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Over the past few years, environmental and energy issues have gained greater prominence in the public debate in Spain. This is not surprising, given that the country is probable one of the most exposed in Europe to climate change and its impact on human health, water availability and the quality of life in general.
As the current European Commission's term concludes, preparations are underway for the next Commission to set new priorities in EU energy and climate policy. The upcoming years will witness significant shifts in the energy and industry sector, stirred by ongoing energy transition and driven by implementation of the Fit for 55 package which aims at significant reduction of emissions by 2030 and large deployment of RES.
Al concludersi del mandato della Commissione europea, sono in atto i preparativi per la stesura della lista delle prossime priorità in tema di politiche climatiche ed energetiche. Nei prossimi anni si assisterà, infatti, ad importanti cambiamenti nei settori energetici e industriali, derivanti dalla transizione energetica in corso e guidati dall’implementazione del pacchetto Fit-For-55, il quale mira ad una riduzione significativa delle emissioni entro il 2030 e a una crescente installazione di nuove fonti rinnovabili.
Negli ultimi anni le questioni ambientali ed energetiche hanno acquisito maggiore importanza nel dibattito pubblico in Spagna. Il che non sorprende, visto che il Paese è probabilmente uno dei più esposti in Europa ai cambiamenti climatici e al loro impatto sulla salute umana, sulla disponibilità di acqua e sulla qualità della vita in generale.
Trentotto liste hanno presentato la loro candidatura per le elezioni europee del 9 giugno in Francia, tre in più rispetto al 2019, secondo un decreto del Ministero dell'Interno pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale.
Ambiente, clima ed energia giocano un ruolo cruciale nella campagna elettorale per le elezioni europee di giugno 2024. A renderli potenziali aghi della bilancia sono i numerosi episodi di emergenza climatica registrati nel continente europeo negli ultimi anni, che hanno lasciato tensioni irrisolte e desiderio di risposte concrete soprattutto nelle giovani generazioni, più sensibili e attente alle questioni climatico-ambientali.
Siamo giunti al tanto atteso voto europeo. Dal 6 al 9 giugno circa 360 milioni di persone potranno recarsi alle urne per rinnovare il Parlamento europeo e i suoi 720 europarlamentari. Elettrici e elettori voteranno per i partiti nazionali, il quali all’interno del Parlamento europeo possono aderire ai sette gruppi politici attualmente esistenti, dove siedono eurodeputati con la stessa visione politica.
Le materie prime critiche sono quei componenti di fondamentale importanza economica per l'Europa, indispensabili per il corretto funzionamento e la solidità di una vasta gamma di settori industriali, essenziali per la transizione green. Tuttavia, queste risorse sono soggette a un alto rischio di approvvigionamento in un momento in cui la domanda sta aumentando a livelli senza precedenti.
Le cose non vanno come auspicato o previsto. Non vanno, in primo luogo, guardando alle emissioni clima-alteranti, il parametro cui si dovrebbe prestare maggiore attenzione, che anche nel 2023 sono aumentate, nonostante l’insoddisfacente andamento delle economie, la minor produzione di molte industrie, l’ulteriore progresso delle rinnovabili.
Nel complesso scenario mediorientale, le tensioni fra Israele e Iran costituiscono un tratto strutturale sin dagli anni della rivoluzione che, nel 1979, ha portato alla caduta della monarchia Pahlavi e alla nascita della Repubblica islamica. Gli attacchi contro il ‘Piccolo Satana’ sono un topos ricorrente nella propaganda di Teheran.