Il rincaro del costo dell’energia attanaglia le famiglie ormai da mesi e va avanti ininterrottamente, tra alti e bassi, dal IV trimestre 2020. Oggi, tutti siamo convinti che tali rincari siano dovuti alle conseguenze della guerra in Ucraina, che sicuramente incidono notevolmente, ma le spinte al rialzo sono iniziate molto prima e sono oggi aggravate da forti e intollerabili dinamiche speculative.

Era, infatti, il 23 febbraio 2022 quando il ministro Cingolani riferiva in un’informativa alla Camera che: "Dopo la forte diminuzione avvenuta nel 2020, a causa della pandemia, l'aumento dei costi dell'energia è stato vertiginoso. Il costo dell'energia elettrica ha registrato valori record nel dicembre del 2021, registrando i prezzi più alti all'ingrosso dalla costituzione della borsa italiana". Un aumento che non si è più arrestato, sull’onda della crescita della domanda di combustibili fossili dopo i lockdown e della forte richiesta di materie prime dai paesi asiatici.

Variazioni trimestrali dei prezzi di riferimento (*) per consumatore domestico tipo (**)

(*)Condizioni economiche di riferimento stabilite dall’Autorità che devono essere obbligatoriamente offerta a piccoli consumatori che non abbiano ancora scelto un fornitore sul mercato libero (al lordo delle imposte)

(**) Consumatore domestico tipo: - per l’Energia Elettrica: utente residente con un consumo annuo di 2.700 kWh e un impegno di potenza pari a 3 kW; per il Gas Naturale: utente con riscaldamento individuale e consumo annuo di 1.400 mc

Fonte: ARERA

Le analisi economiche hanno, infatti, rivelato come i costi di gas e petrolio siano cresciuti, a livello globale, soprattutto a causa della forte crescita della domanda di energia determinata dalla ripartenza dell’economia dopo la fase più acuta della pandemia. Una crescita a cui l’offerta non è riuscita a tener testa, un po’ per i ritmi sostenuti, un po’ per gli interessi dei paesi dell’Opec+ (Russia e Arabia in testa) che avevano interesse a svuotare le riserve accumulate durante la pandemia recuperando i ricavi perduti, piuttosto che aumentare la produzione. È iniziata, così, la corsa del costo del gas, mentre anche le quotazioni del petrolio salivano, facendo crescere i costi dei carburanti.

A dicembre con nuovi aumenti della produzione petrolifera sembrava la situazione fosse destinata a migliorare, almeno sul fronte carburanti. Poi è scoppiata la guerra in Ucraina, che ha determinato la limitazione dei flussi di gas provenienti da Mosca verso l'Europa, in tutta risposta alle sanzioni imposte per condannare l’aggressione russa. I costi hanno subìto una ulteriore impennata, a cui tutt’oggi continuiamo ad assistere.

Secondo l’ultima nota di ARERA – Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente –  relativa all’aggiornamento delle tariffe sul mercato tutelato per il terzo trimestre 2022, la bolletta dell’elettricità ha registrato un aumento del +0,4%, è rimasta invece invariata la bolletta del gas.

Un andamento che, nonostante prezzi all’ingrosso in brusco rialzo, risulta contenuto grazie ai provvedimenti adottati dal Governo ed alle misure regolatorie dell’Autorità. Provvedimenti e misure con cui il Governo è tuttora alle prese, che non sembrano mai sufficienti a far fronte alla crisi energetica in atto. Questo perché, a nostro avviso, non si riesce ancora ad uscire dalla logica delle misure spot, di carattere emergenziale, utili ad affrontare l’urgenza della situazione senza gettare le basi stabili per riforme strutturali e durature. A questo si aggiunge la scarsa condivisione di visioni e l’assenza di una politica comune tra i paesi UE, che solo ora sembrano correre ai ripari per una rapida introduzione del price cap sul gas e sta ragionando per liberare la determinazione dei prezzi dell’energia elettrica da quelli del gas.

Operazioni che, come Federconsumatori, rivendichiamo da tempo, insieme alla necessità di adottare una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per ottenere un approvvigionamento più vantaggioso ed equo per tutti gli Stati membri. Tra le proposte che abbiamo avanzato anche insieme alle altre associazioni dei consumatori rientra quella di porre un freno alle dinamiche speculative sul prezzo del gas nel mercato di Amsterdam, attraverso il disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità e determinandoli entrambi, nel mercato tutelato, sulla base di una valutazione ponderata dei costi di approvvigionamento del gas dalle diverse provenienze e di produzione dell’energia dalle differenti fonti.

Sul fronte interno, viste le pesanti ripercussioni che famiglie e aziende stanno riportando, è indispensabile disporre una sospensione dei distacchi per morosità e una lunga rateizzazione delle bollette. È urgente avviare, di pari passo, una riforma generale degli oneri di sistema che fanno lievitare la bolletta: in tal senso, da anni, sosteniamo la necessità di eliminare le voci più obsolete e ingiustificate e di spostarne altre sulla fiscalità generale (a partire dal finanziamento alle rinnovabili). I rincari stanno mettendo in grave difficoltà soprattutto le famiglie meno abbienti: a loro il Governo dovrà rivolgere i maggiori sostegni, prevedendo un Fondo di sostegno dedicato per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli immobili e degli elettrodomestici essenziali, anche ai fini dello sviluppo delle energie rinnovabili e del contenimento dei consumi energetici, nonché per istituire uno specifico intervento di contrasto della povertà energetica. Sul fronte dei bonus è opportuno innanzitutto ampliare stabilmente le soglie Isee di accesso alla misura, ora soltanto temporanemente fissate a soli 12 mila euro, e aumentare anche l’importo del Bonus sociale, facendo ogni sforzo per ampliare la platea dei beneficiari.

In tale scenario di smarrimento e confusione, infine, è impensabile operare l’abolizione del mercato tutelato, che va prorogata per l’energia e per il gas, viste anche le forti criticità di un mercato libero ancora pieno di ombre e affollato di venditori che non assicurano le necessarie garanzie in termini di sostenibilità economica e ambientale.

Si tratta di questioni sulle quali intervenire con estrema urgenza, per evitare che la crisi di famiglie e imprese peggiori ulteriormente di giorno in giorno, con conseguenze drammatiche sull’intero sistema economico. L’energia, oggi, è l’argomento di punta della campagna elettorale, su cui i partiti si contendono il consenso dei cittadini. Quello che chiediamo e rivendicheremo una volta formato il nuovo Governo, è che non ci si dimentichi degli impegni presi e si passi rapidamente all’azione per garantire al Paese un futuro energetico pulito e sostenibile.