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FONTI RINNOVABILI | 136 ARTICOLI

L’idroelettrico ai tempi dei cambiamenti climatici

L’idroelettrico, pur essendo un’importante fonte rinnovabile, sta attraversando una fase molto critica e delicata. Gli eccessivi prelievi a scopo idroelettrico di questi ultimi anni hanno comportato forti ripercussioni sui nostri corsi d’acqua. A questi si stanno sommando i sempre più evidenti effetti dei cambiamenti climatici.

Quasi tutta l’energia idroelettrica italiana viene prodotta nelle Alpi, un insieme di ecosistemi estremamente fragili e oltremodo sensibili al mutamento del clima.

Renewable gas used in existing gas infrastructure enables a cheaper energy transition

A major redesign of the energy system is required to achieve the Paris Agreement target of limiting global temperature increase to well below 2°C (B2DS). To meet the climate change target, it is sometimes argued that Europe should abandon the gas grid, stop the use of gas, and focus on an all-electric energy system. In addition to being a challenge to implement, analysis by Ecofys, a Navigant company, shows that the optimal energy transition combines renewable electricity with renewable gas, using existing gas infrastructure.

Decarbonizzazione meno costosa grazie al gas rinnovabile

Per raggiungere l’obiettivo dell'Accordo di Parigi che punta a contenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C (B2DS), è necessaria una massiccia ridefinizione dell’odierno sistema energetico. Per soddisfare gli obiettivi climatici, alcuni sostengono sia necessario che l’Europa abbandoni la rete del gas e l’utilizzo di questa fonte per concentrarsi interamente sullo sviluppo di un sistema energetico elettrico.

Il futuro del gas tra decarbonizzazione e complessità del sistema energetico

Dopo anni di marginalizzazione, il gas naturale sta conoscendo una nuova fase espansiva in Europa. Complici l’abbondanza di GNL e gas russo, che ne hanno abbassato il prezzo d’importazione, e l’aumento dei prezzi del carbone, concorrente nel settore elettrico, il consumo di gas in Europa è cresciuto a 491 miliardi m3 nel 2017. Grazie a questa rimonta, il gas arriva oggi a coprire quasi un quarto del fabbisogno energetico comunitario, il dato più alto dal 2010.

Prospettive di penetrazione del biogas/biometano in Italia

La transizione energetica verso fonti rinnovabili, già percepita nel settore elettrico grazie allo sviluppo del fotovoltaico e dell’eolico, si sta progressivamente estendendo ad altre fonti dal potenziale “bio” ancora inespresso, che tanto possono dare in ottica di decarbonizzazione e di raggiungimento degli obiettivi sovranazionali. Tra queste vi è il biometano che, a seguito degli ultimi sviluppi sia della normativa primaria - con l’uscita del nuovo decreto 2 marzo 2018 per la promozione dell’utilizzo del biometano nei trasporti -  sia della normativa tecnica di settore - con le norme CEN che hanno concluso il mandato M/475 sulla qualità - risulta finalmente pronto a dare il proprio contributo green nel processo di sostituzione dei carburanti tradizionali.

Immissione di biometano nella rete di distribuzione gas: la proposta di Anigas

Il biometano rappresenta oggi un’opportunità su diversi versanti, da quello ambientale – grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra – a quello economico - rappresentando un esempio di economia circolare – ed energetico – essendo una fonte flessibile e versatile.

Il suo utilizzo nelle reti di distribuzione del gas naturale rappresenta uno strumento fondamentale per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione sottoscritti dall’Italia, specialmente se saremo in grado di sfruttare gli asset strategici rappresentati dalla rete di gasdotti che già attraversa il nostro territorio.

Il nuovo decreto biometano: elementi rilevanti per il mondo della produzione

L’adozione del Decreto Ministeriale del 2 marzo 2018 (entrato in vigore il 20 marzo 2018) rappresenta un passaggio fondamentale per lo sviluppo del settore del biogas/biometano, in particolare per il settore agricolo. Il nuovo decreto, inserendosi sul percorso finora sviluppato, mira a dare un concreto impulso allo sviluppo del biometano focalizzandosi su un ambito di intervento ritenuto prioritario per il sistema nazionale, ossia il raggiungimento del target di biocarburanti da utilizzare nel settore dei trasporti entro l’anno 2020.

In Francia lo sviluppo del gas rinnovabile ingrana la quinta

Ad oggi, in Francia, vi sono 48 impianti che immettono biometano nelle reti del gas naturale (di cui 41 in quella gestita da GRDF, il principale gestore della rete di distribuzione pubblica di gas naturale nel paese), per una capacità totale d’immissione pari a 750 GWh/anno.

Esistono quattro tipologie di impianti a seconda del tipo di fattori produttivi utilizzati: agricoli e agroalimentari; fanghi provenienti da impianti di depurazione; rifiuti non pericolosi; rifiuti urbani.

Lo sviluppo del biogas in Europa: un futuro carico di opportunità

Il 2018 è un anno fondamentale per il settore del gas rinnovabile in Europa. Diverse novità legislative stanno per essere introdotte e adottate dalle istituzioni comunitarie al fine di rafforzare il suo ruolo nella transizione energetica in atto. Nuove tecnologie come il Power-to-Gas e la gassificazione delle biomasse saranno anch’esse protagoniste di questa fase.

Il numero di impianti di biogas in Europa è cresciuto in maniera esponenziale nell’ultimo decennio.

Biometano: un vettore energetico rinnovabile e versatile

Lo sfruttamento energetico delle biomasse è attuato in diverse forme. Tra queste, la produzione di energia elettrica sul posto a partire da biogas prodotto dalla digestione anaerobica ha assunto un ruolo di primo piano. Secondo recenti dati di Terna, la potenza efficiente lorda alimentata a biogas nel 2016 in Italia è stata pari a 1.424 MWel (8.258 GWh annui generati), valore che colloca il nostro Paese al secondo posto in Europa, alle spalle della Germania.

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