In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Con Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata, abbiamo parlato di transizione e territori, la cui integrazione risulta fondamentale per uno sviluppo pienamente sostenibile.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Leonardo Brunori, ponendo l’accento sulla valorizzazione del patrimonio di competenze che il nostro paese vanta in ambito Oil&Gas, particolarmente utili anche per lo sviluppo di energie rinnovabili.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Francesca Zarri, ponendo l’accento sull’innovazione dei modelli produttivi e sulle soluzioni di lungo termine per la neutralità carbonica adottate da Eni.
In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Davide Usberti, ponendo l’accento sul ruolo degli operatori upstream e del gas a km 0 nel processo di trasformazione in atto.
Ever since the United Nations’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) 2018 special report rang the alarm that we were heading head-first into a climate disaster by 2035 absent urgent and transformative action, policymakers globally have been doubling down on efforts to implement climate change mitigation measures.
Da quando, nel 2018, il rapporto speciale del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme che, in assenza di un’azione urgente e trasformativa, ci saremmo diretti a capofitto verso un disastro climatico entro il 2035, i politici di tutto il mondo hanno raddoppiato gli sforzi per attuare le politiche climatiche di mitigazione.
La ricerca scientifica e tecnologica relativa agli usi pacifici del nucleare riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo di ogni paese in relazione ai tanti benefici, diretti ed indiretti, che ne derivano, ed ha importanti ricadute in molteplici ambiti e settori. Esistono, infatt, i vari modi di declinare i possibili impieghi dei risultati ottenuti, a seconda di chi sia il principale utente finale della ricerca stessa.
A valle di articoli, interventi, dibattiti negli ultimi mesi sul possibile ruolo dell’energia nucleare per l’Italia, ma soprattutto dopo le dichiarazioni recenti di alcuni politici e ministri e a fronte di una prima iniziativa importante, quale il lancio della “Piattaforma per il Nucleare sostenibile” da parte del Ministro Pichetto-Fratin, è più che lecito porsi la domanda: ad oggi, la tecnologia nucleare disponibile potrebbe supportare una nuova rinascita del nucleare in Italia?
È opportuno chiarire fin dal principio che sarebbe riduttivo identificare l’economia circolare unicamente con le attività di riciclo e recupero dei rifiuti. Queste ultime, sebbene fondamentali, sono infatti solo uno dei numerosi tasselli che compongono il paradigma dell’economia circolare, forse uno dei più ampi e complessi concetti con cui ci stiamo confrontando negli ultimi anni. Riciclo e recupero dei rifiuti sono due termini che identificano rispettivamente tutte le attività di recupero di materia e quelle di “altro tipo”, ovvero sostanzialmente il recupero di energia.
La gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) in Italia si fonda sull’attività responsabile e capace dei diversi attori della filiera, che agiscono in maniera sinergica dando vita ad un vero e proprio sistema. Al centro del sistema, multiconsortile e regolamentato, vi è il Centro di Coordinamento RAEE, ente che opera sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di quello delle Imprese e del made in Italy, con l’obiettivo di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei RAEE a livello nazionale.