Nell’ambito delle tematiche relative alla sicurezza che riguardano tutta la catena logistica dei prodotti energetici, e del GPL - GNL in particolare, vi rientra quella della sostenibilità che è assolutamente centrale anche nell’azione del C.N.VV.F. che, per mandato istituzionale, è l’organo deputato ad elaborare le normative che dettano disposizioni tecniche di prevenzione incedi e di sicurezza antincendio per le diverse attività in cui si può concretizzare un rischio di incendio significativo.
La sostenibilità dei gas liquefatti nei nuovi orizzonti europei è un tema al centro dell'attenzione delle strategie nazionali e comunitarie. In un'ottica di decarbonizzazione del sistema energetico e produttivo è fondamentale la sostituzione progressiva dei combustibili fossili con altri aventi un’impronta carbonica ridotta e il quadro comunitario prevede già traiettorie e indirizzi per la graduale penetrazione di carburanti sostenibili nel mix energetico.
È ormai noto che il GPL ed il GNL rappresentino soluzioni energetiche già oggi pronte per le sfide ambientali e che, nel tempo, hanno sviluppato una rete infrastrutturale di eccellenza per il nostro Paese. Sono quindi meritevoli di essere pienamente inserite nel quadro delle risorse su cui far affidamento per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Il fatto che quest’anno l’assemblea di Federchimica-Assogasliquidi sia stata ospitata all’interno del Dicastero per le Imprese ed il Made in Italy testimonia l’attenzione dell’intero Governo per la tematica della energia ed in particolare per le nostre realtà imprenditoriali fortemente radicate nel nostro Paese, ma anche impegnate in modo rilevante a portare l’eccellenza italiana nel mondo.
In ottica di decarbonizzazione dei trasporti, i low carbon fuels, - ovvero biocarburanti liquidi (come biodiesel e HVO) e gassosi (come il biometano), o gli e-fuels (tipo l’idrogeno da elettrolisi) o i carbon fuels (carburanti da rifiuti plastici) – rivestono un ruolo molto importante, trattandosi in larga parte di soluzioni già adottate dal mercato e che già stanno dando buoni risultati.
Se nel 2050 il mondo deve raggiungere le emissioni zero (nette), l’ultima auto con motore a combustione deve essere venduta nel 2035: calcolando una vita utile del mezzo di 15 anni, in questo modo al 2050 non ci saranno più in circolazione “stufe che camminano”. È il ragionamento – senza dubbio elegante nella sua semplicità – che ha portato le istituzioni europee a indicare nel 2035 la data dello stop alla vendita di auto con motore a combustione.
La crisi dei prezzi dell’energia avviatasi nel 2021 e amplificatasi nel 2022 con l’avvio del conflitto tra Russia e Ucraina ha posto l’attenzione sulla necessità di garantire la sicurezza energetica nei diversi anni che saranno ancora necessari affinché la transizione possa pienamente compiersi. Primo fra tutti l’importanza di sincronizzare la crescita delle tecnologie rinnovabili con l'uscita di scena di quelle fossili.
La Direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive, n.2022/2464, nota come CSRD) è stata approvata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 16 dicembre 2022 e dovrà essere recepita entro 18 mesi dagli Stati membri.
Nella visione della UE, la decarbonizzazione del settore dei trasporti potrà essere raggiunta solo ricorrendo al vettore elettrico ritenuto a “zero emissioni” di CO2. Ciò vale in particolare per il trasporto stradale leggero il quale negli ultimi anni è stato destinatario di misure che, partendo da questo assunto, hanno progressivamente penalizzato il motore a combustione interna (MCI) fino ad arrivare al phase-out previsto per il 2035.
Ad oggi la domanda di mobilità in Italia è soddisfatta per la stragrande maggioranza dai prodotti di origine fossile ed il sistema dei trasporti contribuisce per circa un quarto alle emissioni totali di CO2: la situazione è chiaramente insostenibile ed è necessario ed urgente che il sistema dei trasporti si evolva per concorrere alla progressiva decarbonizzazione dell’intera economia.