Trends in global oil demand continue to shift. Consumption is set to keep growing in emerging markets, but an uneven pace in the transition to less carbon intense sources of energy clouds when plateauing or declining oil demand takes hold. The adoption of EVs, stronger regulatory frameworks, technological innovation, and geopolitical issues also play significant roles in influencing both demand and supply dynamics. The future of oil demand will depend on how countries balance energy security, sustainability goals, and economic growth.
Giunti alla fine del primo trimestre del 2025, è possibile tracciare le prime dinamiche che hanno caratterizzato il mercato del petrolio. Iniziamo dalla domanda, per cui è difficile intravedere un andamento univoco. Il consumo di questa fonte continuerà a crescere nei mercati emergenti, anche se la velocità di questa crescita sarà direttamente influenzata dalle politiche di decarbonizzazione messe in atto dai governi, dal tasso di diffusione dei veicoli elettrici, dall’innovazione tecnologica nonché dall’avvicendarsi delle questioni geopolitiche.
A settimane di dichiarazioni parse sin troppo cordiali agli stessi sostenitori dei negoziati, segue adesso una fase nei colloqui fra Stati Uniti e Russia alla quale a Mosca i commentatori politici hanno assegnato un nome preciso: la fine delle buone parole. È così che attorno al Cremlino considerano la minaccia del presidente americano, Donald Trump, di ripercussioni pesanti in particolare sul settore energetico in caso di mancato accordo sul piano di pace per l’Ucraina.
I primi due mesi della seconda presidenza Trump sono stati segnati da un registro decisamente nuovo e molto più aggressivo rispetto al passato, sia in campo politico che economico. Insieme alle contestate misure di politica interna – dalle deportazioni in massa degli immigrati ai tagli alla macchina federale, ai licenziamenti su larga scala dei dipendenti pubblici – questo nuovo registro è stato fonte di diffuse preoccupazioni, soprattutto in Europa.
L’idrogeno è stato individuato come una delle fonti energetiche rinnovabili del futuro e assume un ruolo centrale nei piani di decarbonizzazione a livello internazionale, come il Green New Deal negli USA e lo European Green Deal in Ue. Tuttavia, alcuni fattori incidono sul contenimento del suo decollo. L’implementazione dell’economia dell’idrogeno è ostacolata dai suoi costi e la scarsa dotazione di idrogeno pulito, della quale disponiamo oggigiorno, impongono una relativa reticenza tra gli investitori e i decisori politici. Inoltre, va registrata una differenziazione sostanziale tra le varie tipologie di idrogeno: ad oggi, buona parte dell’idrogeno prodotto non può essere catalogato come pulito, sostenibile e a buon mercato, a volte anche nella sua versione green.
Le recenti mosse di Trump in materia di energia stanno catalizzando l’attenzione del dibattito pubblico, ma quanto incidono realmente sul percorso della transizione energetica? Sebbene possano introdurre ostacoli o rallentamenti temporanei, la direzione appare ormai tracciata, anche se forse la velocità del cambiamento non è quella auspicata. Il rischio principale, dunque, non è tanto un’inversione di rotta, quanto piuttosto la perdita di concentrazione sugli obiettivi di lungo periodo.
The end of Russian gas transit via Ukraine on 1 January 2025 was a significant event, and another step in the decline of Russian gas supplies to Europe. Deliveries via TurkStream to South-Eastern Europe and Hungary now remain the only route for Gazprom to supply gas to a European market where it was once the single largest supplier.
Liquefied Natural Gas (LNG) has become a central topic in discussions about energy security, geopolitics, and economic stability in Europe, particularly due to the continent's growing reliance on LNG imports amidst rising tensions with major natural gas suppliers like Russia.
Il gas naturale liquefatto (GNL) è diventato un tema centrale nei dibattiti sulla sicurezza energetica, la geopolitica e la stabilità economica dell’Europa, in ragione della crescente dipendenza del continente dalle importazioni di GNL a seguito dello scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina.
La cessazione, il 1° gennaio 2025, del contratto di transito del gas russo attraverso l'Ucraina ha rappresentato un altro tassello nel declino delle forniture di gas dalla Russia all'Europa. Le consegne tramite TurkStream all'Europa sud-orientale e all'Ungheria rimangono ora l'unica via per Gazprom per fornire gas a un mercato europeo, che un tempo dipendeva per la maggior parte del suo import da Mosca.