La nuova “primavera” dell’energia nucleare – il cui crescente interesse è alimentato dalla sempre maggior necessità di sicurezza energetica a zero emissioni di carbonio – potrebbe portare in futuro ad un rilevante aumento della domanda di uranio, combustibile principe nella fissione nucleare. Nonostante, al momento, non vi siano pericoli in termini di esaurimento delle risorse, non si devono escludere potenziali futuri rischi nell’approvvigionamento, specialmente per l’UE, ad oggi fortemente dipendente dalle importazioni della materia prima.
The world is entering the Age of Electricity — a time when modern digital economies are fuelled by electricity and citizens depend on it for most everything. Within the energy sector, electricity demand has grown twice as fast as total energy demand over the past decade and is set to accelerate further. How the world meets this growing demand has serious implications for energy security and the environment.
Le attività per sviluppare un’infrastruttura nazionale per l’energia nucleare, secondo l’Agenzia Internazionale per l’energia atomica, (AIEA), si articolano in tre fasi, ciascuna conclusa da una “milestone infrastrutturale” che ne certifica il completamento: Fase 1 (considerazioni preliminari prima della decisione), Fase 2 (lavori preparatori per appalto e costruzione) e Fase 3 (implementazione della prima centrale). Le tre milestone relative sono: il raggiungimento della preparazione per assumere un impegno consapevole verso un programma nucleare (Milestone 1), l'idoneità a richiedere offerte o negoziare contratti per la costruzione della prima centrale nucleare (Milestone 2) e, infine, la preparazione per avviare l'operatività della prima centrale (Milestone 3).
Si riparla di nucleare, in Italia come in Europa. Diversi paesi hanno programmato o stanno pensando di pianificare nuove realizzazioni di impianti nucleari: la Francia si appresta a costruire almeno 6 grandi reattori EPR2, la Repubblica Ceca ha appena concluso una gara per 2 impianti di grande taglia, vinta dai coreani (i quali hanno battuto sia i francesi sia gli statunitensi), poi Polonia, Svezia, Romania, Finlandia, Slovacchia, Belgio, Olanda ed altri ancora, una dozzina in totale.
La sempre più pressante esigenza di decarbonizzare il settore della produzione di energia elettrica per contrastare i cambiamenti climatici ha riportato l’attenzione, a livello mondiale, verso le tecnologie nucleari. L’interesse per l’energia nucleare è culminato con la dichiarazione, sottoscritta da 22 Paesi in occasione della COP 28 di Dubai, di triplicare la capacità di produzione da fonte nucleare entro il 2050, riconoscendo il suo ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi NetZero.
Quando ragioni politiche o economiche o stagionali fanno temere future scarsità energetiche c’è sempre qualcuno che ripropone l’araba fenice dell’energia nucleare. Ovviamente, non trovo nulla di strano nel fatto che l’industria nucleare cerchi di riproporre una così interessante fonte di commesse e cerchi appoggio presso i politici più “sensibili”. Il nucleare viene oggi indicato come una possibile soluzione agli impegni di decarbonizzazione richiesti dalla Comunità Europea. In passato veniva proposto come la fonte di energia tecnologicamente avanzata capace di sostituire i combustibili fossili, in vista del loro previsto esaurimento.
Il mondo sta entrando nell’Age of Electricity, un'epoca in cui le moderne economie digitali saranno alimentate dall'elettricità e i cittadini dipenderanno da essa per quasi tutto. Nel settore energetico, nell'ultimo decennio, la domanda di elettricità è cresciuta a un ritmo doppio rispetto alla domanda energetica totale e si prevede che accelererà ulteriormente. Il modo in cui il mondo soddisferà questa crescente domanda avrà però gravi implicazioni per la sicurezza energetica e per l'ambiente.
Après avoir mené pendant ces dernières décennies, une politique incitant à la sortie du nucléaire comme les Allemands ou, du moins, à une baisse de production d’électricité via cette source d’énergie, le gouvernement français a compris qu’il ne pouvait pas respecter ses engagements envers la lutte contre le réchauffement climatique sans développer le nucléaire qui ne rejette pratiquement pas de gaz à effet de serre (4 grammes de CO2/kWh à comparer aux 1 150 grammes de CO2/kWh pour la combustion du lignite allemand !).
Judged on press reporting, Europe is on the brink of a major nuclear revival. Countries that appeared to have turned their backs on nuclear, such as the Netherlands, Sweden and Italy are reconsidering; new large reactors are being proposed in several countries, including France, the UK, Poland and the Czech Republic; small modular reactors (SMRs) are being pursued in several countries including the UK, the Czech Republic and Romania.
È «impossibile» vincere la corsa all’intelligenza artificiale senza l’energia nucleare. La dichiarazione è di uno che se ne intende: Jensen Huang, l’amministratore delegato di NVIDIA, la società di semiconduttori a maggiore capitalizzazione al mondo.