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Gas naturale e sicurezza energetica: cosa dice il Piano Energia e Clima?

Tra gli obiettivi generali del PNEC rientra il garantire adeguati approvvigionamenti delle fonti energetiche convenzionali perseguendo sicurezza e continuità della fornituracon la consapevolezza del progressivo calo del fabbisogno di tali fonti sia per la crescita delle rinnovabili che per l’efficienza energetica”.

Nel 2018 l’Italia ha consumato 72,6 mld mc di gas naturale, pari a 59,5 Mtep, per un’incidenza sui consumi primari di energia valutabile nel 38% circa a fronte di un consumo di rinnovabili intorno al 18% (stima). 

Digitalizzazione dell’energia: la normativa sta al passo?

La nuova disciplina che l’Unione europea sta disegnando per la transizione energetica (il cosiddetto “Clean Energy Package”) contiene  un insieme di strumenti che sono finalizzati da una parte a consentire  ai cittadini e alle imprese l’installazione di impianti di produzione di energia in prossimità dei propri centri di consumo e la simultaneità fra tale produzione e il consumo; dall’altra a garantire ai produttori e ai consumatori una ricaduta economica almeno equivalente ai vantaggi in termini ambientali e nella gestione delle reti che derivano da una migliore coordinazione tra produzione di energia rinnovabile e consumo.

Elettrificazione non è sinonimo di decarbonizzazione

A livello mondiale, appare sempre più chiaro che il quadro degli Accordi di Parigi, pur essendo ancora ampiamente disattesi, non sia comunque sufficiente ad offrire una barriera efficace all’aumento della temperatura del globo terracqueo. Le emissioni delle principali nazioni emergenti sono in evidente aumento ed è previsto lo siano ancora nel prossimo decennio.

Nonostante sensibili riserve sull’efficacia di alcune politiche di contenimento emissivo, come ad esempio quella basata sullo schema ETS,

Decarbonizzare la mobilità: il biometano può chiudere il cerchio

Nella transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio diventa cruciale il ruolo delle fonti rinnovabili (FER) anche nel settore dei trasporti, dove, con la Direttiva 2009/28/CE – cosiddetta RED, Renewable Energy Directive – si è fissato un obiettivo obbligatorio e uguale per tutti gli Stati membri del 10% per il 2020. Questo obiettivo è stato di recente aggiornato con la nuova Direttiva sulla promozione dell’uso dell’energia rinnovabile (RED II), in corso di emanazione: il target di impiego delle FER sale al 14% per il 2030 per il trasporto su strada e ferroviario (sono esclusi i trasporti marittimi ed aerei).

La micro-cogenerazione: uno strumento di flessibilità per il sistema energetico

Le tecnologie legate al gas possono ricoprire un ruolo di fondamentale importanza per quanto riguarda la flessibilità del sistema elettrico. Tra queste vi è senza ombra di dubbio la cogenerazione, ossia la produzione simultanea di elettricità e calore che spesso prende il nome di CHP, dall’acronimo inglese Combined Heat and Power. Il suo utilizzo, ad esempio, permette alle centrali elettriche convenzionali di sfruttare il calore prodotto nella generazione di elettricità, che altrimenti verrebbe disperso attraverso i sistemi di evacuazione.

Micro-cogenerazione a biogas: i tempi sono maturi?

L’evoluzione della generazione distribuita guarda sempre a nuovi modelli; in questi, lo sviluppo della micro-cogenerazione rappresenta un ambito di grande interesse potenziale per le utenze di piccola e media taglia. Molti sono i temi connessi a questo sviluppo: tra tutti spicca quello della modalità di alimentazione green delle installazioni.

A livello mondiale, si registra un enorme sviluppo di impianti di micro-cogenerazione alimentati a biogas soprattutto localizzati in aree rurali:

Rilanciare il fotovoltaico italiano per centrare gli obiettivi al 2030

Il fotovoltaico, dopo la brusca frenata degli ultimi anni, seguita alla spettacolare crescita precedente, sta tornando ai blocchi di partenza per un nuovo straordinario scatto in avanti.  Questo impongono i target europei al 2030 che, per puntare al 32% complessivo di rinnovabili (62% della generazione elettrica per l’Italia), chiedono al fotovoltaico italiano di passare da circa 20 GW attuali a 68 entro i prossimi 12 anni.

Rinnovabili e tutela del territorio: un binomio imprescindibile

Il revamping degli impianti da fonti rinnovabili rappresenta una sfida imprescindibile per lo scenario energetico dei prossimi anni in Italia. Fino ad oggi il tema era relegato agli addetti ai lavori, ma è evidente che assume tutt’altro valore se lo si guarda dentro la prospettiva di un Paese che da qui al 2030 dovrà come minimo triplicare le installazioni di fotovoltaico e aggiungere almeno altri 6.000-7.000 MW di eolico.

Rinnovare l’esistente e sbloccare il nuovo: il commento di Elettricità Futura

1.    Quali sono le prospettive del settore eolico nel nostro Paese e quali le cause del periodo di rallentamento che si è verificato dopo il 2013?

Lo sviluppo del settore eolico in Italia ha registrato un trend di crescita del 3%-4% nell’ultimo triennio, ancorché accompagnato da una generale riduzione delle ore annue di produzione. In particolare, fino al 2012 la crescita della filiera eolica ha ricoperto un ruolo importante, con valori medi di installazione nell’ordine di 1.000/1.200 MW/anno.

Prezzi della CO2 alle stelle, quanto durerà?

L’andamento delle quotazioni della CO2 sulle principali borse europee è sempre stato celebre per i suoi shock di prezzo, fin dai tempi dell’avvio del meccanismo ETS nel 2005. Questo mercato normativo, istituito architettando ad hoc dinamiche di domanda e di offerta, presenta da sempre punti di forza e di criticità: da un lato incentivando il fuel-switching delle imprese più inquinanti verso fonti di produzione più pulite, dall’altro rimanendo fortemente esposto ai rischi delle dinamiche politiche, macroeconomiche e congiunturali dei vari settori produttivi.

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