ACQUA & AMBIENTE | 24 ARTICOLI
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, l’Istat ha pubblicato online un focus tematico che presenta una lettura integrata delle statistiche sulle acque condotte dall’Istituto, con particolare riferimento al triennio 2019-2021. L'acqua e l’insieme dei servizi a essa correlati sono elementi imprescindibili per la sostenibilità ambientale, il benessere dei cittadini e la crescita economica.
Il focus abbraccia diversi aspetti legati alla risorsa idrica, fornendo un approfondimento su: caratteristiche dei servizi idrici per uso civile; valutazione delle famiglie sul servizio idrico e sulle preoccupazioni ambientali; spese familiari sostenute per l’acqua; situazione degli apporti meteorici in Italia e nelle principali città; estrazione di acque minerali naturali a fini di produzione.
Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Acqua, sono stati presentati i dati del Blue Book della Fondazione Utilitatis, realizzato in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e Istat e con il supporto di Utilitalia. Lo studio evidenzia come la gestione ottimale della risorsa idrica è un obiettivo imprescindibile per il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari ed ha impatti sociali, ambientali ed economici.
Meno entrate e più spese. Il processo di sostituzione a tappe forzate del parco veicolare da termico a elettrico avrà un impatto rilevante per la finanza pubblica. Proviamo a farne una stima di larga massima.
Circolano attualmente in Italia poco meno di 40 milioni di autovetture; quelle elettriche sono intorno a 200.000, numero raddoppiato rispetto al 2020. Lo scorso anno le immatricolazioni complessive sono state 1,5 milioni.
La quarta edizione del Catalogo sui sussidi ambientalmente dannosi (sad) e favorevoli (saf) stima in circa 21,6 miliardi di euro l’impatto degli uni e in circa 18,9 miliardi gli altri. A questi si aggiungono 13,6 miliardi di misure il cui impatto sull’ambiente è giudicato incerto. Il peso dei sad è in calo rispetto agli anni precedenti: l’aggiornamento delle stime relative al triennio trascorso fissa l’asticella a 22,3 miliardi nel 2017, 23,0 miliardi nel 2018 e 24,5 miliardi nel 2019. Per trovare un valore inferiore a quello del 2020, che ovviamente ha risentito del rallentamento dell’attività economica causato dal Covid-19 e dai lockdown, bisogna tornare al 2016 (20,3 miliardi).
L’allarme siccità nelle campagne italiane, dove si tenta di salvare le colture con le irrigazioni di soccorso, è la dimostrazione dell’importanza dell’acqua come vera e propria risorsa strategica nazionale. Infatti, la prolungata mancanza di precipitazioni insieme al caldo torrido stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte. In sofferenza ci sono dagli ortaggi alla frutta, dal mais alla soia, dal pomodoro ai cereali.
Prima in Europa per prelievi di acqua a uso potabile (oltre 9 miliardi di metri cubi all’anno, 25 milioni di metri cubi pari a 419 litri per abitante al giorno), l’Italia è nel complesso un Paese a stress idrico medio-alto secondo l’OMS, poiché utilizza il 30-35% delle sue risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni. Una tendenza che, unita a urbanizzazione, inquinamento ed effetti dei cambiamenti climatici, come le sempre più frequenti e persistenti siccità, mette a dura prova l’approvvigionamento idrico della Penisola.
Che il 2020 sia stato un anno particolare anche per il mondo dell’energia è evidente a tutti: la situazione emergenziale, divenuta ormai strutturale, introdotta dalla pandemia ha ridotto i consumi elettrici abbassando i prezzi dell’energia (per la prima volta dal 2013 il PUN ha toccato il floor di 0 €/MWh). Se questo da una parte ha ridotto la spesa per i consumatori, dall’altra ha creato qualche mal di testa ai produttori rinnovabili, a causa dell’aumento della cannibalizzazione dei prezzi, e ai termoelettrici che hanno visto il clean spark spread entrare in terreno negativo.
Con le sue attività l’uomo ha alterato gli equilibri climatici, portando le concentrazioni di gas serra in atmosfera a livelli mai registrati nell’ultimo milione di anni.
Le emissioni antropiche in atmosfera hanno raggiunto i 52 milioni di tonnellate di gas serra all’anno (in CO2 equivalenti, media 2007-2016) con un tasso di crescita che non ha mai rallentato dal 1960.
Povertà energetica e clima: due facce della stessa medaglia, quella della sostenibilità. Dalla pubblicazione del Rapporto Brundtland in poi, la sostenibilità è stata interpretata come un concetto basato su due equità: quella inter-generazionale, ovvero la protezione del pianeta nel tempo, e quella intra-generazionale, ovvero la giustizia all’interno della stessa generazione, lo sradicamento della povertà, anche di quella energetica ovviamente.
Il 6 giugno si è tenuto il convegno del Gruppo Hera “Re-inventing the city: smartness anche resilience to face new challenges” durante il quale è stato anche presentato il Bilancio di sostenibilità 2018. Perché avete deciso di parlare di città?
È una scelta coerente con l’attenzione del Gruppo Hera ai territori. Le città sono al centro delle nostre strategie: siamo una multiutility a servizio di oltre 4 milioni di persone, operiamo in 350 Comuni in settori essenziali come l’ambiente, il servizio idrico integrato, la distribuzione e la vendita di gas ed energia elettrica.