Nel mese di novembre, alla vigilia della stagione invernale, i prezzi sulla borsa elettrica hanno aggiornato nuovamente il massimo storico: 226 €/MWh.
Si tratta del culmine, finora, di una fase di rialzi che prosegue da un anno e mezzo e dalla scorsa estate è divenuta un vero e proprio rally. Il record di novembre, infatti, è il quinto consecutivo dopo i 102,65 di luglio, i 112,4 di agosto, 158,6 di settembre e i 217,6 di ottobre.
Secondo un copione che ha numerosi precedenti nella lunga storia del petrolio, gli ultimi mesi di questo anno hanno visto un repentino cambio nello scenario economico ed energetico.
Fino al mese di ottobre la ripresa economica indotta dai successi nella lotta al COVID-19 aveva spinto i prezzi del petrolio a riguadagnare e poi superare i livelli del 2019 dando per scontato un ritorno alla normalità ed alle abitudini sospese per un lungo periodo di tempo, con particolare riferimento agli spostamenti di persone e merci da un continente all'altro, consentendo quindi un netto recupero della domanda di questa fonte.
Il prezzo del carbonio non smette di premere sull’acceleratore. Il 6 dicembre scorso sul mercato europeo ha segnato un nuovo record con 81,25 €/ton, e a detta degli esperti, il rally è tutt’altro che esaurito. Alcuni prevedono addirittura che il carbon price toccherà quota 100 € nelle prossime settimane. Considerando che si tratta di un mercato nato per supportare la decarbonizzazione dei sistemi energetici e per disincentivare la produzione di CO2 la notizia non dovrebbe preoccupare.
Tra le tante incertezze del durante-Covid, sorprende ai più le rassicurazioni che arrivano dall’economia e dai mercati in questo finale d’anno 2021.
La prima è certamente sul fronte della spinta economica sostenuta dalla spesa pubblica. A livello europeo la Commissione si aspetta che l'economia continui a crescere a ritmi elevati, in particolare grazie alla domanda interna. L’inattesa capacità di rilancio dell’economia italiana, favorita dalle ingenti risorse associate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e da una guida delle Istituzioni percepita finalmente salda e credibile, registrerà un +6,2% di Pil nel 2021.