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FONTI RINNOVABILI | 150 ARTICOLI

Scacco matto alle rinnovabili

Una fotografia preoccupante quella che mette in evidenza Legambiente attraverso la seconda edizione del Rapporto Scacco Matto alle Rinnovabili. Un racconto che mette in luce due facce dello stesso Paese, fatte, da una parte, da imprese pronte a realizzare impianti con oltre 303 GW di richieste di connessione a Terna, e dall’altra di regole, burocrazie, normative e procedure non adeguate alla sfida che abbiamo di fronte. Emergenza climatica, caro energia, crisi sociale e obiettivi di decarbonizzazione dovrebbero essere al centro delle politiche di Governo, che però al momento sono, invece, concentrare nel trasformare l’Italia nell’hub del gas per l’Europa.

Sicilia: si tratta di una moratoria al fotovoltaico?

Le scorse settimane tutte le testate hanno riportato una dichiarazione del Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che pare proprio una moratoria, l’ennesima, al fotovoltaico. Questo impone una riflessione.  Ecco la dichiarazione: “Ho deciso a breve di sospendere il rilascio delle autorizzazioni per il fotovoltaico. Dobbiamo valutare l’utile d’impresa con l’utile sociale e col danno ambientale. Poi questa attività porta lavoro? L’energia rimane in Sicilia? No. La Sicilia paga un prezzo non dovuto per una risorsa che abbiamo. Il danno e la beffa. 

Demand for renewables on the rise but obstacles remain

In October 2021, the world was thrust into a severe global energy crisis owing to the rapid economic rebound following the slowdown of the COVID-19 pandemic, the Russian invasion of Ukraine in 2022 and inflation, causing skyrocketing energy prices reaching their highest levels since 2008. 

Amid this poly-crisis, renewable energy emerged as a ray of hope. Renewables were able to gain considerable momentum as energy consuming sectors became more reliant on renewable energy sources.

Rinnovabili e usi finali: una corsa ad ostacoli

A partire da ottobre 2021, una grave crisi energetica ha interessato l’intero globo: la rapida ripresa economica susseguente al blocco dovuto alla pandemia da Covid-19, a cui si sarebbe aggiunta, da lì a poco, l’invasione russa dell’Ucraina, ha determinato una crescita esponenziale dell’inflazione e dei prezzi dell’energia che raggiungono livelli record. In questo contesto di “poli-crisi”, l'energia rinnovabile è emersa come un raggio di speranza.

Nuclear prospects in Europe

Russia’s invasion of Ukraine and the resulting restrictions on gas supply to Europe from Russia, and the evermore urgent need to reduce emissions of greenhouse gases have increased focus on replacing fossil fuels for electricity generation. As a result, there seems to a trend for the nuclear option to be reconsidered even in countries which had previously seemed to have turned against it.

Stiamo assistendo a una nuova rinascita nucleare in Europa?

L'invasione russa dell'Ucraina e la conseguente riduzione dei flussi di gas dalla Russia verso all’Europa, nonché la necessità sempre più stringente di ridurre le emissioni di gas serra hanno accresciuto l'attenzione sulla necessità di sostituire i combustibili fossili nella generazione elettrica. Da qui, una maggiore propensione a riconsiderare l'opzione nucleare anche in quei paesi tradizionalmente contrari.

Parlare di nucleare è importante

Tenere vivo il dibattito sull’energia nucleare, anche in Italia, è indispensabile. Le ragioni sono molteplici, ma concentriamoci su quelle legate alla crisi climatica. L’attuale transizione energetica cammina su tre gambe: efficienza, elettrificazione e decarbonizzazione. Secondo gli scenari IEA, per raggiungere gli obiettivi net zero, la penetrazione elettrica a livello globale (cioè la percentuale di consumi energetici finali soddisfatti dall’elettricità) dovrebbe passare dall’attuale 20% al 40% entro il 2050. Allo stesso tempo, è fondamentale decarbonizzare questo settore.

Il rinnovato interesse per i reattori di piccola taglia

Negli ultimi decenni, i paesi che hanno deciso di costruire centrali nucleari lo hanno fatto scegliendo quasi sempre reattori di grande taglia, ben oltre i 1.000 MWe per singola unità sino ai 1.600 MWe del francese EPR, entrato in esercizio nel 2018 in Cina e di recente anche in Finlandia, nonché quelli attualmente in costruzione in Francia e nel Regno Unito. Appartengono a questa classe la quasi totalità dei 57 reattori oggi in costruzione nel mondo. L’incremento della potenza dei reattori è un trend costante sin dagli anni ’70, in ossequio alla legge universale dell’economia di scala.

Nuclear Power in China: status and outlook

The use of nuclear power in China has grown rapidly since its first power reactor, Qinshan 1, began operating in 1991. There are currently 55 operable reactors in mainland China representing 57 GWe, and 22 reactors under construction totalling 26 GWe, all at 19 sites. China will soon surpass France, which has 56 operable reactors, to become the nation with the second largest number of nuclear reactors, behind only the United States, which has 93.

Il ruolo crescente del nucleare nel mix energetico cinese

L'utilizzo dell'energia nucleare in Cina è cresciuto rapidamente da quando è entrato in funzione il primo reattore, Qinshan 1, nel 1991. Attualmente sono 55 i reattori operativi  per una capacità di 57 GWe, mentre altri 22 reattori sono in costruzione per un totale di 26 GWe, tutti da ubicare in 19 siti. Seguendo questa traiettoria, la Cina supererà presto la Francia, che ha attualmente 56 reattori operativi, diventando la nazione con il secondo maggior numero di reattori nucleari dietro gli Stati Uniti, che ne contano  93.

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