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La ripartenza passa dalla digitalizzazione

La transizione ecologica e la digitalizzazione sono i due pilastri attorno ai quali stiamo finalmente pianificando la ripresa dell’Unione Europa dall’emergenza della pandemia con cui conviviamo da più di un anno. A livello europeo almeno il 37% del Recovery and Resilience Plan dovrà essere destinato a finanziare le riforme per contrastare i cambiamenti climatici e quindi per promuovere la transizione ecologica, mentre il 20% dei fondi andrà a favore della digitalizzazione.

5G e connettività avanzata per il settore elettrico

I settori elettrico e energetico non possono fare a meno di concentrarsi sulla digitalizzazione delle reti e dei sistemi elettrici. E, quando si parla di digitalizzazione dell’energia, non si può prescindere da un’infrastruttura di telecomunicazione che possa supportarla al fine di garantire la gestione dell’enorme mole di dati raccolti in tempo reale dalla capillare rete di sensori. È questo lo sa bene CESI, da oltre 60 anni Gruppo leader nel mondo nel campo dell’innovazione, dell’ingegneria, del testing e della consulenza per il settore elettrico e nell’ingegneria civile e ambientale.

5G e mobilità elettrica: la prospettiva dal progetto europeo 5G-Solutions

Il settore energetico sta attraversando un periodo di grande evoluzione. Tra i principali fattori alla base vi sono il decentramento degli impianti di produzione di elettricità (ad esempio pannelli fotovoltaici, piccole turbine idroelettriche o eoliche), i progressi tecnologici nella mobilità elettrica intelligente e l'avvento della digitalizzazione grazie all’impiego di una connettività ultraveloce. A questo proposito, il 5G rappresenta un’occasione imperdibile per innovare l’intera rete energetica, dal momento che permette alle utility di intervenire in maniera significativa in ogni aspetto della catena del valore, sia dei consumatori industriali sia di quelli residenziali.

Il lato oscuro della transizione ecologica: la povertà energetica

La sempre più spesso evocata transizione ecologica sarà necessariamente costosa in considerazione della necessaria e radicale trasformazione del modo in cui ci si approvvigionerà, si distribuirà e si consumerà l’energia in futuro. Secondo il paradigma della just transition, il processo di transizione dovrebbe anche essere accompagnato da misure volte a “schermare” i soggetti più vulnerabili.

Povertà energetica: anche l’Occidente si scopre fragile

Se prendere coscienza dei problemi è certamente un primo passo per arrivare a risolverli, mettere mano alla normativa e trasformare le possibili soluzioni in provvedimenti legislativi costituisce il vero fattore di successo. Nel caso della “riqualificazione energetica” degli edifici, questo assioma è facilmente dimostrabile, perlomeno in Italia. Nonostante, infatti, se ne parlasse da tempo, il concetto è divenuto tangibile quando, nella Finanziaria 2007, venne introdotta la possibilità di ottenere detrazioni fiscali per migliorare le performance energetiche degli edifici.

Belgio, Germania, Francia, Inghilterra: come si contrasta la povertà energetica

Il tema della povertà energetica negli ultimi anni ha acquisito sempre più rilievo nello scenario politico europeo e nazionale. Già con l’approvazione da parte dell’UE del cosiddetto Winter Package ossia il pacchetto Clean Energy for All Europeans, comprensivo di 8 direttive tra cui la Governance Regulation, l’Europa invitava tutti gli Stati Membri a dare una definizione nazionale di povertà energetica, al fine di poter fornire una misurazione quantitativa e consequenzialmente avviare politiche di mitigazione e contrasto.

Povertà energetica: una questione anche europea

Il tema della povertà energetica irrompe nelle politiche climatiche ed energetiche comunitarie, con la recente pubblicazione delle raccomandazioni sull’energy poverty da parte della Commissione europea e la contestuale pubblicazione del piano sulla riqualificazione energetica degli edifici che prende il nome di Renovation Wave. Una duplice presa di posizione che dimostra come anche da parte dell’Unione europea vi sia un riconoscimento del legame che unisce l’efficienza energetica e l’accesso equo all’energia. Ne parliamo con Monica Frassoni, presidente della European Alliance to Save Energy.

Aste e regolazione: facciamo come in Germania

Uno dei primi testi che mi fu consigliato di leggere quando ero un giovane apprendista nel settore dell’energia aveva un titolo evocativo: “Energy today and tomorrow: living with uncertainty”. Quel libro condensava anni di esperienza maturata da studiosi del calibro di Joel Darmstader e di Hans Landsberg nel centro di ricerca Resources For the Future, che è ancora oggi considerato uno dei più autorevoli think tank internazionali in materia di energia e ambiente.

Prezzi elettrici in risalita: illusione o realtà?

Che il 2020 sia stato un anno particolare anche per il mondo dell’energia è evidente a tutti: la situazione emergenziale, divenuta ormai strutturale, introdotta dalla pandemia ha ridotto i consumi elettrici abbassando i prezzi dell’energia (per la prima volta dal 2013 il PUN ha toccato il floor di 0 €/MWh). Se questo da una parte ha ridotto la spesa per i consumatori, dall’altra ha creato qualche mal di testa ai produttori rinnovabili, a causa dell’aumento della cannibalizzazione dei prezzi, e ai termoelettrici che hanno visto il clean spark spread entrare in terreno negativo.

Il contributo del fotovoltaico nello sviluppo del Green Deal

La transizione energetica è un tema chiave non solo per gli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello globale, ma soprattutto per i benefici generati a livello locale. Per questo motivo le imprese del settore elettrico sono fortemente impegnate nel riuscire a cogliere i benefici del Green Deal che nel solo settore elettrico potranno generare 90.000 nuovi occupati e 100 miliardi di euro di investimenti.

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