Mentre gran parte d'Europa soffre il caldo torrido, la domanda di energia elettrica sta aumentando marcatamente e la tensione sui sistemi energetici si sta manifestando in tempo reale. Dai prezzi serali alle stelle, ai servizi ancillari sovraccarichi e alla riduzione della produzione nucleare, ogni parte del sistema ha un ruolo specifico nel complesso puzzle del sistema elettrico.
Cosa di positivo ci ha lasciato in dote il 2024 e quali sono le difficoltà che invece ancora si stagliano all’orizzonte delle rinnovabili nel nostro Paese? Abbiamo da poco presentato i risultati del nostro Renewable Energy Report 2025 che è stato appunto l’occasione per tirare le fila di un percorso che, tra alti e bassi, ha però indubbiamente ridisegnato il sistema energetico del nostro Paese.
Il sistema elettrico italiano sta affrontando un momento chiave. Da un lato, bisogna risolvere crisi di breve termine in larga parte dovute all’instabilità geopolitica. Dall’altro, la necessità - non rinviabile - di progettare un futuro energetico sostenibile, resiliente ed economicamente competitivo, e investire per farlo diventare realtà.
Sulla base della necessità di coniugare la produzione energetica con un adeguato livello di tutela delle aree interessate dalle produzioni agroalimentari di pregio, la diffusione della tecnologia agrivoltaica costituisce una soluzione utilmente percorribile. Il concetto di agrivoltaico mira, infatti, a conciliare la presenza degli impianti in area agricola e la tutela della funzione primaria del suolo.
Lo sviluppo degli impianti rinnovabili in Italia, come noto, è ostacolato dalla burocrazia ma anche da opposizioni locali di vario genere. Al riguardo, il presente articolo intende realizzare una disamina dei principali modelli di ingaggio degli stakeholder più importanti coinvolti nello sviluppo di progetti rinnovabili, il cui fine è appunto accrescere l’accettazione sociale.
L’agrivoltaico rappresenta un sistema duale che consente l’utilizzo simultaneo ed integrato dei suoli agricoli. Il sistema agrivoltaico prevede che all’interno dell’area di installazione dell’impianto fotovoltaico su suolo agricolo, siano adottate soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e/o pastorale.
In queste settimane Autostrade per l’Italia celebra al MAXXI di Roma i cento anni dalla costruzione della prima autostrada italiana. L’autostrada non è solo un’infrastruttura: è il filo che intreccia modernità e memoria, connettendo luoghi, imprese, persone e storie.
Dai dati forniti dal GSE nel “Rapporto statistico 2023 sul solare fotovoltaico” risulta che gli impiantì con potenza superiore a 1 MW, per la maggior parte presumibilmente installati a terra, erano 1.360 nel 2022 e 1.664 nel 2023. In un solo anno se ne sono aggiunti 304. Poiché in totale a fine 2023 erano in esercizio 1.597.447 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva pari a 30.319 MW, senza alcun dubbio le installazioni fotovoltaiche hanno modificato il panorama italiano.
Con i prezzi del gas in aumento e l’interruzione definitiva del flusso di gas russo attraverso l’Ucraina, il bilancio energetico dell’anno appena trascorso offre segnali rilevanti per il sistema energetico italiano ed europeo con la generazione di energia da solare ed eolico in Europa che ha superato le fonti fossili nella prima metà del 2024 raggiungendo una quota record del 30%.
Il processo di transizione energetica è ormai in atto e vede coinvolti, a diversi livelli, i cittadini, le pubbliche amministrazioni e le imprese. Queste ultime sono chiamate a intraprendere o implementare il difficile, ma non più rinviabile, percorso di decarbonizzare delle proprie attività e dei propri processi produttivi.