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Asia: una calamita per il mercato delle rinnovabili

Nei prossimi dieci anni la spesa globale in generazione elettrica potrebbe raggiungere i 4.370 mld. di doll., trainata dagli investimenti nel settore eolico e solare (1.920 mld. di doll., il 44% del totale), cui seguono le altre fonti “pulite”: nucleare al 22% del totale e idrogeno all’11% (Bloomberg Intelligence). Ad incidere significativamente su questo trend è anche il tendenziale incremento dell’accesso globale all’energia, in ragione soprattutto della maggiore elettrificazione di diverse economie in via di sviluppo.

Un futuro rinnovabile per l'Africa, tra opportunità e ostacoli

Il continente africano è il secondo più popoloso dopo l’Asia, con una popolazione in continua crescita ed economie in costante espansione. Il fabbisogno energetico segue di pari passo questa tendenza, mentre la disponibilità stabile e affidabile di elettricità rappresenta una condizione necessaria per la crescita. Purtroppo, solo la metà dell’intera popolazione africana ha accesso all’energia elettrica, con punte di gran lunga inferiori nelle zone rurali dove, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, circa un terzo gode di questo servizio. 

Cina e India spostano in Asia il baricentro delle fonti rinnovabili

L’Asia è destinata a fungere da pivot energetico delle rinnovabili nel futuro prossimo. Già il rapporto del 2013 della International Energy Agency (IEA), la cui tendenza è stata confermata nel rapporto 2016, segnalava come la traslazione del centro di gravità della domanda energetica dai paesi occidentali verso l’Asia stesse coinvolgendo anche il settore delle rinnovabili.

Verso quale politica per le rinnovabili in Europa?

Il nuovo Quadro per il Clima e l’Energia, approvato nel 2016 dal Parlamento Europeo, prevede di raggiungere una quota pari ad almeno il 27% del consumo energetico finale soddisfatto da fonti rinnovabili all’orizzonte 2030. Tale obiettivo dà continuità a quello che dovrebbe essere raggiunto entro il 2020, secondo il Pacchetto per il Clima e l’Energia del 2009, vale a dire il 20% di energia rinnovabile nei consumi.

2016: un anno di assestamento istituzionale per le FER

L’Italia, con ben sei anni di anticipo rispetto alla scadenza del 2020, ha conseguito l’obiettivo fissato in sede europea della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili superando nel 2014 la soglia del 17% dei consumi finali di energia coperti da FER. Il 2015 ha confermato il raggiungimento di questo obiettivo, con consumi coperti da rinnovabili per 21,1 milioni di tep (Mtep) a fronte del totale di consumi finali lordi pari a circa 122,2 Mtep, determinando di conseguenza una quota di FER pari al 17,3%.

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