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Il quadro macroeconomico è poi così rassicurante?

Tra le tante incertezze del durante-Covid, sorprende ai più le rassicurazioni che arrivano dall’economia e dai mercati in questo finale d’anno 2021.

La prima è certamente sul fronte della spinta economica sostenuta dalla spesa pubblica. A livello europeo la Commissione si aspetta che l'economia continui a crescere a ritmi elevati, in particolare grazie alla domanda interna. L’inattesa capacità di rilancio dell’economia italiana, favorita dalle ingenti risorse associate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e da una guida delle Istituzioni percepita finalmente salda e credibile, registrerà un +6,2% di Pil nel 2021.

Perché il prezzo del carbonio è sempre più alto?

Il prezzo del carbonio non smette di premere sull’acceleratore. Il 6 dicembre scorso sul mercato europeo ha segnato un nuovo record con 81,25 €/ton, e a detta degli esperti, il rally è tutt’altro che esaurito. Alcuni prevedono addirittura che il carbon price toccherà quota 100 € nelle prossime settimane. Considerando che si tratta di un mercato nato per supportare la decarbonizzazione dei sistemi energetici e per disincentivare la produzione di CO2 la notizia non dovrebbe preoccupare.

Cosa c’entra la tassonomia UE con il futuro della raffinazione?

Nell’ambito del “Green Deal”, una delle legislazioni più dibattute a livello europeo è il Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari: la cosiddetta “tassonomia” dell’Unione Europea, un sistema di classificazione a base scientifica che dovrà diventare il riferimento globale per definire se un’attività economica può essere considerata sostenibile da un punto di vista ambientale.

Se le politiche climatiche non fanno i conti con l’aumento dei prezzi dell’energia

Dal 31 ottobre al 12 novembre, si è tenuta nella città di Glasgow, in Scozia, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici, descritta come l'ultima possibilità per salvare il pianeta. Ciò che muove queste conferenze è la consapevolezza che il riscaldamento climatico abbia origine antropica e che urge un’azione decisa per contrastarlo.

Strategia europea sulla plastica: dal problema alla soluzione

Fin dagli anni Ottanta, l'Unione europea ha mostrato una particolare sensibilità riguardo alla tematica dell'impatto negativo dei rifiuti sull'ambiente. Consapevole della necessità di armonizzare le norme nazionali in materia, al fine di consentire il perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale di ampio raggio, diversi sono stati gli interventi della Comunità, oggi Unione, al riguardo. I più rilevanti si individuano nelle Dir. 94/62/CE, 2000/59/CE 2008/98/CE, U.E. 2015/720 e la Dir. UE 2019/904.

Fit for 55: okay Houston, abbiamo un problema

Nel momento in cui la pandemia ha allentato un po’ la sua presa, la domanda di energia ha ricominciato a correre. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2021 a livello mondiale dovrebbe crescere del 4,6%, più che recuperando quanto perso nel 2020. Una stima ancora soggetta a qualche incertezza considerati i possibili effetti della cosiddetta variante “delta” ormai presente in oltre 120 Paesi nel mondo e già dominante in Europa, come hanno rilevato il Centro europeo prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) e l'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).

La transizione “giusta” non sarà un pranzo di gala

Uno degli obbiettivi del PNRR e più in generale della transizione verde e del programma europeo “Fit for 55” è esplicitamente la sostenibilità sociale.  Bisognerà allora che prima o poi qualcuno si metta a fare di conto seriamente. Fino ad oggi non è andata esattamente così. La transizione verso le fonti rinnovabili, per esempio, ha già comportato aggravi sulla bolletta degli italiani di circa 15 miliardi all’anno per un totale che ammonterà a fine corsa, e senza i nuovi incentivi probabilmente in arrivo, a oltre 250 miliardi di euro.

Rinnovabili: Europa e Italia mancheranno gli obiettivi al 2030, a meno che…

Il cambiamento climatico rappresenta la sfida del nostro tempo. I dati mostrano che la comunità globale non sta facendo abbastanza per mantenere l'aumento della temperatura rispetto ai livelli preindustriali al di sotto di 1,5°C, soglia che secondo le stime del Copernicus Climate Change Service sarà raggiunta nel 2034 mantenendo il ritmo di incremento degli ultimi 30 anni. Il cambiamento climatico porta con sé conseguenze note quali i disastri naturali che negli ultimi 20 anni sono stati 7.348 nel mondo, contro i 4.212 del ventennio precedente, causando 1,23 milioni di morti e quasi 3 trilioni di dollari di perdite economiche.

Povertà energetica e decarbonizzazione: gli obiettivi sono complementari

È possibile rispondere allo stesso tempo sia alle emergenze climatiche che a quelle sociali? Mentre le inondazioni e gli incendi che hanno colpito l'Europa e il mondo ci mostrano ancora una volta che non siamo preparati agli effetti del cambiamento climatico, la domanda rimane. E invece di opporre la lotta contro la povertà energetica alla lotta che porta al processo di decarbonizzazione delle nostre economie si tratta ora di aprire una strada comune che conduca ad una vera "transizione giusta" che non lascia "indietro nessuno".

Quotazioni del gas in aumento, ma non è tutta colpa della pandemia

La recente impennata dei prezzi del gas naturale era ampiamente prevista come risultato della ripresa economica dell'era post-pandemica. Nei primi giorni di luglio 2021 il prezzo spot dell’hub olandese TTF ha superato i 36 €/MWh, ma già nel mese di giugno aveva visto un’impennata di circa il 28%, con quotazioni giornaliere che tra fine maggio e inizio giugno si aggiravano intorno ai 25 €/MWh. Simili rialzi si sono verificati anche nei principali hub europei e mondiali.

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