Sulla base della necessità di coniugare la produzione energetica con un adeguato livello di tutela delle aree interessate dalle produzioni agroalimentari di pregio, la diffusione della tecnologia agrivoltaica costituisce una soluzione utilmente percorribile. Il concetto di agrivoltaico mira, infatti, a conciliare la presenza degli impianti in area agricola e la tutela della funzione primaria del suolo.
Lo sviluppo degli impianti rinnovabili in Italia, come noto, è ostacolato dalla burocrazia ma anche da opposizioni locali di vario genere. Al riguardo, il presente articolo intende realizzare una disamina dei principali modelli di ingaggio degli stakeholder più importanti coinvolti nello sviluppo di progetti rinnovabili, il cui fine è appunto accrescere l’accettazione sociale.
L’agrivoltaico rappresenta un sistema duale che consente l’utilizzo simultaneo ed integrato dei suoli agricoli. Il sistema agrivoltaico prevede che all’interno dell’area di installazione dell’impianto fotovoltaico su suolo agricolo, siano adottate soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e/o pastorale.
In queste settimane Autostrade per l’Italia celebra al MAXXI di Roma i cento anni dalla costruzione della prima autostrada italiana. L’autostrada non è solo un’infrastruttura: è il filo che intreccia modernità e memoria, connettendo luoghi, imprese, persone e storie.
Dai dati forniti dal GSE nel “Rapporto statistico 2023 sul solare fotovoltaico” risulta che gli impiantì con potenza superiore a 1 MW, per la maggior parte presumibilmente installati a terra, erano 1.360 nel 2022 e 1.664 nel 2023. In un solo anno se ne sono aggiunti 304. Poiché in totale a fine 2023 erano in esercizio 1.597.447 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva pari a 30.319 MW, senza alcun dubbio le installazioni fotovoltaiche hanno modificato il panorama italiano.
Con i prezzi del gas in aumento e l’interruzione definitiva del flusso di gas russo attraverso l’Ucraina, il bilancio energetico dell’anno appena trascorso offre segnali rilevanti per il sistema energetico italiano ed europeo con la generazione di energia da solare ed eolico in Europa che ha superato le fonti fossili nella prima metà del 2024 raggiungendo una quota record del 30%.
Il processo di transizione energetica è ormai in atto e vede coinvolti, a diversi livelli, i cittadini, le pubbliche amministrazioni e le imprese. Queste ultime sono chiamate a intraprendere o implementare il difficile, ma non più rinviabile, percorso di decarbonizzare delle proprie attività e dei propri processi produttivi.
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono una minaccia per l'Europa e per il mondo. Per superare queste sfide, i paesi dell'UE si sono impegnati a conseguire l'ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, rispettando gli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi.
Lo scorso 26 febbraio, a pochi giorni dall’approvazione delle Regole Operative per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo PNRR che sono seguite alla pubblicazione di gennaio 2024 del decreto attuativo - decreto CACER (Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile) -, Confindustria Veneto Est ha promosso nella propria sede di Venezia Marghera un incontro informativo per le imprese e gli amministratori pubblici sugli incentivi e opportunità delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili.
In attuazione dell’articolo 1, comma 2 del DL n. 181/2023, con Decreto Ministeriale n. 268/2024, lo scorso 23 luglio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato il nuovo Decreto “energy release” (dopo quello introdotto con Decreto Ministeriale n. 341/2022).