La Commissione Europea ha posto progressivi obiettivi di riduzione delle emissioni rispetto al 1990: del 55% al 2030, del 90% al 2040 e il net zero al 2050, prevedendo al 2030 una quota di energia da FER del 40,5% rispetto i consumi finali lordi di energia.  In Italia, nel 2022, la quota di produzione da FER registrata sui consumi finali di energia è risultata del 19%: 21,5 punti percentuali al disotto del nuovo target per il 2030.

Il dato del 2022 tuttavia va letto nel contesto di una significativa crescita che ha visto l’Italia passare dal 7,5% dei consumi energetici del 2005 coperti da FER ai valori attuali e che, tra il 2010 e il 2023, ha decuplicato il numero degli impianti fotovoltaici: da 160.000 a 1,6 milioni, portando la potenza istallata per questa tecnologia da 3,5 GW a 30 GW. Per quanto sfidanti e non scontati, dunque, gli obiettivi prefissati dalla Commissione Europea non sono irrealizzabili e le istituzioni sono fortemente impegnate in questo percorso di transizione, anche stimolando il coinvolgimento di tutti in una transizione che garantisca lo sviluppo ambientale, economico e sociale e una sempre minore dipendenza energetica dall’estero.

Il GSE, a cui è affidata la promozione dello sviluppo sostenibile del Paese attraverso la gestione dei meccanismi di incentivazione volti a incrementare le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile, collabora con il MASE nell’attivare e rendere facilmente accessibili quanti più strumenti orientati a realizzare un parco rinnovabile efficiente, equo e bilanciato.

Tra questi, le principali novità sono sicuramente l’Autoconsumo Diffuso e le Comunità Energetiche Rinnovabili, di cui il GSE è perno centrale fin dall’entrata in vigore della disciplina transitoria del marzo 2020. Quell’anticipazione ha permesso la nascita di circa 150 configurazioni la cui esperienza, coadiuvata dalle consultazioni aperte dal GSE, ha permesso di disegnare un’infrastruttura regolatoria, composta dal Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso dell’Arera (TIAD) e del decreto CACER del MASE, in grado di rispondere sia alle esigenze dei territori che a quelle del sistema energetico nazionale. Infatti, le tipologie di configurazioni di autoconsumo diffuso ammesse sono passate da 2 a 7, la potenza massima degli impianti da 200kW a 1MW e il limite geografico degli appartenenti alla stessa CER è stato esteso dal perimetro della cabina secondaria a quello della cabina primaria.

La piena operatività del meccanismo, grazie all’entrata in vigore del decreto CACER dello scorso 24 gennaio e all’approvazione delle Regole Operative del 23 febbraio, è avvenuta poche settimane fa. L’8 aprile, infatti, il GSE ha messo online i portali necessari per richiedere, oltre che la qualifica delle configurazioni, gli incentivi in conto esercizio sull’energia condivisa nella configurazione e, per gli impianti realizzati in comuni con meno di 5.000 abitanti, l’accesso ai contributi in conto capitale previsti dal PNRR, completando la cassetta degli attrezzi necessaria alla creazione delle configurazioni di autoconsumo diffuso.

Per facilitare l’istituzione di una CER e l’accesso ai meccanismi di incentivazione, il GSE ha inoltre pubblicato un portale dedicato alla verifica preliminare della documentazione necessaria per accedere agli incentivi e una piattaforma che permette di effettuare simulazioni tecniche ed economiche delle configurazioni. Oltre a questo, fin dallo scorso marzo, sta formando e informando operatori, tecnici e cittadini attraverso un ciclo di webinar dedicati, uno sportello virtuale, newsletter e affiancando il MASE nella roadmap sulle CER, ideata per diffondere la conoscenza di questo nuovo strumento. Senza dimenticare il roadshow del GSE, partito da Lecco il 28 settembre scorso che giungerà a Trento il prossimo 4 giugno per la sua nona tappa. Lo scopo è far conoscere gli strumenti e le opportunità offerti dalla Società alle imprese, alle associazioni di categoria, ai comuni e alle pubbliche amministrazioni in generale, oltre che condividere con le scuole le buone pratiche per l’incentivazione all'uso delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e dell'efficienza energetica.

L’importanza delle Comunità Energetiche e delle altre configurazioni per l’Autoconsumo Diffuso non deve essere considerata esclusivamente alla luce dell’obiettivo di ulteriori 5 GW complessivi di potenza rinnovabile che ne potranno derivare, ma anche come strumento di diffusione nel Paese della cultura della sostenibilità. Le Comunità Energetiche saranno di stimolo a cittadini, imprese, PA, Enti religiosi per un utilizzo più consapevole ed efficiente dell’energia che permetterà a tutti di diventare protagonisti della transizione energetica secondo una logica bottom-up: partendo dal basso.

Nella stessa direzione, con l’ulteriore intento di lavorare per ridurre la povertà energetica, sarà presto reso fruibile il fondo rotativo di 200 milioni di euro dedicati al Reddito Energetico, attraverso il quale agevoleremo la realizzazione di impianti fotovoltaici in autoconsumo a servizio di nuclei familiari in condizioni di disagio economico. Gli introiti derivati dall’energia non autoconsumata andranno a ripristinare il fondo per ulteriori installazioni.

Tra gli obiettivi c’è dunque coinvolgere più soggetti possibili in una transizione energetica che, per essere efficace, non può e non deve rimanere confinata agli addetti ai lavori. Per questi ultimi, peraltro, saranno presto accessibili nuovi strumenti in grado di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili sia tecnicamente che quantitativamente. Come anticipato dal Ministro Pichetto Fratin, sono infatti in dirittura d’arrivo due nuovi decreti dedicati allo sviluppo delle FER che, tra il 2024 e il 2028, attraverso i bandi previsti dal FER 2, stimoleranno la realizzazione di 4,6 GW di nuova capacità di impianti a fonti rinnovabili con tecnologie innovative e, attraverso quelli previsti dal FER X, che garantiranno ulteriori 67 GW di potenza rinnovabile basati su tecnologie già competitive.

Il GSE, che ne gestirà l’erogazione, mantenendo gli indirizzi dati alla società nel 2023, proseguirà nella sua politica di semplificazione dei processi, di continuo confronto con gli operatori, di supporto alle Pubbliche Amministrazioni e di promozione della sostenibilità attraverso incontri sul territorio, webinar e sportelli virtuali.