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ACQUA & AMBIENTE | 150 ARTICOLI

Termovalorizzatore a Roma: perché sì?

Con la scelta di costruire un inceneritore con recupero di energia a Roma, finalmente il sindaco Gualtieri ha osato spezzare il tabù che ha condannato da decenni la città a condizioni penose dal punto di vista del decoro, dell’igiene e dell’ambiente. Da subito, abbiamo deciso di sostenere questa scelta coraggiosa promuovendo, insieme ad altri, Daje! il Comitato pro termovalorizzatore di Roma.

Termovalorizzatore a Roma: perché no?

Realizzare un inceneritore a Roma non è una scelta corretta perché, prima ancora di discutere se è ambientalmente sostenibile, si tratta di una scelta anti-moderna e che va in direzione ostinata e contraria rispetto a ciò che ci suggerisce l’Europa.

Insomma, sarebbe un peccato perdere l’occasione di far entrare finalmente la Capitale nell’era moderna dell’economia circolare per inseguire il “mega-forno”, dopo che tutti per decenni si sono crogiolati nell’inanità. Inclusi quelli che, eletti trionfanti al grido “rifiuti zero”, non hanno realizzato nemmeno un impianto di quelli necessari a recuperare i rifiuti, non hanno alzato nemmeno di un punto la già deficitaria (in termini di qualità) raccolta differenziata romana e hanno invece proseguito nel massacro organizzativo dell’azienda (l’AMA) che se ne dovrebbe occupare.

Crisi ucraina: un test per la transizione energetica

Cosa rappresenta la crisi ucraina per il mondo dell’energia? Uno straordinario, imprevisto e irripetibile test per la transizione energetica. Vediamo meglio perché. La crisi riporta in primo piano, dopo anni di oblio, la questione della sicurezza energetica e ci fa capire meglio un’antica lezione che anni di pace ci avevano fatto dimenticare: l’energia non è assimilabile agli altri beni, essenzialmente per due ragioni: uno, rappresenta il sangue dell’intera struttura economica, la linfa che la irrora e ne rende possibile la vita; due, ha una valenza geopolitica che altri beni non posseggono.

E’ il momento di accelerare il processo di decarbonizzazione europeo e italiano

Lo scoppio del conflitto in Ucraina ha posto al centro del dibattito il tema della debolezza strutturale del sistema energetico europeo e, in particolare, italiano. In questo quadro, la necessità di accelerare la transizione energetica verso fonti alternative ai combustibili fossili si è resa ancora più impellente e non più rinviabile.

Servizio idrico: i primi timidi passi verso un percorso virtuoso di miglioramento

La Giornata mondiale dell’acqua è, come ogni anno, un’occasione per fare il punto della situazione. E per una volta, si può forse sfatare qualche mito e sfuggire al disfattismo cui, negli anni, ci siamo abituati quasi come a una litania.

Le statistiche dell’Istat sull’acqua

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, l’Istat ha pubblicato online un focus tematico che presenta una lettura integrata delle statistiche sulle acque condotte dall’Istituto, con particolare riferimento al triennio 2019-2021. L'acqua e l’insieme dei servizi a essa correlati sono elementi imprescindibili per la sostenibilità ambientale, il benessere dei cittadini e la crescita economica.

Il focus abbraccia diversi aspetti legati alla risorsa idrica, fornendo un approfondimento su: caratteristiche dei servizi idrici per uso civile; valutazione delle famiglie sul servizio idrico e sulle preoccupazioni ambientali; spese familiari sostenute per l’acqua; situazione degli apporti meteorici in Italia e nelle principali città; estrazione di acque minerali naturali a fini di produzione.

Una gestione ottimale della risorsa idrica richiede investimenti

Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Acqua, sono stati presentati i dati del Blue Book della Fondazione Utilitatis, realizzato in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e Istat e con il supporto di Utilitalia. Lo studio evidenzia come la gestione ottimale della risorsa idrica è un obiettivo imprescindibile per il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari ed ha impatti sociali, ambientali ed economici.

Crisi idriche sempre più frequenti: urge una pronta azione

Nelle ultime settimane mi sono molto occupata della siccità che ha colpito l’Italia, e in particolare quella del Nord. Ma un conto è guardare, orripilata, le cartine e i dati del CNR-IRPI, un conto è stato attraversare il Piemonte in treno e trovarsi di fronte un paesaggio texano, in barba alle tradizioni agricole e produttive di quelle zone. Il cambiamento climatico non è affatto un problema che riguarda solo chi ha a cuore l’ambiente, ma sempre più esce dai testi scientifici e riguarda tutti.

Il nesso strategico fra populismo, nazionalismo e risorse idriche

Nella settimana fra il 21 e il 26 marzo si è tenuto a Diamniadio, in Senegal, il 9° Forum Mondiale dell’Acqua (FMA) la più importante manifestazione sulla gestione delle risorse idriche, organizzata ogni tre anni (Covid-19 permettendo) dal Consiglio Mondiale sull’Acqua (World Water Council), un’organizzazione internazionale supportata dalla Banca Mondiale e da varie multinazionali. Il tema di questa edizione era “Water security for peace and development”.

Il ruolo della CCUS nella lotta al cambiamento climatico

Il tema del cambiamento climatico ha travalicato i confini della ricerca e del dibattito scientifico per entrare prepotentemente in tutti i canali della comunicazione e dell’agenda politica. A prescindere dai contenuti scientifici, si tratta di una circostanza senza precedenti. Per la prima volta nella storia dell’Umanità un tema scaturito da speculazioni/osservazioni scientifiche condiziona non solo lo sviluppo tecnologico e la pianificazione governativa (il che sarebbe naturale) ma genera fenomeni sociali e pressioni sull’azione politica. L’intervento di un adolescente all’Assemblea Generale dell’ONU è un esempio paradigmatico.

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