzione politica della necessità di accelerare la transizione energetica. Ovviamente questo elemento riguarda l’UE, che finora ha svolto un ruolo di punta, i singoli Governi - e i nostri non hanno certo brillato negli ultimi dieci anni-, le Regioni e i singoli Comuni.

Questi spingono per la transizione verso le rinnovabili con tanto maggiore convinzione quanto più chiara è la percezione di possibili ricadute in termini di riduzione del costo dell’energia, incrementi occupazionali e visibilità.

Rinnovabili: opportunità di rilancio industriale e sociale dell’Italia

L’attuale contesto geopolitico ha evidenziato i limiti del sistema energetico europeo e del nostro Paese, mostrando la sua eccessiva dipendenza da approvvigionamenti esterni, in particolare di gas naturale.

In Italia, infatti, il gas rappresenta la fonte di energia primaria più utilizzata: ricopre il 40% circa del nostro fabbisogno energetico, e ne importiamo più di 70 miliardi di metri cubi all’anno da un numero limitato di Paesi fra cui, naturalmente, la Russia. Anche solo limitandoci al settore della produzione di elettricità, il gas ne rappresenta da solo circa la metà, e da questo derivano le evidenti conseguenze sul costo finale dell’energia che stiamo sperimentando da un anno a questa parte.

Puntare su rinnovabili ed efficienza per far crescere il paese

Dalla crisi climatica alla crisi energetica: problemi diversi ma nello stesso tempo strettamente interconnessi. Se le scelte del passato fossero state più lungimiranti e avessero puntato maggiormente su rinnovabili ed efficienza, oggi non pagheremmo così duramente le conseguenze di un contesto internazionale così delicato. Serve un cambio di marcia e serve in fretta, altrimenti a farne le spese è l’ambiente in cui viviamo, la nostra economia e il nostro tessuto sociale. Questo il principale messaggio che emerge dall’intervista fatta a Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola.

L'idrogeno rischia di essere la grande occasione persa della transizione energetica

I leader di tutto il mondo sembrano aver colto l'importanza dell'idrogeno per la transizione energetica. Il cancelliere tedesco Olaf Sholtz si è recato di recente in Canada per firmare un accordo sull'idrogeno verde, nel tentativo di decarbonizzare il proprio sistema energetico, aumentando al contempo la sicurezza. Il presidente Joe Biden ha firmato l'Inflation Reduction Act del 2022, ormai diventato legge, che contiene incentivi fiscali sull'idrogeno. Il Temporary Crisis Framework della Commissione Europea, che è una risposta alla nuova realtà energetica della regione, prevede anch’esso misure specifiche per aumentare la produzione di idrogeno.

60 GW di rinnovabili in 3 anni: è un Piano fattibile

Nell’ultimo anno il prezzo del gas è cresciuto di quasi sei volte. Gli aumenti sono iniziati nella seconda metà del 2021 e la situazione si è ulteriormente aggravata con il drammatico attacco della Russia all’Ucraina. Ci troviamo di fronte a una volatilità mai sperimentata prima che richiede di essere gestita con interventi strutturali, dal momento che con buona probabilità potrebbe diventare una costante nei prossimi anni.

Un sistema energetico rinnovato e pulito: la ricetta per ridurre la dipendenza energetica

L’invasione russa dell’Ucraina, il caro energia e la dinamica inflattiva, che si aggiungono alla grave crisi climatica in atto, impongono di accelerare la transizione energetica per uscire dalla dipendenza da gas e fossili. Una dipendenza tossica, che nuoce gravemente anche alla democrazia e ai diritti umani.  Per dare risposte strutturali a queste crisi che si intersecano non servono ricette del passato. Bisogna, invece, aumentare la velocità con cui installiamo nuova potenza rinnovabile e con cui investiamo su sistemi di accumulo, autoproduzione, ammodernamento delle reti, efficienza e risparmio energetici.

Rinnovabili ed efficienza, politiche coraggiose cercasi

Negli ultimi mesi il tema energia è stato al centro del dibattito politico, anche grazie ad una incessante campagna mediatica sul tema dei rincari in bolletta e a forti dinamiche speculative, alimentate prima dall’aumento dei prezzi di acquisto del gas sui mercati internazionali da parte degli oligopoli delle fonti fossili, in seguito alla ripartenza dell’economia mondiale dopo le prime ondate del Covid-19, e poi dalle tensioni internazionali sfociate nella terribile guerra innescata dall’inqualificabile invasione russa in Ucraina.

Cosa serve davvero per una pacifica convivenza dei popoli?

“Per capire la mafia, seguite i soldi”, diceva, pressoché inascoltato se non palesemente osteggiato (fino al tragico epilogo) il magistrato Giovanni Falcone. Per capire la guerra, o per capire perché non si prendano posizioni internazionali che apparrebbero inevitabili, in maniera del tutto analoga, occorre seguire la geopolitica legata agli approvvigionamenti della principale fonte di nutrimento del nostro sistema economico e sociale, incredibilmente energivoro ed obsoleto: ossia quella composta da un fossilissimo mix di petrolio, carbone e, come la cronaca drammatica di questi giorni insegna, gas.

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