Se si desidera effettuare una valida comparazione delle fonti energetiche disponibili per il trasporto delle persone e delle cose, è necessario applicare uno schema rigoroso che tenga conto di tutti gli aspetti che servono a valutarne l’effettiva sostenibilità. La valorizzazione delle risorse nazionali di idrocarburi e delle tecnologie “automotive” per un sistema dei trasporti sostenibile è un’opportunità di cui il nostro Paese può e deve dotarsi, rendendo compatibile lo sviluppo economico del Paese e i target di contenimento delle emissioni previsti dagli accordi internazionali.
Quattro anni fa, alla conclusione dei lavori del “tavolo Tiscar” sulla mobilità sostenibile, un membro della commissione, “elettrizzato” dalle conclusioni, auspicava lo shift in favore dell’alimentazione elettrica già a partire dal 2020, ipotizzando che la cosa fosse non solo plausibile ma anche facilmente realizzabile. Non teneva però conto del fatto che trasformare il parco circolante di un Paese dai carburanti tradizionali ad alimentazioni alternative è un processo complesso e che ha un costo molto elevato.
Il gas naturale, sia in forma gassosa (gas naturale compresso - GNC) che liquida (gas naturale liquefatto -GNL), è uno dei carburanti alternativi più usati nel mondo per combattere l'inquinamento da traffico. Il GNL sta diventando il fuel di riferimento per il trasporto pesante e navale essendo, di fatto, la sola alternativa al diesel in un’ottica di decarbonizzazione del settore.