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FONTI RINNOVABILI | 78 ARTICOLI

Il PNIEC di Harry Potter

L’impianto del PNIEC ricalca per molti versi le versioni precedenti con la vistosa eccezione di riproporre il ritorno al nucleare come fonte di energia. Questo senza che ci sia mai stato alcun dibattito di merito, in un Paese che ha già bocciato il nucleare con due referendum.  Ricordiamo che l’ultimo del 2011 era stato indetto dopo il Memorandum of Understanding siglato nel 2009 da Berlusconi e Sarkozy per installare in Italia quattro reattori EPR. 

Fotovoltaico, batterie, nucleare: cosa c’è e cosa manca nel PNIEC 2024

Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) dell’Italia, presentato dal governo Meloni alla Commissione Europea il 1° luglio 2024, è un documento esaustivo che definisce gli obiettivi energetici e ambientali del Paese fino al 2030. Il piano, aggiornato rispetto alla versione del 2019, si adegua alle nuove normative comunitarie.

La Geotermia nel PNIEC 2024: c’è ma senza ambizione e visione!

A fine giugno 2024 i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC)

60 GW di rinnovabili in 3 anni: è un Piano fattibile

Nell’ultimo anno il prezzo del gas è cresciuto di quasi sei volte. Gli aumenti sono iniziati nella seconda metà del 2021 e la situazione si è ulteriormente aggravata con il drammatico attacco della Russia all’Ucraina. Ci troviamo di fronte a una volatilità mai sperimentata prima che richiede di essere gestita con interventi strutturali, dal momento che con buona probabilità potrebbe diventare una costante nei prossimi anni.

Un sistema energetico rinnovato e pulito: la ricetta per ridurre la dipendenza energetica

L’invasione russa dell’Ucraina, il caro energia e la dinamica inflattiva, che si aggiungono alla grave crisi climatica in atto, impongono di accelerare la transizione energetica per uscire dalla dipendenza da gas e fossili. Una dipendenza tossica, che nuoce gravemente anche alla democrazia e ai diritti umani.  Per dare risposte strutturali a queste crisi che si intersecano non servono ricette del passato. Bisogna, invece, aumentare la velocità con cui installiamo nuova potenza rinnovabile e con cui investiamo su sistemi di accumulo, autoproduzione, ammodernamento delle reti, efficienza e risparmio energetici.

Rinnovabili ed efficienza, politiche coraggiose cercasi

Negli ultimi mesi il tema energia è stato al centro del dibattito politico, anche grazie ad una incessante campagna mediatica sul tema dei rincari in bolletta e a forti dinamiche speculative, alimentate prima dall’aumento dei prezzi di acquisto del gas sui mercati internazionali da parte degli oligopoli delle fonti fossili, in seguito alla ripartenza dell’economia mondiale dopo le prime ondate del Covid-19, e poi dalle tensioni internazionali sfociate nella terribile guerra innescata dall’inqualificabile invasione russa in Ucraina.

Cosa serve davvero per una pacifica convivenza dei popoli?

“Per capire la mafia, seguite i soldi”, diceva, pressoché inascoltato se non palesemente osteggiato (fino al tragico epilogo) il magistrato Giovanni Falcone. Per capire la guerra, o per capire perché non si prendano posizioni internazionali che apparrebbero inevitabili, in maniera del tutto analoga, occorre seguire la geopolitica legata agli approvvigionamenti della principale fonte di nutrimento del nostro sistema economico e sociale, incredibilmente energivoro ed obsoleto: ossia quella composta da un fossilissimo mix di petrolio, carbone e, come la cronaca drammatica di questi giorni insegna, gas.

Red II e direttiva mercato elettrico: il tempo è un fattore cruciale

A poco più di un mese dall’approvazione da parte del Governo, avvenuta il 5 agosto, sono sbarcati in Parlamento i due schemi di decreto legislativo che recepiscono rispettivamente la direttiva europea sulle energie rinnovabili Red II (2018/2001) e quella sul mercato interno dell’energia elettrica (2019/904).

Le commissioni parlamentari competenti avranno adesso tempo fino al 16 settembre per presentare i pareri in merito, proseguendo così l’iter parlamentare per arrivare al recepimento definitivo delle direttive Ue.

Dl Semplificazioni-bis, misure a tutto campo per efficienza e FER

Anche l’efficienza energetica e le energie rinnovabili hanno trovato ampio spazio nel decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 (meglio noto come decreto "Semplificazioni-bis"), convertito in legge 29 luglio 2021, n. 108 ed emanato “per imprimere un impulso decisivo allo snellimento delle procedure amministrative in tutti i settori”.

Già lo scorso anno il Governo aveva previsto una norma che apportasse delle semplificazioni nelle procedure amministrative; lo aveva fatto con il Dl n. 76/2020 e con lo scopo di “realizzare un'accelerazione degli investimenti e delle infrastrutture attraverso la semplificazione delle procedure in materia di contratti pubblici e di edilizia”.

Rinnovabili: Europa e Italia mancheranno gli obiettivi al 2030, a meno che…

Il cambiamento climatico rappresenta la sfida del nostro tempo. I dati mostrano che la comunità globale non sta facendo abbastanza per mantenere l'aumento della temperatura rispetto ai livelli preindustriali al di sotto di 1,5°C, soglia che secondo le stime del Copernicus Climate Change Service sarà raggiunta nel 2034 mantenendo il ritmo di incremento degli ultimi 30 anni. Il cambiamento climatico porta con sé conseguenze note quali i disastri naturali che negli ultimi 20 anni sono stati 7.348 nel mondo, contro i 4.212 del ventennio precedente, causando 1,23 milioni di morti e quasi 3 trilioni di dollari di perdite economiche.

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