Le garanzie di origine (GO) svolgono un ruolo cruciale nel tracciare e verificare l’origine dell’elettricità generata da fonti rinnovabili come l’eolico, il solare fotovoltaico, l’idroelettrico o la biomassa. Nel sistema GO, la produzione di energia è registrata presso un'autorità nazionale designata. Una volta verificato che un MWh è prodotto da rinnovabili, l'autorità nazionale rilascia una garanzia di origine al produttore.
Il biometano rappresenta una rilevante opportunità di decarbonizzazione degli usi finali dell’energia con particolare riferimento agli usi in cui il gas rappresenta un fattore produttivo rilevante e difficilmente sostituibile con altre alternative economiche.
Le Garanzie d’Origine (GO) sono certificati associabili all’energia elettrica consumata, che ne attestino in misura virtuale la provenienza da un determinato tipo di fonte rinnovabile. Il valore delle GO rappresenta di fatto la willingness to pay da parte del consumatore finale rispetto alla certificazione di tale tipo di provenienza.
Si è concluso da pochi giorni il “Forum internazionale sui biocarburanti sostenibili”, evento promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica nell’ambito delle iniziative legate alla “Planet Week” che hanno accompagnato il “G7 Clima, Energia e Ambiente” presieduto dall’Italia. L ’incontro si è svolto presso il Castello del Valentino, sede storica del Politecnico che lo ha ospitato e coorganizzato e ha visto coinvolti relatori qualificati appartenenti al mondo istituzionale, dell’impresa e della ricerca.
Il 28 aprile scorso, a Torino, si è tenuto il primo International Summit on Sustainable Biofuels, un evento fortemente voluto dal Governo italiano, ed in particolare dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha preceduto il G7 Ambiente, Energia e Clima di Venaria Reale.
I risvolti incalzanti dei cambiamenti climatici e il ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile ci stanno trasmettendo un messaggio forte e chiaro: è il momento di intraprendere una rapida e vera transizione energetica in direzione delle rinnovabili.
L’11 aprile scorso si è tenuto a Milano il Sustainability Summit di EY in cui sono stati presentati i risultati dello studio “Seize the Change” che da 8 anni EY elabora per fornire il proprio contributo allo sviluppo della cultura della sostenibilità. In particolare, lo studio intende misurare attraverso una serie di approfondimenti il livello di integrazione della sostenibilità nel business delle aziende fornendo in tal modo elementi per comprendere il cambiamento in atto e condividerlo con le aziende stesse.
L’evidenza scientifica non lascia dubbi sull’urgenza di un cambio di paradigma nel modello di sviluppo economico che consenta di contenere l’impatto delle attività antropiche sull’ambiente senza ridurre il benessere raggiunto. La parola chiave in questo quadro è decoupling ambientale, ossia far sì che alla crescita del PIL non corrisponda un aumento dell’impatto sull’ambiente.
La "transizione gemella" rappresenta una sfida imprescindibile per le imprese moderne: questa doppia transizione che lega la decarbonizzazione alla digitalizzazione non è solo una risposta alle pressioni normative, ma una leva strategica per garantire la competitività aziendale nel lungo termine.
Il continuo avanzamento verso la transizione green e l’impatto sulle comunità, sulle aziende e sulla società tutta, è un tema centrale e diffuso nel dibattito odierno, che influenza in maniera concreta anche il mondo del lavoro. Con l’aumento della domanda di posti di lavoro “verdi”, infatti, le aziende hanno bisogno di lavoratori con le competenze necessarie per attuare strategie net-zero in tutte le funzioni aziendali.