The biggest global voluntary effort to tackle plastic pollution and waste shows it is possible to make progress on a pressing environmental issue, yet tougher measures are now needed to curb the crisis, according to the Ellen MacArthur Foundation. Since 2018, more than 1,000 organisations have given their backing to the Global Commitment, led by the Foundation in partnership with the UN Environment Programme, to stop plastic packaging from becoming waste.
Il percorso verso la transizione ecologica richiede un costante e concreto impegno da parte di tutta la società. Emerge però la necessità di accelerare sull’impiego di tecnologie e iniziative che favoriscano il raggiungimento dei progressivi traguardi posti dalle politiche europee e dal piano nazionale, per assicurare una crescita che preservi sostenibilità e prosperità del pianeta attraverso la promozione dell’economia circolare, la rigenerazione e tutela delle risorse, la riduzione delle emissioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Abbiamo affrontato questi temi attraverso un’intervista a Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera.
Esempio di economia circolare e di sinergia industriale, a ottobre è stato inaugurato a Spilamberto, in provincia di Modena, l’innovativo impianto per la produzione di biometano realizzato dalla newCo Biorg, nata dalla partnership tra Herambiente (Gruppo Hera), primo operatore nazionale nel settore ambiente, e la società Inalca (Gruppo Cremonini), leader in Italia nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari.
Si compie spesso l’errore di pensare alla cosmetica come un ambito orientato alla sola rappresentazione estetica. Importante, dunque, ma in ultima analisi futile. Al contrario, il portato immaginario ed emotivo che il senso del bello porta con sé, arriva a rendere la bellezza un contenitore in grado di incarnare importanti valori.
L’ingente sforzo volontario globale per contrastare l’inquinamento e contenere i rifiuti derivanti dalla plastica dimostra che è possibile fare progressi ,ma sono necessarie misure più severe per frenare la crisi. Dal 2018, sono più di 1.000 le organizzazioni che hanno dato il loro sostegno al Global Commitment: iniziativa portata avanti dalla Fondazione Mac Arthur in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, per impedire che gli imballaggi di plastica diventino rifiuti.
Circolarità delle risorse, criticità da risolvere e la consueta fotografia del sistema di gestione dei rifiuti urbani, sono questi gli argomenti chiave della decima edizione del Green Book, la monografia di riferimento del settore, promossa da Utilitalia e curata dalla Fondazione Utilitatis.
Nell’ultimo anno la guerra in Ucraina ha messo in evidenza quanto critica possa essere la dipendenza dell’Italia da materie prime ed energia. Per questo promuovere e incentivare la diffusione di un gas rinnovabile e a basse emissioni di carbonio, oltre che con elevata disponibilità, come il biometano è diventato quanto mai necessario.
I cambiamenti in atto in molti settori, sia indotti dalle politiche ambientali europee che dovuti all’evoluzione tecnologica e di mercato, assumono profili peculiari nel comparto delle materie plastiche. L’industria delle plastiche, infatti, comprende materiali, applicazioni e prodotti molto diversificati e, oltre a risentire dell’attuale quadro macroeconomico, vede un’accelerazione nell’innovazione tecnologica e una forte pressione dagli obiettivi UE, connessa a una crescente tendenza “plastic free”.
È opportuno chiarire fin dal principio che sarebbe riduttivo identificare l’economia circolare unicamente con le attività di riciclo e recupero dei rifiuti. Queste ultime, sebbene fondamentali, sono infatti solo uno dei numerosi tasselli che compongono il paradigma dell’economia circolare, forse uno dei più ampi e complessi concetti con cui ci stiamo confrontando negli ultimi anni. Riciclo e recupero dei rifiuti sono due termini che identificano rispettivamente tutte le attività di recupero di materia e quelle di “altro tipo”, ovvero sostanzialmente il recupero di energia.
La gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) in Italia si fonda sull’attività responsabile e capace dei diversi attori della filiera, che agiscono in maniera sinergica dando vita ad un vero e proprio sistema. Al centro del sistema, multiconsortile e regolamentato, vi è il Centro di Coordinamento RAEE, ente che opera sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di quello delle Imprese e del made in Italy, con l’obiettivo di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei RAEE a livello nazionale.