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Il reale impatto sul commercio della rischiosità nel Mar Rosso

Nel sentito comune esiste un inossidabile sillogismo: se il Medio Oriente va in ebollizione, le quotazioni dell’oro nero e dei noli esplodono. Invece, da oltre 100 giorni la Striscia di Gaza è un fuoco scoppiettante, ma il Brent nel corso dell’autunno è andato in discesa e dopo l’attacco di Gran Bretagna e Stati Uniti agli Houthi ha registrato solo un leggero, inevitabile, recupero.

2023: il primo anno della “nuova età” del gas

Cala il sipario sul 2023 ed è tempo di bilanci per il mercato del gas. Lasciatesi alle spalle le tempeste e le secche costituite dagli aumenti estremi e dalla volatilità del 2022, il cui perdurare sui massimi sarebbe stato inconciliabile con la sopravvivenza stessa del sistema energetico europeo, la “nave” dei prezzi è approdata in acque sicuramente più calme, ancorché parzialmente insondate – con golfi, baie e insenature ancora da cartografare sotto il profilo del rischio di mercato.

Progress along the lng pathway to marine decarbonisation

All alternative marine fuels exist on a pathway from fossil-fuels (grey) to renewable based synthetic e-fuels (green). For some fuels, this pathway includes a biogenic fuel derived from sustainable feedstocks such as human or agricultural waste, as is the case for bio-LNG or bio-methanol. For others, this biogenic mid-point is unlikely to exist at scale, for instance bio-ammonia.

Il contributo del GNL per la decarbonizzazione del settore marittimo

Tutti i combustibili marittimi alternativi a quelli derivanti dal petrolio rientrano in un processo di evoluzione che va dai prodotti di origine fossile sino agli e-fuels sintetici di origine rinnovabile. Per alcuni di questi, il percorso verso la decarbonizzazione include i biocombustibili, ovvero prodotti di origine biogenica derivati da materie prime sostenibili come i rifiuti umani o scarti agricoli: è il caso del bio-GNL o del bio-metanolo. In altri casi, questo step intermedio è molto difficile che si realizzi su vasta scala, ad esempio per la bio-ammoniaca.

Il GNL e il suo ruolo pivotale nella crisi energetica del 2022

Lo scorso 12 luglio l’International Gas Union (IGU) – di cui sono Vice Presidente e futuro Presidente per il triennio 2025-2028 – ha pubblicato il suo 14° Report sul mercato del GNL  a livello globale, presentandolo  nel corso della conferenza internazionale LNG2023 tenutasi a Vancouver. Il report è la fonte pubblica di informazioni più completa al mondo sui principali sviluppi e tendenze nel gas naturale liquefatto e vuole essere uno strumento di condivisione e riflessione sul settore, mai come in questi tempi al centro anche di un’informazione più generalista.

US LNG: Sold but not Bought, Produced but not Consumed

The Russian invasion of Ukraine and subsequent cut in pipeline gas exports to Europe created a massive imbalance in the fundamental outlook for the global supply and demand of gas. Whether or not some or all this Russian gas comes back into the market, the US LNG industry has wasted no time in trying to fill this potential supply gap by aggressively moving ahead with both multiple greenfield LNG projects and project expansions. 

GNL dagli Stati Uniti: acquistato ma non comprato, prodotto ma non consumato

L'invasione russa dell’Ucraina e il successivo taglio delle forniture all’Europa ha creato un disequilibrio nei fondamentali di mercato a livello globale. Indipendentemente dal fatto che alcuni di questi volumi di gas russo potrebbero ritornare sui mercati europei, l’industria del GNL americano non ha sprecato tempo ed ha cercato immediatamente di colmare il vuoto di offerta creatosi, portando avanti l’espansione di diversi progetti di GNL. Circa 100 miliardi di metri cubi annui di nuova capacità di liquefazione statunitense potrebbero essere immessi nel mercato nella seconda metà del decennio.

Europe bets big on LNG to curb Russian gas dependency

Russia’s full-scale invasion of Ukraine in February 2022 has transformed European LNG supply dynamics, pushing countries to purchase record volumes of the supercooled fuel as they look to cut their dependency on Russian gas while maintaining energy security. However, with the war triggering the construction of new LNG import infrastructure across the continent, there is a risk that regasification capacities will far outweigh future import requirements, leaving assets redundant and unused.

L'Europa punta sul GNL per frenare la dipendenza dal gas russo

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, nel febbraio 2022, ha trasformato le dinamiche di approvvigionamento del GNL in Europa, spingendo i paesi del Vecchio Continente ad acquistare volumi ingenti di gas liquefatto per garantire la sicurezza energetica e nello stesso tempo ridurre la  dipendenza dal gas di Mosca. Un maggiore bisogno di GNL ha spinto verso la rapida realizzazione di infrastrutture di ricezione in tutto il continente. Tuttavia, vi è il rischio che l’aumento della capacità di rigassificazione superi di gran lunga le future esigenze di importazione e che ci si ritrovi con infrastrutture ridondanti e inutilizzate.

Novatek: the unwanted helper?

Russia’s invasion of Ukraine was followed by tougher western sanctions on Russian financial and energy sectors. Although Russian gas was not restricted at the start, Moscow referred to the western sanctions to start reducing gas flows via Yamal-Europe and Nord Stream pipelines. The two routes account for 60% of piped capacity used by Russia, whereas the alternative would be to ship gas via Ukraine, the country at war.

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