Il progresso incessante dell'IA sta ridefinendo in modo sostanziale il panorama sociale ed economico, presentando nuove sfide per l’uomo e, al contempo, offrendo opportunità senza precedenti per le organizzazioni. In particolare, la necessità di integrare efficacemente tecnologie avanzate richiede un investimento significativo in formazione e sviluppo del personale per una veloce gestione del cambiamento.
Ognuno di noi, nella sua quotidianità, ha progressivamente ceduto parte delle proprie decisioni a sistemi di intelligenza artificiale (AI) automatizzati, lasciandosi guidare e suggerire sui comportamenti o le scelte da intraprendere. Ma in un contesto aziendale, quali vantaggi può portare l’applicazione di tali sistemi? In poche parole: la previsione del futuro.
Dibattuto e divisivo, il tema dell’intelligenza artificiale sta attirando sempre di più l’attenzione della società tanto sorpresa quanto impreparata a gestire una trasformazione così impattante e repentina. Una trasformazione che proprio per la sua portata ha dei risvolti etici che andrebbero affrontati subito, per evitare impatti più dirompenti dopo.
I risultati dell’Intelligenza Artificiale, lo sviluppo di servizi e di applicazioni e di sistemi intelligenti hardware e software stanno modificando la società e la produzione industriale. Stanno ponendo le basi per una prossima AI-based economy dove la sinergia tra la conoscenza degli esperti, le informazioni estratte dai dati e la conoscenza generata dall’Intelligenza Artificiale stessa rappresenterà il nuovo asset economico e lo strumento per un profondo cambiamento della società.
Le nuove normative comunitarie sull'impatto ambientale dell'Automotive - Reg. 2023/851 e Reg. Euro 7- rappresenteranno una grande sfida per la decarbonizzazione delle autovetture e dei furgoni con motore a combustione interna. Secondo il regolamento (UE) 2023/851, gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dell’Unione per nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri dovranno essere allineati con gli obiettivi climatici rivisti, ovvero il raggiungimento delle emissioni nette di CO2, pari ad almeno il 25% entro il 2025 e il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021 e al 100% dal 2035. Un obiettivo particolarmente stringente e ambizioso, oltre che dibattuto e divisivo, da cui muovono, per i prossimi anni, una serie di iniziative e step intermedi.
Il GPL e i suoi sviluppi bio e rinnovabili come energia “giusta” per la mobilità ed il settore civile ed industriale: questo il file rouge che ha attraversato la LPG Week, il principale evento mondiale sul GPL organizzato ogni anno dalla World LPG Association e dalla Liquid Gas Europe. Ad ospitare questa vetrina, dal 13 al 17 novembre, è stata Assogasliquidi-Federchimica, associazione industriale di riferimento in Italia, presso il Nuovo Centro Congressi di Roma, la Nuvola.
Il percorso verso la transizione ecologica richiede un costante e concreto impegno da parte di tutta la società. Emerge però la necessità di accelerare sull’impiego di tecnologie e iniziative che favoriscano il raggiungimento dei progressivi traguardi posti dalle politiche europee e dal piano nazionale, per assicurare una crescita che preservi sostenibilità e prosperità del pianeta attraverso la promozione dell’economia circolare, la rigenerazione e tutela delle risorse, la riduzione delle emissioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Abbiamo affrontato questi temi attraverso un’intervista a Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera.
Esempio di economia circolare e di sinergia industriale, a ottobre è stato inaugurato a Spilamberto, in provincia di Modena, l’innovativo impianto per la produzione di biometano realizzato dalla newCo Biorg, nata dalla partnership tra Herambiente (Gruppo Hera), primo operatore nazionale nel settore ambiente, e la società Inalca (Gruppo Cremonini), leader in Italia nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Monica Tommasi, Presidente di Amici della Terra, ponendo l’accento sul ruolo centrale del gas naturale e del controllo delle emissioni di metano.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Andreas Kipar, ponendo l’accento sull’evoluzione delle infrastrutture legate agli approvvigionamenti energetici e sulla loro necessaria integrazione con i territori. Un problema antico, dalle dighe alle miniere di carbone, dalle centrali elettriche agli impianti petroliferi e, oggi, dall'eolico al fotovoltaico.