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FONTI RINNOVABILI | 70 ARTICOLI

Transizione energetica e capacità amministrativa

Come in ogni campo dell'esperienza umana nel quale qualche anno di applicazione concreta sul campo è alle spalle, è tempo di farsi delle domande e di utilizzare le corrispondenti risposte, unitamente alle evidenze empiriche, per elaborare una nuova visione di futuro. Così è anche per quanto riguarda il percorso compiuto in questi anni dal permitting statale italiano sulle FER.

Accumuli elettrici e reti per integrare l’ingente produzione rinnovabile pianificata

Rinnovabili, reti ed accumuli è un trinomio oramai ben noto agli addetti del settore elettrico: un loro sviluppo coordinato nel tempo è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), garantendo al contempo una gestione del sistema elettrico in sicurezza ed efficienza.

Il momento delle scelte

“Nessun vento è favorevole al marinaio che non sa in qualche porto vuole andare”. Questa citazione di Seneca è una delle mie preferite e penso rappresenti bene la situazione delle rinnovabili nel nostro Paese e possa perciò esserci di aiuto in questa breve riflessione.

Decarbonizzazione: obiettivi europei e coinvolgimento del Paese

La Commissione Europea ha posto progressivi obiettivi di riduzione delle emissioni rispetto al 1990: del 55% al 2030, del 90% al 2040 e il net zero al 2050, prevedendo al 2030 una quota di energia da FER del 40,5% rispetto i consumi finali lordi di energia.  In Italia, nel 2022, la quota di produzione da FER registrata sui consumi finali di energia è risultata del 19%: 21,5 punti percentuali al disotto del nuovo target per il 2030.

Connessioni rinnovabili: risolviamo il problema della saturazione virtuale della rete

Tra gli ingredienti base del Green Tonic della transizione energetica rientrano certamente le reti elettriche, l’elettricità rinnovabile e i sistemi di accumulo, tre abilitatori chiave di cocktail da oltre 300 miliardi: sono gli investimenti delle imprese per raggiungere il target del Piano elettrico 2030 di Elettricità Futura, un traguardo che permetterà di creare più di mezzo milione di nuovi posti di lavoro in Italia.

CCUS development in UK

Carbon capture, utilisation and storage (CCUS) describes a suite of technologies to capture CO2 that would usually be emitted from a process. The CO2 is then either utilised to create products with additional value or put into long-term storage to prevent its release into the atmosphere.

Gli sviluppi della CCUS nel Regno Unito

Con la sigla carbon capture, utilisation and storage (CCUS) si descrivono una serie di tecnologie per catturare la CO2 che altrimenti sarebbe emessa nel corso di un qualsiasi processo. La CO2 è sia utilizzata nella produzione di prodotti con un valore aggiunto oppure stoccata nel lungo periodo per prevenire il suo rilascio nell’atmosfera. 

Northwest Europe’s ambitious targets for low-emissions hydrogen require a rapid scaling up of investment and policy support

Northwest Europe is at the forefront of low-emissions hydrogen development. The region accounts for around half of Europe’s total hydrogen demand. It has vast and untapped renewable energy potential in the North Sea and a well-developed, interconnected gas network which could be partially repurposed to facilitate the transmission and distribution of renewable and low-emissions hydrogen from production sites to demand centres. 

Idrogeno nell’Europa Nordoccidentale: obiettivi ambiziosi richiedono investimenti e sostegno politico

L’Europa nordoccidentale è in prima linea nello sviluppo dell’idrogeno a basse emissioni. La regione assorbe circa la metà della domanda totale di idrogeno in Europa; dispone di un vasto e non sfruttato potenziale di energia rinnovabile nel Mare del Nord e di una rete di gas interconnessa ben sviluppata che potrebbe essere parzialmente riconvertita per facilitare la trasmissione e la distribuzione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni dai siti di produzione ai centri di domanda.

Idrogeno, tra settore industriale e residenziale

Energia dall’idrogeno: come mai se ne parla sempre più spesso? La spinta verso questa soluzione è motivata principalmente da due ragioni: in primo luogo, gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 rendono necessaria la ricerca di soluzioni alternative ai gas fossili e a fonti considerate inquinanti. In secondo luogo, non meno importante, gli avvenimenti geopolitici degli ultimi due anni hanno riportato in risalto i temi dell’indipendenza e della sicurezza energetica, rendendo di fatto indispensabile l’adozione di nuove soluzioni che possano rendere il continente europeo (o almeno una parte) maggiormente indipendente e autonomo da forniture esterne.

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