I gestori dei sistemi di distribuzione, più spesso indicati come DSO (Distribution System Operators), sono responsabili delle reti di distribuzione e assicurano le forniture di acqua, elettricità, gas o altre commodities. In molti paesi, come l’Italia, le attività del DSO assolvono a una missione di servizio pubblico che garantisce ai cittadini il diritto di accesso all’energia. A seconda degli Stati, un DSO può essere responsabile di uno o vari tipi di rete.
Chiunque abbia letto un giornale, una rivista online o semplicemente si sia connesso ad un social media negli ultimi anni, si sarà sicuramente imbattuto nei termini Smart Grid, IoT, Reti Neurali e Machine Learning in riferimento all’industria energetica. Ma cosa sono queste tecnologie? Come possono essere usate nel mondo del gas naturale? Come modificheranno il modo di considerare le reti di distribuzione e trasporto?
Nel mondo ferve il dibattito su come centrare gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti perseguendo direttrici di sviluppo che siano economicamente sostenibili per la collettività. Nel settore energetico, in particolare, può dirsi ormai definitivamente superata la dialettica, quasi manichea, fra i sostenitori dell’elettrificazione totale a tutti i costi e gli strenui difensori dello status quo dominato dalle fonti fossili, in favore di un modello di sviluppo energetico più realistico basato sul sector coupling, ovvero l’integrazione delle fonti finalizzata a una decarbonizzazione più efficace, rapida e sostenibile dell'economia e dei consumi energetici.
La transizione energetica rappresenta oggi un percorso ancora più sfidante e impegnativo: le conseguenze economiche e sociali determinate dalla pandemia e l’innalzamento degli obiettivi climatici europei richiedono uno sforzo ulteriore per poter traguardare l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% nel prossimo decennio e la neutralità climatica al 2050.
Lo scorso dicembre la Regione Emilia-Romagna ha firmato il Patto per il Lavoro e per il Clima insieme a 55 realtà fra cui associazioni imprenditoriali, sindacati, enti locali, università. Si tratta di un documento politico-amministrativo che racchiude il nostro posizionamento strategico per il futuro: non in una prospettiva di mandato ma in una traiettoria che ha come riferimento l’Agenda 2030 dell’ONU. Il metodo utilizzato non è secondario: siamo riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo tutti gli attori della vita economica e sociale del territorio, provenienti da culture spesso in conflitto industriale, sociale e ambientale– e facendo in modo che si riconoscessero nei rispettivi ruoli, accettando di contribuire al raggiungimento di un obiettivo comune.
Il tema della resilienza è diventato più che mai attuale in questo frangente in cui il governo si accinge a varare il piano di spesa dei fondi che arrivano del Next Generation EU. Puntare su resilienza e innovazione è imprescindibile per poter centrare gli obiettivi di transizione energetica e rispetto dell’ambiente. E lo sa bene la multiutility Hera che su questi due concetti ha puntato molto nelle sue strategie. Ne abbiamo parlato con il Presidente Tomaso Tommasi di Vignano.
Nel processo di decarbonizzazione dei combustibili si inserisce una categoria di prodotti che potenzialmente è in grado di fornire un importante contributo nella transizione energetica verso un futuro sostenibile, i cosiddetti “electrofuel”, anche denominati “powerfuel” o “Power-to-X (PtX)”, o più semplicemente: “e-fuel”.
L‘emergenza sanitaria che stiamo attraversando ha fatto emergere con più forza la necessità per le imprese di fare innovazione, nonostante il contesto estremamente incerto in cui operare. Ma in Italia il cambiamento è sempre difficile e ci troviamo nella paradossale situazione di vedere giovani talenti andare all’estero per lavorare, mentre le aziende sul territorio fanno fatica a trovare le risorse umane con competenze specifiche. Tuttavia, non è impossibile lavorare su tre assi portanti: digitale, competenze ed open innovation.
All’avvento di ogni nuova crisi torna di moda il concetto di resilienza, un termine molto efficace ma spesso considerato come qualcosa di astratto o poco tangibile. La resilienza è in realtà un approccio molto più pratico di quanto si sia portati a pensare, come dimostra un fatto di cronaca che qualche anno fa tenne tutto il mondo con il fiato sospeso per diverse settimane.
La transizione energetica è un tema chiave non solo per gli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello globale, ma soprattutto per i benefici generati a livello locale. Per questo motivo le imprese del settore elettrico sono fortemente impegnate nel riuscire a cogliere i benefici del Green Deal che nel solo settore elettrico potranno generare 90.000 nuovi occupati e 100 miliardi di euro di investimenti.