Alzare lo sguardo, tra un cambio treno e l’altro, e ritrovarsi a scrutare un’enorme mappa antica della città. È quel che può capitare ai visitatori e ai cittadini di Delft, centro dei Paesi Bassi dove nel 2015 è stata inaugurata la nuova stazione ferroviaria firmata Mecanoo Architecten: sul soffitto, una sequenza di strisce ondulate riproduce una cartina del 1870 nei colori del bianco e del celebre ‘azzurro di Delft’, legando passato, presente e futuro. Delft, come Helsinki, Firenze, Milano, Napoli, Potenza. Città europee che hanno raccolto una sfida dagli originali contorni e dalle molteplici soluzioni: unire ambiente, mobilità e architettura.
Il revamping degli impianti da fonti rinnovabili rappresenta una sfida imprescindibile per lo scenario energetico dei prossimi anni in Italia. Fino ad oggi il tema era relegato agli addetti ai lavori, ma è evidente che assume tutt’altro valore se lo si guarda dentro la prospettiva di un Paese che da qui al 2030 dovrà come minimo triplicare le installazioni di fotovoltaico e aggiungere almeno altri 6.000-7.000 MW di eolico.
Stiamo assistendo a uno scenario di cambiamento nei trasporti a livello mondiale spinto da una sempre più forte domanda di mobilità delle persone e delle merci e, al contempo, dall’urgenza di invertire la curva delle emissioni di gas serra (come previsto dall’Accordo di Parigi) nel settore che ha evidenziato le peggiori prestazioni dal 1990 ad oggi.
La situazione italiana della rete carburanti e la sua futura evoluzione vanno lette dentro questo contesto, con particolare attenzione all’Europa