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ACQUA & AMBIENTE | 150 ARTICOLI

Norway: it´s time for a more ethical exploitation of O&G resources

“It is typically Norwegian to be good,” said Prime Minister Gro Harlem Brundland in her New Year’s address to the Norwegian nation 1 January 1992, uncharacteristically flirting with self-righteousness.  Let us revisit the idea that that future rents from Norway’s oil and gas – that is, excess profits converted to public revenue – could be devoted to combating climate change in countries that are unable on their own to attain the goals of the Paris Agreement of 2015.

Norvegia: è tempo per uno sfruttamento più etico delle risorse O&G

"É una cosa tipicamente norvegese essere buoni", disse il Primo Ministro Gro Harlem Brundland nel suo discorso alla nazione del 1° gennaio 1992, flirtando insolitamente con il moralismo. Da allora questa frase è stata utilizzata più volte per sottolineare le qualità di questo popolo. Oggi, rivisitiamo l'idea che le future rendite del petrolio e del gas norvegesi, ovvero i profitti in eccesso convertiti in entrate pubbliche, potrebbero essere destinate alla lotta al cambiamento climatico in quei paesi che non sono in grado di raggiungere da soli gli obiettivi fissati dall'accordo di Parigi del 2015.

G7 e clima: un arduo equilibrismo

Attenuata dalla distanza e dalla ripetitività, la voce del G7 ha lambito le orecchie della società civile che, distratta, si è girata dall’altra parte. Troppo fiacca per suscitare interesse. Più che una voce, un’eco. Di cosa? Dei vertici inflazionati dei potenti, dei meeting ricorrenti in questa o quell’amena località dell’Occidente o dell’Oriente, dei precedenti G7, centri di negoziazione e di dibattito da cui, periodicamente, emanano tenui dichiarazioni difficilmente distinguibili l’una dall’altra.

G7: segnali importanti per superare il modello fossile

Dall’inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, i paesi G7 hanno dovuto avviare un’accelerata diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetiche. Ciò ha condotto da un lato, al ricorso temporale ed emergenziale di fonti tradizionali, come il carbone, o il rilancio di ambizioni di lungo corso, come rendere l’Italia un hub europeo del gas. Entrambe però con implicazioni negative per gli sforzi nella lotta al cambiamento climatico e di dubbia fattibilità economico, tecnica e finanziaria. Un hub del gas creerebbe nuove dipendenze e legami incerti e poco sostenibili con paesi altamente instabili e in aree geograficamente molto complesse.

Il punto sull’evoluzione dei gas liquefatti a Key Energy

Nella cornice della Fiera di Rimini, si è tenuto mercoledì 22 marzo il convegno “Lo sviluppo bio e rinnovabili dei gas liquefatti: l’impegno della ricerca e delle imprese” organizzato da ENEA e Assogasliquidi- Federchimica all’interno di Key Energy, prima edizione del nuovo format dedicato a tecnologia, soluzioni integrate e servizi. Un pomeriggio di discussione tra i principali protagonisti del settore, in un momento chiave in Europa e nel nostro paese per definire alcuni passaggi critici per la sicurezza e la transizione energetica.

Combustibili sostenibili: stato dell’arte e prospettive di sviluppo

In un’ottica di decarbonizzazione del sistema energetico e produttivo il primo passo è la sostituzione progressiva dei combustibili fossili con combustibili a impronta carbonica ridotta. Da un punto di vista normativo, il framework comunitario prevede già da tempo delle traiettorie per la graduale penetrazione di carburanti sostenibili nel mix energetico.

Caratterizzazione delle emissioni di autovetture GPL Euro 6 e sviluppi delle miscele di bioGPL e rDME

La determinazione accurata delle emissioni autoveicolari allo scarico in laboratorio e su strada è necessaria sia per la verifica del rispetto dei limiti di emissioni corrispondenti agli standard Euro definiti, assieme alle procedure per determinarli, nei regolamenti tecnici (le emissioni di inquinanti cosiddetti “regolamentati”, quali CO, HC, NMHC, NOx, PM e PN) sia per la determinazione delle specie inquinanti o ad effetto serra cosiddette “non regolamentate” ma ugualmente impattanti sulla salute umana (quali le nanoparticelle, NH3, NO2, aldeidi, etc.) e sul riscaldamento globale antropogenico (N2O, CH4, CO2, frazione carboniosa del particolato).

Il contributo dei carburanti rinnovabili per la decarbonizzazione del trasporto merci

Con la pubblicazione della nuova proposta di Regolamento per la riduzione dei target di CO2 dei veicoli pesanti, la quale prevede un inseverimento degli obiettivi di riduzione per l’anno 2030 dall’attuale -30% a -45%, e la definizione di nuovi obiettivi di riduzione di lungo termine, fissati a -65% al 2035 e -90% al 2040, anche il trasporto merci si trova a dover affrontare la più grande rivoluzione della sua storia.

Le potenzialità dei green gas nel settore del riscaldamento residenziale

Assotermica crede nell’importanza di un approccio multitecnologico e multienergetico, nella necessità di puntare alla neutralità tecnologica e di fissare obiettivi concreti sostenibili e fattibili, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche economico e sociale.

CCS for Energy Security and Net Zero: allowing effective use of fossil fuels and biomass

Carbon capture and storage (CCS) deployment plans need to be developed with a greater emphasis on CCS’s essential role in allowing effective use of gas, coal, and other fuels such as biomass and waste in delivering energy security.  ‘Effective’ can be summarised as getting the maximum value out of the minimum fossil fuel use and also progressively expanding the amount of CCS applied to that fossil fuel use to 100%, via direct capture at source or recapture from the atmosphere, in order to get net zero GHG emissions by 2050.

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