Il 24 febbraio 2022 la Russia invadeva l’Ucraina; al netto di tensioni storiche tra i due paesi, quel giorno sancì l’inizio di un conflitto che dura ancora oggi e che ha provocato danni incalcolabili ed una perdita di vite umane altrettanto alta. Da allora, l’Unione Europea e gli Stati Uniti, nel tentativo di arrestare l’avanzata russa, hanno utilizzato lo strumento delle sanzioni: il più forte mezzo di dissuasione tra quelli che non prevedono l’intervento armato.
Il 28 gennaio 2019, nel contesto dei “Venezuela Sanctions Regulations”, attraverso una decisione adottata ai sensi dell’Executive Order 13850, gli Stati Uniti d’America avevano imposto sanzioni economiche particolarmente invasive nei confronti del settore petrolifero e del gas venezuelano.
Recent events have underscored the importance of the United States to the global oil market…and of global supply & demand developments for the US market.
The US remains the world’s largest oil consumer…and the largest oil producer. The US Energy Information Administration (EIA) projects that domestic oil consumption will rise slightly (+0.6%) this year to 20.1 million barrels per day (Mb/d), largely due to increasing gasoline use amid continued economic growth.
Gli eventi recenti hanno sottolineato l’importanza degli Stati Uniti per il mercato petrolifero globale, ma hanno anche messo in luce quanto le dinamiche a livello mondiale influenzino gli equilibri di domanda e offerta del mercato statunitense. D’altronde, gli USA rimangono il più grande consumatore e produttore di petrolio al mondo. L’Energy Information Administration (EIA) statunitense prevede che il consumo interno di petrolio aumenterà del +0,6%, quest’anno, portandosi a 20,1 milioni di barili al giorno (mil. bbl/g), in gran parte in ragione di una maggiore richiesta di benzina, sostenuta da un contesto di continua crescita economica.
Se è vero che non è sempre facile prevedere l’andamento del prezzo del petrolio, frutto simultaneo di variabili economiche e geopolitiche, è altrettanto vero che quest’ultima corsa del Brent è stata ampiamente preannunciata, da banche d’affari, trader e accademici. Solo a titolo di esempio, già nel mese di luglio sul Blog di Energia Alberto Clo ipotizzava il raggiungimento di quota 100.
Come mai il prezzo del petrolio è diventato prevedibile? E a distanza di pochi anni da quando il WTI stupì tutto il mondo finendo sotto zero?
Lo scorso 12 luglio l’International Gas Union (IGU) – di cui sono Vice Presidente e futuro Presidente per il triennio 2025-2028 – ha pubblicato il suo 14° Report sul mercato del GNL a livello globale, presentandolo nel corso della conferenza internazionale LNG2023 tenutasi a Vancouver. Il report è la fonte pubblica di informazioni più completa al mondo sui principali sviluppi e tendenze nel gas naturale liquefatto e vuole essere uno strumento di condivisione e riflessione sul settore, mai come in questi tempi al centro anche di un’informazione più generalista.
The Russian invasion of Ukraine and subsequent cut in pipeline gas exports to Europe created a massive imbalance in the fundamental outlook for the global supply and demand of gas. Whether or not some or all this Russian gas comes back into the market, the US LNG industry has wasted no time in trying to fill this potential supply gap by aggressively moving ahead with both multiple greenfield LNG projects and project expansions.
L'invasione russa dell’Ucraina e il successivo taglio delle forniture all’Europa ha creato un disequilibrio nei fondamentali di mercato a livello globale. Indipendentemente dal fatto che alcuni di questi volumi di gas russo potrebbero ritornare sui mercati europei, l’industria del GNL americano non ha sprecato tempo ed ha cercato immediatamente di colmare il vuoto di offerta creatosi, portando avanti l’espansione di diversi progetti di GNL. Circa 100 miliardi di metri cubi annui di nuova capacità di liquefazione statunitense potrebbero essere immessi nel mercato nella seconda metà del decennio.
La marcia dei mercenari Wagner su Mosca ha aperto le porte ad un nuovo capitolo, quasi inedito finora, della politica russa. Evgenij Prigozhin, noto come l'ex "cuoco di Putin" e fondatore della compagnia di mercenari Wagner, è riuscito ad ottenere di mettere sotto pressione il Cremlino: ha apertamente criticato il ministro della Difesa Sergej Shoigu e il capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov, oltre che esporre quelli che, secondo lui, sono gli errori russi nella guerra in Ucraina.
The Russian invasion of Ukraine has triggered renewed focus on the use of energy resources as geopolitical “weapons.” The experiences for oil and natural gas — Russia’s two main energy exports, and the leading energy sources for the EU and U.S. — have followed distinctly different paths. Most markedly, Russia has tried to use the EU’s dependence on its natural gas exports to make the latter less supportive of Ukraine.