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Economia Circolare e gestione dei rifiuti urbani

Nel 2023 l’Italia si conferma tra i Paesi europei più virtuosi in materia di economia circolare, con un tasso di circolarità delle risorse pari al 21%, significativamente superiore alla media dell’Unione Europea, attestata al 12%, e in costante crescita nell’ultimo decennio. Tale risultato evidenzia l’efficienza del sistema industriale nazionale, capace di valorizzare importanti volumi di materiali riciclabili e di ridurre la dipendenza dalle risorse primarie. A livello comunitario, l’UE importa circa quattro volte più materiale riciclabile di quanto ne esporti, un dato che segnala l’esistenza di un mercato ancora non pienamente equilibrato.

With MACSE it looks to stability instead of merchant upside David Battista (Pexapark)

The first MACSE auction, held in late September 2025, allocated the full 10 GWh of capacity on offer in Central, Southern and island bidding zones, under 15-year, fixed-price tolling agreements. The auction functioned on a pay-as-bid basis, with final awarded prices averaging just below 13 kEUR/MWh/year, according to TSO Terna, almost three times lower than the ceiling price of 37 kEUR/MWh/year. Average capacity of awarded projects was 125 MW and duration averaged at 6.7 hours, with all awarded assets being above 6 hours. 

Con il MACSE si punta sulla stabilità invece che sui guadagni merchant

Svoltasi a fine settembre 2025, la prima asta MACSE ha assegnato tutti i 10 GWh di capacità disponibili nelle zone d’asta del Centro, Sud e delle isole, con contratti di tipo tolling a prezzo fisso della durata di 15 anni. L’asta, strutturata su base pay-as-bid, ha registrato un prezzo medio di aggiudicazione appena inferiore a 13 kEUR/MWh/anno, quasi tre volte inferiore al tetto massimo di 37 kEUR/MWh/anno fissato da Terna. I progetti assegnati presentano una capacità media di 125 MW e una durata media di 6,7 ore, tutti superiori alle 6 ore. 

La finanziabilità dei progetti BESS dopo l’asta MACSE del 30 settembre

Il 30 settembre 2024 ha segnato un punto di svolta per il mercato italiano dei sistemi di accumulo energetico (Battery Energy Storage Systems, BESS). L’esito della prima asta del Mercato della Capacità Secondaria (MACSE) ha ridefinito gli equilibri tra investitori, operatori industriali e istituti finanziari, inaugurando una nuova stagione per la finanza strutturata nel settore della transizione energetica.

Offtake per impianti BESS dopo il MACSE: dal disincanto alle soluzioni di mercato

L’esperienza del Meccanismo di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico (MACSE) ha lasciato un retrogusto amaro. Se da un lato ha rappresentato il primo schema regolato di remunerazione per la capacità di accumulo, dall’altro la limitazione alle sole zone di mercato congestionate (Sud, Sicilia e Sardegna) e i risultati economici livellati verso il basso hanno, in rapida sequenza, provocato delusione e perdita di fiducia da parte di molti operatori.

Le prospettive per lo sviluppo BESS in Italia dopo la prima asta MACSE

La prima asta MACSE ha segnato un punto di svolta per il mercato dello storage in Italia, confermando un’elevata competitività e aprendo nuove prospettive per investimenti futuri. La forte partecipazione degli operatori, la crescente maturità delle soluzioni tecnologiche e finanziarie nonché la favorevole congiuntura complessiva dei costi di approvvigionamento dei componenti fondamentali delineano uno scenario in cui modelli di business innovativi, in grado di integrare approccio merchant e strumenti contrattuali avanzati, possono rendere le configurazioni alternative remunerative e bancabili.

Flessibilità e decarbonizzazione: il ruolo del MACSE nello sviluppo degli accumuli

La transizione energetica italiana, spinta dagli obiettivi del pacchetto europeo Fit for 55 e dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), comporta un incremento massiccio delle fonti rinnovabili non programmabili (FRNP), in particolare fotovoltaico ed eolico. Entro il 2030, il PNIEC prevede che le rinnovabili coprano circa il 65% della generazione elettrica nazionale, con una capacità installata di circa 52 GW di fotovoltaico (pari a circa il 40% del mix) e circa 19 GW di eolico (intorno al 28%).

Un contributo al dibattito energetico in Italia: abbassare i costi senza spegnere la transizione

Negli ultimi anni l’Italia ha compiuto passi significativi verso i propri obiettivi di transizione energetica. Nel 2024 le fonti rinnovabili hanno superato il 40% del fabbisogno nel mix elettrico, con un record storico per la produzione fotovoltaica. Nonostante ciò, è il gas a guidare ancora oggi il prezzo della “materia prima” per la produzione dell’elettricità, in quanto per oltre il 60% dell’anno è il gas a formare il prezzo marginale sul mercato dell’energia elettrica in Italia.

Certezze per gli investimenti e competitività dell’energia: il nuovo paradigma dell’elettricità

Contesto evolutivo della transizione energetica

L’evoluzione del sistema elettrico italiano negli ultimi vent’anni si inserisce in un percorso di transizione energetica articolato in tre fasi abbastanza emblematiche, ciascuna segnata da un proprio equilibrio tra tecnologia, mercato e regolazione.

Fondazione NEST: dove la conoscenza accende la transizione sostenibile

Siamo abituati a pensare alla transizione energetica come a una questione di numeri, tecnologie, impianti e infrastrutture. Ma dietro pannelli solari, idrogeno verde e bioenergie c’è un elemento che spesso resta invisibile, eppure decisivo: la conoscenza. Senza competenze diffuse, senza una cultura scientifica e industriale condivisa, la transizione rischia di restare una formula nei documenti programmatici, non una realtà capace di cambiare il Paese.

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