Tutti i tasselli ci sono ed il puzzle ormai si sta componendo in un nuovo disegno del sistema elettrico in cui i mercati spot vengono confermati ma con un ruolo focalizzato al solo dispacciamento efficiente delle risorse, ossia l’individuazione degli impianti più efficienti da far produrre in ciascun momento. Il compito, invece, di fornire segnali per indirizzare le scelte di investimento viene “strutturalmente” demandato ad una serie mercati di lungo termine che si trovano oggi in una fase più o meno avanzata di implementazione.
Negli ultimi decenni, il mondo ha assistito a una crescente consapevolezza riguardo alla necessità di una transizione energetica verso fonti rinnovabili e sostenibili. Questo cambiamento è diventato una priorità globale, con molte nazioni impegnate a ridurre le proprie emissioni di gas serra e a promuovere l'adozione di energie pulite.
"Non è mai troppo tardi!" Così, con la riedizione di un refrain televisivo degli anni ’60, potremmo esultare all’affermazione in Europa dei mercati della capacità produttiva. Dunque, Capacity Market sia: un’idea tutta italiana sin dal 2011, ispirata su alcune esperienze pionieristiche nei mercati energia degli Stati Uniti ed adattata al contesto europeo, è stata approvata nel 2018 dalla Commissione europea ed implementata nel nostro Paese già dal lustro scorso.
I processi di decarbonizzazione e transizione energetica impongono target molto ambiziosi e sfidanti per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto sera. I recenti indirizzi della Commissione europea indicano, per il 2040, l’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990, a fronte poi di un obiettivo vincolante “net-zero” al 2050 (le emissioni EU27 si sono ridotte del 30% circa tra il 1990 ed il 2021).
Come noto, il mondo dell’energia e della sua trasformazione risponde alla termodinamica classica con i suoi 4 principi che rimandano al concetto di Entropia. In questa sede ovviamente non possiamo e non vogliamo entrare nel dettaglio, ma crediamo opportuno solo ricordare che l’Entropia è una grandezza (più precisamente una funzione di stato) che corrisponde alla misura del disordine presente in un sistema fisico.
Quello della distribuzione del gas naturale è un mestiere difficile e assai complesso, che in questi ultimi anni, in particolare, vede molti operatori, generalmente di dimensioni medie e piccole, sempre più in difficoltà.
La complessità a cui facciamo riferimento però, non è quella tecnico-operativa, perché in Italia da questo punto di vista siamo ben attrezzati, con vasta esperienza e disponibilità di professionalità di assoluto livello.
The times they are a-changin’, anche nella distribuzione gas. Quando, nel 2000, il Decreto Letta diede inizio alla riforma del settore e all’apertura alla concorrenza, la prospettiva era di un fabbisogno sempre crescente. Pochi anni dopo, nel 2011, l’Agenzia internazionale dell’energia preconizzava una “golden age of gas”. Di conseguenza, le gare per l’assegnazione a nuovi operatori della gestione delle reti gas vennero concepite con l’obiettivo principale di promuovere la metanizzazione del paese e adeguare le infrastrutture a un consumo maggiore.
Dalle grandi speranze nella concorrenza a una tela di Penelope, voltasi infine in una stasi segnata da conflittualità latente. Per chi nell'ultimo ventennio abbia seguito da osservatore la parabola della liberalizzazione della distribuzione gas, come chi scrive, è forte la tentazione di riassumerla così.
Dopo diversi anni di euforia (immotivata e non sufficientemente studiata) da elettrificazione, possiamo dire che nel 2023 è emersa, sia a livello nazionale che europeo, una consapevolezza pragmatica relativa alla necessità del gas naturale, come abilitatore imprescindibile della transizione energetica: la garanzia di energia su base continua nella generazione elettrica e la progressiva complementarietà con i gas rinnovabili sono due dei principali esempi a supporto.
L’Assemblea pubblica di Federchimica- Assogasliquidi si svolge in un momento rilevante dal punto di vista politico-istituzionale caratterizzato dalla formazione di un nuovo Parlamento e di un nuovo Governo, ai quali l’Associazione è pronta a fornire idee, spunti di lavoro, elaborazione di progetti di investimento volti a garantire lo sviluppo dei comparti dei gas liquefatti (GPL e GNL) e attenzione ai bisogni dei consumatori.