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Servizio a tutele graduali: il ruolo del Gruppo Hera in questo passaggio

Dopo un lungo processo più volte posticipato negli anni, dal 1° luglio si è ufficialmente concluso il mercato tutelato per la vendita al dettaglio di energia elettrica con l’attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG) per i clienti domestici non vulnerabili. Fra gli operatori che hanno partecipato alla gara nazionale dell’Acquirente Unico, il Gruppo Hera si è aggiudicato il massimo dei lotti consentiti (7 sui 26 in cui è stato diviso il Paese) attraverso la propria controllata Hera Comm. 

Il nuovo ruolo di ARERA nel post tutela

Dal 1° luglio 2024, con l’eccezione dei clienti vulnerabili,  finisce la Maggior Tutela cioè la fornitura di energia elettrica con condizioni economiche e contrattuali definite dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Non si esaurisce, però, il ruolo di ARERA, che non solo continuerà a monitorare le evoluzioni del mercato, ma ancora si occuperà di aggiornare trimestralmente le condizioni economiche per i clienti vulnerabili e di fornire al consumatore gli strumenti informativi per orientarsi in questa nuova realtà. 

Dal mercato libero alla transizione energetica: un bilancio di dieci anni di liberalizzazione

Nel 2014, in previsione dell’imminente fine del mercato tutelato, nasce in Italia Selectra, con il sito informativo e di comparazione Luce-Gas.it. Per l'energia elettrica, dieci anni e numerosi rinvii dopo, rimangono tuttora delle complessità a livello regolatorio intorno alle Tutele Graduali, destinate a scomparire, e al Servizio di Maggior Tutela residuo che rimane riservato ai vulnerabili. 

Superata l’adolescenza energetica, è il momento di costruire un mercato adulto

Le tutele di prezzo sono finalmente cessate, almeno per i clienti non vulnerabili, dopo un periodo transitorio durato dal 2007 per l’energia elettrica e dal 2003 per il gas: diciotto e ventuno anni, rispettivamente. Qual è lo stato di salute dei mercati finali della vendita dell’energia?

Transizione energetica e capacità amministrativa

Come in ogni campo dell'esperienza umana nel quale qualche anno di applicazione concreta sul campo è alle spalle, è tempo di farsi delle domande e di utilizzare le corrispondenti risposte, unitamente alle evidenze empiriche, per elaborare una nuova visione di futuro. Così è anche per quanto riguarda il percorso compiuto in questi anni dal permitting statale italiano sulle FER.

Accumuli elettrici e reti per integrare l’ingente produzione rinnovabile pianificata

Rinnovabili, reti ed accumuli è un trinomio oramai ben noto agli addetti del settore elettrico: un loro sviluppo coordinato nel tempo è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), garantendo al contempo una gestione del sistema elettrico in sicurezza ed efficienza.

Il momento delle scelte

“Nessun vento è favorevole al marinaio che non sa in qualche porto vuole andare”. Questa citazione di Seneca è una delle mie preferite e penso rappresenti bene la situazione delle rinnovabili nel nostro Paese e possa perciò esserci di aiuto in questa breve riflessione.

Decarbonizzazione: obiettivi europei e coinvolgimento del Paese

La Commissione Europea ha posto progressivi obiettivi di riduzione delle emissioni rispetto al 1990: del 55% al 2030, del 90% al 2040 e il net zero al 2050, prevedendo al 2030 una quota di energia da FER del 40,5% rispetto i consumi finali lordi di energia.  In Italia, nel 2022, la quota di produzione da FER registrata sui consumi finali di energia è risultata del 19%: 21,5 punti percentuali al disotto del nuovo target per il 2030.

Connessioni rinnovabili: risolviamo il problema della saturazione virtuale della rete

Tra gli ingredienti base del Green Tonic della transizione energetica rientrano certamente le reti elettriche, l’elettricità rinnovabile e i sistemi di accumulo, tre abilitatori chiave di cocktail da oltre 300 miliardi: sono gli investimenti delle imprese per raggiungere il target del Piano elettrico 2030 di Elettricità Futura, un traguardo che permetterà di creare più di mezzo milione di nuovi posti di lavoro in Italia.

CCUS development in UK

Carbon capture, utilisation and storage (CCUS) describes a suite of technologies to capture CO2 that would usually be emitted from a process. The CO2 is then either utilised to create products with additional value or put into long-term storage to prevent its release into the atmosphere.

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