Con l’appena conclusasi COP29 a Baku, il mondo ha guardato nuovamente al summit che annualmente può segnare una svolta nelle politiche climatiche globali. Tra i risultati raggiunti, in sintesi, le nazioni sviluppate hanno concordato di canalizzare almeno 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 verso i paesi in via di sviluppo per affrontare il cambiamento climatico; questo quello che è stato denominato New Collective Quantified Goal (NCQG).
Nell'eterno ritorno dei temi immortali delle COP - la messa al bando dei combustibili fossili, mai più centrali a carbone, fondi ai paesi poveri per sostenere la mitigazione e l'adattamento, target più ambiziosi, stop ai sussidi per i fossili, crediti di carbonio, deadline di vario genere - due sembrano essere stati quelli rilevanti nella conferenza di Baku.
Coming together is the beginning. Keeping together is progress. Working together is success said Henry Ford in the last century. And it is the vision that links the major events that revolve around the world of energy, such as the Global Energy Transition (GET) Congress and Exhibition or Gastech.
“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo” così diceva Henry Ford nel secolo scorso. E questa è la vision che lega i grandi eventi che ruotano intorno al mondo dell’energia, come Global Energy Transition (GET) Congress and Exhibition o Gastech.
Gli scenari legati al cambiamento climatico globale richiamano l’attenzione sulla necessità di agire per invertire una tendenza che potrebbe avere impatti devastanti per il nostro Pianeta, ed il mondo dell'Energia- di cui il settore Oil e Gas fa parte-, ha sicuramente un ruolo chiave da giocare in questo contesto.
Traguardare l’obiettivo di transizione energetica presuppone un percorso lungo, complesso e anche economicamente oneroso, e come tale presuppone l’utilizzo di tutte le tecnologie sostenibili, sia di quelle tradizionali oggi già disposizione, che di quelle nuove in fase di implementazione su scala più ampia.
La transizione energetica è un processo necessario ma alquanto complesso: una sfida che si sta confrontando con un’altra altrettanto importante, ovvero quella digitale. È in continuo aumento il numero dei data center e con esso il loro consumo di energia, anche in ragione dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Siamo consapevoli che l’attuale momento storico ci impone di coniugare sicurezza energetica e salvaguardia ambientale, con la inevitabile necessità di adottare un approccio neutrale rispetto alle possibili tecnologie e fonti per la decarbonizzazione.
L’Italia ha un tasso di riciclo complessivo e un utilizzo circolare di materie superiore alla media europea. Un risultato che riflette l’impegno delle imprese, oggi sempre più attente e protagoniste della transizione ecologica. E sebbene il settore della green economy presenti ancora una forte frammentazione e un gap impiantistico soprattutto tra Nord e Sud
Uno studio recente del Joint Research Centre della Commissione europea dimostra come l’uso della plastica riciclata, in sostituzione di quella vergine, potrebbe evitare ogni anno in Italia l’emissione di 7,2 milioni di tonnellate di CO2. Si tratterebbe di un contributo straordinario alla decarbonizzazione, da solo capace di far centrare all’Italia l’obiettivo di abbattimento delle emissioni fissato dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima (PNIEC) per il settore gestione rifiuti entro il 2040.