::

ARCHIVIO | 150 ARTICOLI

Prezzi dell’energia: quanto possono salire ancora?

A voler cercare nella figura qui sotto i record dei prezzi di elettricità e gas che tanto fecero scalpore nell'estate del 2021, quasi si fatica a trovarli. Nell’anno successivo sono stati, infatti, seguiti da una serie di ondate (almeno quattro) di aumenti assai peggiori. L’ultimo sembra aver avuto il suo picco nei giorni scorsi e si prepara ora a scaricare i propri effetti sull’economia.

Energia: quale solidarietà fra gli Stati europei?

Molti di noi si erano accorti dell'errore strategico che l'Unione Europea stava commettendo, ormai da diversi anni, nel campo dell'energia. Intelligentemente, l'UE aveva messo "tutte le uova in un solo paniere" e ora sta pagando a caro prezzo il suo disarmo energetico unilaterale. Nell'ottobre 2000, la Commissione di Romano Prodi con Loyola de Palacio, responsabile per l'energia, nel suo Libro Verde sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ha esortato a diversificare le fonti energetiche, i paesi di importazione e i mezzi e le vie di trasporto.

Le armi della Francia di fronte alla guerra energetica

Al rientro dalla pausa estiva, il Presidente Macron ha rilasciato un’intervista che non è passata inosservata. Sacrifici, sforzi, fine dell’abbondanza: tali i termini in cui si è espresso. Il 2 settembre si è poi tenuto un consiglio di difesa speciale sul tema dell’energia, come quelli che hanno scandito la pandemia da Covid-19. Insomma, il tono è grave.

Germania: decisioni difficili sul gas

Il 2 settembre, Gazprom ha annunciato la chiusura a tempo indeterminato del gasdotto Nord Stream. Già da qualche mese, i funzionari europei dell'energia si stanno preparando ad affrontare lo scenario peggiore, ovvero quello di un taglio totale del gas russo, e quel momento è quasi arrivato. La Germania ha commesso anni di errori politici che l'hanno resa eccessivamente dipendente dalla Russia e ora il governo si sta affrettando a gestire i consumi di gas e trovare forniture alternative. Ma non c'è modo per le imprese, i cittadini e l’economia tedesca di evitare un inverno difficile. Quali sono le misure messe in atto?

Dal Fit for 55% al REPowerEU: il nuovo scenario elettrico 2030 per l’Italia

Nel 2021 la richiesta di energia elettrica in Italia è stata di 318 TWh, di cui 278 TWh produzione netta. Oltre il 40% dell’energia è generata da fonti rinnovabili, mentre la quota di elettricità sui consumi finali si attesta al 22%. Questo il punto di partenza da cui muovono gli scenari al 2030 elaborati da Accenture.

La filiera tecnologica delle rinnovabili e della smart energy alla prova della transizione

Il processo di decarbonizzazione e gli obiettivi UE al 2030 richiedono ingenti investimenti in nuova capacità di generazione rinnovabile, infrastrutture, accumuli, soluzioni di smart energy e tecnologie per gli usi finali, che assicurino una transizione energetica sicura e nei tempi previsti.

Il Fit for 55 e il REPowerEU pongono target ambiziosi all’Italia e il PNRR mette a disposizione ingenti risorse per accelerare la decarbonizzazione attraverso lo sviluppo delle rinnovabili, l’aumento dell’efficienza nei consumi e l’elettrificazione di settori, come quello termico e della mobilità, finora soddisfatti da fonti fossili.

Transizione e tecnologia: i progetti nel solare fotovoltaico

Per raggiungere gli sfidanti obiettivi legati al processo di transizione energetica è necessario ed auspicabile un ricorso sempre più massivo a tecnologie che consentano di produrre energia senza emissioni climalteranti. È il caso dei pannelli fotovoltaici, delle centrali eoliche o degli accumuli elettrochimici, per i quali, nel giro di pochi anni, è prevedibile attendersi un consistente aumento della richiesta non solo in Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo.

La siccità e l’impatto su un settore strategico come l’idroelettrico

In Italia acqua ed energia hanno da sempre avuto un legame molto stretto. A causa della carenza di risorse interne di carbone, la crescita della domanda di energia a cavallo tra la fine XIX Secolo e l’inizio del XX Secolo fu supportata dallo sviluppo della fonte idrica.

Come anche riportato da Giulio Boccaletti su Il Foglio, durante lo sviluppo industriale dei primi decenni del ‘900, furono i fiumi a definire la transizione energetica del Paese. 

La siccità ferma le centrali elettriche

La siccità, che sta interessando in queste ultime settimane il  bacino de Po e non solo, sta avendo un impatto notevole anche sulla produzione delle centrali elettriche che sorgono nei pressi dell’area.

Per quanto l’emergenza sembra essere esplosa solo da poco, in realtà, gli effetti sulla produzione di elettricità derivanti dalla crisi idrica risalgono già a inizio anno, quando le centinaia di centraline idroelettriche di piccole dimensioni installate sui canali di bonifica e sugli affluenti minori vedono la loro produzione ai minimi storici degli ultimi 20 anni.

Emergenza clima alla base di numerosi blackout: cosa succede?

È davanti a tutti noi, in questi giorni, la notizia frequente di interruzioni dell’alimentazione elettrica in molte delle nostre città. Tali interruzioni generano, nella migliore delle ipotesi, malumori tra i cittadini, ma spesso anche danni economici alle attività produttive. È quindi molto importante cercare di chiarire almeno quali siano le cause e se si possa in qualche misura mitigarne gli effetti negativi.

Page 6 of 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 »
Execution time: 354 ms - Your address is 18.226.98.89