In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Con Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata, abbiamo parlato di transizione e territori, la cui integrazione risulta fondamentale per uno sviluppo pienamente sostenibile.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Leonardo Brunori, ponendo l’accento sulla valorizzazione del patrimonio di competenze che il nostro paese vanta in ambito Oil&Gas, particolarmente utili anche per lo sviluppo di energie rinnovabili.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Francesca Zarri, ponendo l’accento sull’innovazione dei modelli produttivi e sulle soluzioni di lungo termine per la neutralità carbonica adottate da Eni.
Ever since the United Nations’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) 2018 special report rang the alarm that we were heading head-first into a climate disaster by 2035 absent urgent and transformative action, policymakers globally have been doubling down on efforts to implement climate change mitigation measures.
Dopo l’incidente di Chernobyl, l’Italia ha abbandonato il nucleare, riformulando le proprie politiche energetiche senza contare su questa fonte. Altri paesi, però, in tutto il mondo, non solo hanno continuato a utilizzare il nucleare, ma stanno dando vita a nuovi sviluppi. Oggi a distanza di quasi 40 anni, si riapre il dibattito sull’opportunità o meno di puntare su questa fonte anche nel nostro paese.
Secondo l’ultima versione del PNIEC inviata a luglio a Bruxelles, le rinnovabili dovrebbero soddisfare il 65% dei consumi finali di elettricità nel 2030, con una quota aggiuntiva di potenza pari a 74 GW. Considerato il calo del costo del fotovoltaico e il fatto che una parte dei progetti di eolico offshore vedrà la luce nel prossimo decennio, possiamo immaginare che prima del 2040 la percentuale di elettricità verde raggiungerà o oltrepasserà l’80% della domanda elettrica (che è, peraltro, l’obiettivo della Germania per il 2030).
Da quando, nel 2018, il rapporto speciale del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme che, in assenza di un’azione urgente e trasformativa, ci saremmo diretti a capofitto verso un disastro climatico entro il 2035, i politici di tutto il mondo hanno raddoppiato gli sforzi per attuare le politiche climatiche di mitigazione.
A valle di articoli, interventi, dibattiti negli ultimi mesi sul possibile ruolo dell’energia nucleare per l’Italia, ma soprattutto dopo le dichiarazioni recenti di alcuni politici e ministri e a fronte di una prima iniziativa importante, quale il lancio della “Piattaforma per il Nucleare sostenibile” da parte del Ministro Pichetto-Fratin, è più che lecito porsi la domanda: ad oggi, la tecnologia nucleare disponibile potrebbe supportare una nuova rinascita del nucleare in Italia?
Il conflitto in corso in Medio Oriente ha già avuto le prime ripercussioni sui mercati globali del petrolio e del gas e la stessa sicurezza delle infrastrutture regionali é mesa seriamente in discussione. L'aumento giorni del 5% nei prezzi del Brent è un primo chiaro segnale della preoccupazione dei mercati riguardo all'instabilità nella regione.
La minaccia di un’escalation di violenze tra Israele e Hamas ha fomentato nuove fibrillazioni nel già fragile ordine internazionale. Le cancellerie in tutto il mondo rivalutano attentamente i propri allineamenti diplomatici e strategici alla luce del mutato quadro mediorientale, distogliendo l’attenzione di policymakers e analisti da altri scenari di rilevanza globale come l’invasione russa dell’Ucraina.