::

ARCHIVIO | 150 ARTICOLI

Il gas feedstock per la produzione di idrogeno blu

Quando si parla di transizione energetica e di nuovi “vettori” di energia non si può fare a meno di menzionare l’idrogeno, che riveste un ruolo di primo piano sia a livello nazionale nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sia a livello europeo con la Strategia Europea per l’Idrogeno.

Il gas negli usi finali in Europa: stato e prospettive

Il gas naturale riveste un ruolo fondamentale nel bilancio energetico europeo: nel 2020 esso rappresentava il 25% dei consumi energetici primari e il 21% degli impieghi finali di energia nell’UE 27. Si tratta dell’unica fonte fossile la cui domanda è aumentata dal 1990, segnando un incremento del 31%, a fronte della generalizzata diminuzione dei consumi di petrolio (-21%) e di carbone (-63%) sostituiti da quelli di fonti rinnovabili e biocombustibili (+237%).

Il gas e il suo ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione

I drammatici eventi degli ultimi giorni hanno reso evidente alla pubblica opinione il ruolo essenziale svolto dal gas naturale nella nostra vita. La paventata interruzione delle forniture dalla Russia avrebbe effetti devastanti nei settori in cui il gas naturale è attualmente la fonte prevalente di energia (in pratica: tutti, ad eccezione dei trasporti in cui dominano incontrastati i derivati del petrolio): i settori domestico e industriale, dei servizi e del commercio e, soprattutto, della produzione elettrica.

60 GW di rinnovabili in 3 anni: è un Piano fattibile

Nell’ultimo anno il prezzo del gas è cresciuto di quasi sei volte. Gli aumenti sono iniziati nella seconda metà del 2021 e la situazione si è ulteriormente aggravata con il drammatico attacco della Russia all’Ucraina. Ci troviamo di fronte a una volatilità mai sperimentata prima che richiede di essere gestita con interventi strutturali, dal momento che con buona probabilità potrebbe diventare una costante nei prossimi anni.

La rete di distribuzione supporterà lo sviluppo delle rinnovabili

La crisi energetica degli ultimi mesi ha reso ancora più evidente quanto sia importante per il nostro Paese accelerare la transizione energetica e ridurre la propria dipendenza dalle fonti fossili, in particolare dal gas importato dall’estero. Affinché ciò avvenga è necessario muoverci verso una progressiva elettrificazione dei consumi finali puntando con convinzione sullo sviluppo di nuove fonti rinnovabili, su un territorio, il nostro, ricco di risorse sia solari che eoliche.

Un sistema energetico rinnovato e pulito: la ricetta per ridurre la dipendenza energetica

L’invasione russa dell’Ucraina, il caro energia e la dinamica inflattiva, che si aggiungono alla grave crisi climatica in atto, impongono di accelerare la transizione energetica per uscire dalla dipendenza da gas e fossili. Una dipendenza tossica, che nuoce gravemente anche alla democrazia e ai diritti umani.  Per dare risposte strutturali a queste crisi che si intersecano non servono ricette del passato. Bisogna, invece, aumentare la velocità con cui installiamo nuova potenza rinnovabile e con cui investiamo su sistemi di accumulo, autoproduzione, ammodernamento delle reti, efficienza e risparmio energetici.

Rinnovabili ed efficienza, politiche coraggiose cercasi

Negli ultimi mesi il tema energia è stato al centro del dibattito politico, anche grazie ad una incessante campagna mediatica sul tema dei rincari in bolletta e a forti dinamiche speculative, alimentate prima dall’aumento dei prezzi di acquisto del gas sui mercati internazionali da parte degli oligopoli delle fonti fossili, in seguito alla ripartenza dell’economia mondiale dopo le prime ondate del Covid-19, e poi dalle tensioni internazionali sfociate nella terribile guerra innescata dall’inqualificabile invasione russa in Ucraina.

Cosa serve davvero per una pacifica convivenza dei popoli?

“Per capire la mafia, seguite i soldi”, diceva, pressoché inascoltato se non palesemente osteggiato (fino al tragico epilogo) il magistrato Giovanni Falcone. Per capire la guerra, o per capire perché non si prendano posizioni internazionali che apparrebbero inevitabili, in maniera del tutto analoga, occorre seguire la geopolitica legata agli approvvigionamenti della principale fonte di nutrimento del nostro sistema economico e sociale, incredibilmente energivoro ed obsoleto: ossia quella composta da un fossilissimo mix di petrolio, carbone e, come la cronaca drammatica di questi giorni insegna, gas.

CSP: la dispacciabilità potrebbe essere la chiave del successo

La tecnologia CSP (acronimo di Concentrating Solar Power) denominata anche Solare Termodinamico, sfrutta il principio fisico della concentrazione della radiazione solare mediante specchi, per convertirla dapprima in energia termica e in seguito in energia elettrica mediante un ciclo termodinamico. All’aumentare del fattore di concentrazione (FC), ovvero del rapporto tra la superficie del campo specchi e quella del ricevitore, si ottiene un incremento della temperatura di esercizio del ciclo termodinamico, che consente di raggiungere elevati rendimenti di conversione (il record di conversione solar-to-electricity di 31,3% è attualmente detenuto da un impianto CSP).

ISWEC e le grandi potenzialità del moto ondoso

Le sfide poste dall’incedere del cambiamento climatico necessitano di risposte precise e articolate da parte dei singoli attori coinvolti ma soprattutto da parte dei grandi regolatori internazionali. Gli obiettivi contenuti all’interno dell’Agenda 2030 dell’ONU, sintetizzati nei punteggi SDGs (Sustainable Development Goals), sono ormai largamente condivisi a livello mondiale e soprattutto europeo. Con l’adozione del nuovo pacchetto climatico Fit for 55, infatti, l’Unione Europea ha tracciato un percorso chiaro per raggiungere la neutralità di carbonio in un tempo accettabile.

Page 12 of 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 »
Execution time: 415 ms - Your address is 18.97.14.87