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Spain leadership in Power Purchase Agreements

Over the past few years Spain has become the top performer in terms of Power Purchase Agreements (PPAs). These are contracts of electricity transactions between a renewable energy provide and a consumer, generally a corporation or a public utility. According to a recent report by Pexapark for 2023, and for the fifth consecutive year, the country tops the European league PPA table, ahead of Germany and Italy, in terms of both number of deals and the volume of contracted capacity. 

La Spagna leader nei PPA

Negli ultimi anni, la Spagna detiene la leadership in materia di PPA, dove per PPA si intende un contratto che regola la somministrazione di energia elettrica tra un soggetto produttore e un soggetto acquirente generalmente un'azienda o un servizio pubblico. Secondo un recente rapporto di Pexapark per il 2023, e per il quinto anno consecutivo, il Paese è in testa alla classifica, davanti a Germania e Italia, sia in termini di numero di accordi che di volume di capacità contrattualizzata.

PPA: stato dell’arte e prospettive in Europa

Il 2023 registra una significativa dinamicità nei volumi e nel numero di Power Purchase Agreement (PPA) conclusi: indice di un età dell’oro per i PPA. Secondo il PPA Tracker di Pexapark, l’anno scorso sono stati conclusi PPA per 16,2 GW:  un aumento di oltre il 40% rispetto al valore medio registrato l’anno precedente e un CAGR del 37%.

From communication to legislation: the roadmap to an EU’s 2040 climate target

On February 6th, the European Commission released its Communication on a 2040 climate target. European member states are now called to agree on the ambition level and the required enabling conditions to deliver this target. Swift endorsement is crucial, as it will solidify Europe's commitment to climate action in its next political mandate and confirm its climate leadership globally.

Il target UE di riduzione delle emissioni al 2040: posizioni a confronto

Un nuovo documento pubblicato dalla Commissione Europea “raccomanda” di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040, in accordo con l’Accordo di Parigi, affinché l’UE continui a fare da apripista nell’azione internazionale sul clima, creando allo stesso tempo opportunità per l’industria europea di prosperare in nuovi mercati globali, soprattutto in ambito di tecnologia pulite. Affinché ciò accada, la strategia di crescita sostenibile, il Green Deal, dovrebbe diventare “un accordo di decarbonizzazione industriale”.

Dalle parole ai fatti: le implicazioni per energia e industria dell’obiettivo climatico al 2040

Il 6 febbraio scorso, la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione riguardante  l’obiettivo climatico al 2040. Ora spetta agli Stati Membri trovare un accordo sul quantum di questo obiettivo e sul come raggiungerlo. Un endorsement veloce dei capi di stato e governo europei  sarebbe cruciale per confermare l’impegno politico e la leadership globale dell’Unione Europea in materia climatica prima dell’inizio  della prossima legislatura.

Il target per il 2040: è l'ora di un reality check prima di procedere

La European Climate Law, la quale fissa l’obiettivo di neutralità climatica al 2050, obbliga i legislatori a imporre nuovi target per il 2040 entro il prossimo ciclo politico/elettorale. È logico quindi aspettarsi che esso, con ogni probabilità, sia impostato sulla riduzione del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2040. Obiettivo, questo, da ricondurre nella stessa traiettoria richiesta per il raggiungimento del traguardo net-zero al 2050.

La grande rivoluzione verde europea necessità di un nuovi modelli?

Non è semplice addentrarsi nel labirinto di norme e codicilli, incentivi e sussidi che costituiscono l’intelaiatura della politica verde della UE. Io, almeno, non ne sono capace e non sono nemmeno interessato ad investire il mio tempo in questa impresa. Ho però una visione d’insieme e dei criteri di verifica basati sull’esperienza quotidiana e sulle conoscenze basilari delle tecnologie energetiche per capire che l’intero progetto richiede una ridefinizione profonda.

Bruxelles raccomanda un obiettivo ponte per le emissioni al 2040

Il 6 febbraio, la Commissione Europea ha pubblicato un documento che “raccomanda” all'Unione Europea di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990. In realtà, non si tratta di un annuncio a sorpresa o di un ulteriore obiettivo, ma dell’indicazione di un punto intermedio nella traiettoria di riduzione già definita da tempo: vediamo perché, facendo un piccolo passo indietro.

What does the U.S. LNG pause mean for Europe’s energy security?

Soon after the Biden administration announced a temporary pause on approvals for new liquified natural gas (LNG) export terminals on 26 January, Europe’s energy market braced itself for any potential negative impacts from the decision. Europe has endured serious crises in recent years.

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